Capitolo 4

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Creare, come si crea una cosa?
Si fa un progetto, si forma un'idea completa, la si modella, si prendono i materiali e poi si realizza.
In un certo senso è così che si nasce, c'è sempre un disegno preciso dietro.
Ma non è così scontato, per quanto ci siano buone basi, le cose non vanno come vorremmo che vadano, il risultato può essere perfetto o distorto.
Tony e Bruce avevano lavorato per tre giorni senza mai fermarsi, colmi di lavoro, stanchezza ed idee.
Creare Ultron stava iniziando ad essere sempre meno complicato, da quando erano tornati dopo cena.
Dovevano solo inserire le informazioni, scaricare file, disegnare un atteggiamento e inserire il DNA di Josie, come codice per svegliare il loro capolavoro.
La domanda ovvia da fare sarebbe: Come hanno tenuto la ragazza addormentata per tutto quel tempo? Sono riusciti a convincere Natasha di dover ancora fare qualche ricerca su di lei ma che dopo la festa  l'avrebbero svegliata tutti insieme. Lei acconsentì, non perché volesse scoprire di più ma perché non sapeva come comportarsi quando avrebbe aperto gli occhi, come si sarebbe dovuta esprimere?
Quella sera ci sarebbe stata una festa al piano di sotto e lei di andarci non aveva voglia; Banner l'aveva pregata e aveva acconsentito per il suo debole per lui.

<<Jarvis, se accade qualcosa avvertimi. Quanto manca all'accensione di Ultron dopo che la scintilla?>>

<<POCHE ORE, SIGNORE. VADA A PREPARARSI PER I SUOI OSPITI>>

Tony, prima di uscire, si avvicinò a Josie e allungò una mano verso i suoi capelli rossi. Vederla negli ultimi giorni sempre lì era stato molto diverso, quando rimaneva solo ci parlava come se lo aiutasse a sapere come andare avanti.
Quella ragazza lo aveva sorpreso a Sokovia. Non aveva mai visto niente di simile.

<<Torno subito. Mi prenderò cura di Natasha per te, Peperoncino>>

Quando le luci si spensero egli uscì, convinto che niente sarebbe potuto andare storto nel suo piano per salvare il mondo.
La festa, che iniziò un'ora dopo, sarebbe dovuta andare molto bene, per festeggiare la pace ma come potevano sapere che mentre loro ridevano un nuovo nemico nasceva?
Steve Rogers stava giocando a bigliardo con Sam Wilson, suo intimo amico e ridevano mentre osservavano Stark vantarsi con chiunque. Guardavano i loro amici e così decisero di salire al piano superiore per parlare in privato.

<<Peccato essermi perso la grande battaglia, anche se Thor ha detto di non essersi sentito minacciato da..com'è che l'ha chiamata Stark? Peperoncino?>>

<<Già>>abbassò la testa Steve<<Ma non chiamarla così, Tony è già abbastanza fastidioso>>

<<Che cosa bisogna sapere su questa..>>

<<Josie, si chiama Josie>>disse subito.

<<Su questa Josie, come mai tutta la squadra finge di non aver a che fare con un pezzo grosso?>>

<<Perché nessuno di noi vuole ammettere che è diverso questa volta, Loki non ci ha fatto male la metà di quanto ne abbia fatto lei.>>mormorò<<Ci ha messi a K.O. tutti, in poco, tranne Nat>>

<<Sembra sconvolta>>commentò indicandola.

Ella era al bancone, si versava il suo terzo bicchierino di vodka da sola, lo sguardo perso da qualche parte. <<Lo è, sono sorelle>>

<<Cosa?!>>

<<Non di sangue, Sam. Sono cresciute insieme, sono entrambe Vedove Nere, ma Nat pensava fosse morta, come me con Bucky. Mi sembra di rivivere l'anno scorso>>

<<Questa ragazza coi poteri spaventosi, così ha detto Banner, la vedi come una minaccia?>>

<<Continuo a pensare a lei>>aggiunse<<Poteva uccidermi su quelle scale, ma non lo ha fatto e poteva arrendersi ma anche lì ha continuato a lottare. Quella ragazza è molto più di quello che sembra, ci sono troppi buchi nella sua storia, nel suo fascicolo e voglio aiutarla>>

𝐅𝐈𝐑𝐄 𝐃𝐄𝐀𝐓𝐇 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora