Capitolo 33

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Ti dicono che parlare aiuta, che sfogarsi è necessario per la guarigione, che è l'unico modo per affrontare il futuro.
Ma è vero?
Parlarne non cambia le cose, non le rende meno peggiori, non ti fa sentire come se non fossi appena uscito vivo da un disastro aereo, rimani comunque un sopravvissuto. 
Perciò no, un conto è rivelare la verità per salvarsi, un altro è volersi salvare e non tutti vogliono essere salvati.
Josie non avrebbe parlato comunque di quello che aveva scoperto, anche se lo avesse accettato ma la sua mente era troppo incasinata, era troppo allenata alla razionalità per poter accettare una realtà simile. Perciò quando le cose sono troppo grandi non possiamo guardarle, ci distraiamo, troviamo scuse ed era quello che lei stava facendo.
Aveva firmato il giorno stesso gli Accordi di Sokovia e poi quello dopo era andata da Rogers, pronta a chiedergli scusa per averlo aveva aggredito ma non lo trovò.
Nat le disse che che l'agente Carter era morta e Josie scelse di disubbidire al suo ordine di non uscire.
Prese una navicella e lasciò un messaggio a Pietro, gli disse che doveva stare con Rogers. Non poteva affrontare Maximoff, perché si sentiva come se non se lo meritasse.
Quando arrivò a Londra il funerale era già finito, non c'era nessuno in chiesa o almeno è quello che avrebbe potuto pensare se non fosse per il battito cardiaco che sentì. Entrò per la prima volta in una cattedrale e questo la infastidì terribilmente, si sentiva fuori posto ma non era lì per scopo personale, era lì per una persona che c'era stata per lei.
Steve era ben vestito e la sentì arrivare, si voltò e rimase con le labbra schiuse, incapace di trovare una risposta. Era bellissima, come se avesse voluto nascondere altro mostrando la sua eleganza e ci era riuscita eccome.
La chioma rossa era mossa e lunga, vestiva con un cappotto nero e sotto un abito che arrivava fin sotto alle ginocchia di parecchi centimetri. Il tessuto era diviso in due, una sottoveste e una parte sopra che aveva una fantasia che rendeva trasparenti alcune parti. Una fascia le circondava la vita ed era ripresa in delle Jimmy Choo nere alte e a punta.

 Una fascia le circondava la vita ed era ripresa in delle Jimmy Choo nere alte e a punta

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<<Non dovresti essere qui, Josie>>

<<La domanda giusta è : Tu mi vuoi qui?>>

Lui si appoggiò alla panca e fece un mezzo sorriso per il fascino che ella aveva, pareva così diversa a volte<<Non cambia le cose>>

<<Quale delle tante cose?>>

<<Okay, forse qualcosa cambia>>alzò le spalle<<Quando...quando sono uscito dal ghiaccio credevo di aver perso tutto e tutti, poi scopro che lei è viva. Credevo di averla ritrovata>>

<<Ed è stato così, vi siete ritrovati.>>

<<Come te con le tue sorelle>>

Ella sospirò<<È diverso, io e Natalia siamo sempre state molto unite, con lei era tutto molto facile, cercava sempre di capirmi. Yelena sa essere molto dura, mi teneva il broncio per settimane se litigavamo e ancora adesso è molto distante. Non lo fa apposta, è solo che le è difficile gestire cose nuove>>

𝐅𝐈𝐑𝐄 𝐃𝐄𝐀𝐓𝐇 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora