Mi sono sempre domandata cosa si prova ad amare qualcuno in un modo incredibile, quel tipo d'amore estremo, puro, reale e folle, l'amore dei libri, dei grandi film ma soprattutto come può un personaggio lasciare andare via l'altro? Come si fa a rinunciare?
Da bambina trovavo la cosa tremendamente egoistica, insomma, se ami qualcuno perché diavolo la lasci andare? Dovresti lottare con le unghie e i denti, dovresti tenerla stretta e fare di tutto per riprenderla.
Ero così sicura di questo che dicevo che se avessi trovato la persona giusta gli avrei messo delle manette, così che saremmo stati insieme, ma ignoravo il fatto che non puoi costringere una persona a restare. Avevo visto troppi andarsene.
Esistono le chiavi e se uno se ne vuole andare davvero riuscirà a trovarle.
Il punto è che rinunciare fa troppa paura, è come credere di fallire, di aver sbagliato e ci sente colpevoli, si ha paura di come sarà dopo, che cosa accadrà dopo la fine? Nei libri, nei film non se ne parla, c'è solo la parola "Fine" e si può solo immaginare le mille versioni. Per questo ho sempre detestato i finali impliciti, cioè, dimmi come va a finire sul serio!
In effetti anche Pietro la pensava in questo modo, non era un fan delle storie d'amore ma odiava quando, nei film, le cose finivano in modo così astratto. Voleva avere la certezza che tutto avesse un maledetto senso, lui non viveva certo una vita normale e aveva imparato così a non mollare la presa, a non arrendersi.
Avrebbe dovuto fare o almeno provare a fare quello che aveva detto Bucky, pensare anche solo per un secondo di lasciare che lei prendesse la sua scelta.
Forse Bucky la conosceva molto di più.
Egli dormiva, si era addormentato appena toccato il materasso quella notte, esausto per tutto il lavoro che Maria gli faceva fare. Il suo sogno era un ricordo che si fece nitido, reale, quasi fosse presente e non passato.Pietro aveva i capelli argentati sparsi tra i cuscini, allungò un braccio per toccare la pelle candida della sua ragazza ma vi trovò solo lenzuola. Aprì gli occhi e si tirò sui gomiti, la sua vista ci mise poco a guardare la grande stanza vuota e a notare che fuori ancora nevicava. Poi realizzò anche un'altra importante informazione, era Natale.
Vide la porta del bagno socchiusa e capì, riuscì ad udire il rumore dell'acqua e nacque un sorriso. Era ancora lì.
Si alzò e mise dei vestiti, pantaloni della tuta e una canotta nera.
Poi, senza alcuna fretta o velocità di sempre, andò verso la porta. Era pazzesco ma con Josie non voleva mai andare svelto, era come se volesse vivere tutto.
Aprì la porta scalzo e si appoggiò allo stipite di lato, incrociò le braccia muscolose sul petto e rimase a guardare la sua ragazza. Era cosi bella, pensò.
Josie era nella vasca colma d'acqua, la schiuma era tutta verso il rubinetto ma il suo corpo nudo non lo si vedeva esattamente, portava i capelli rossi bagnati sulle spalle, all'indietro e tra le dita stringeva il diario. Era così presa da quella lettura che neanche lo notò, lui sorrise, la sua espressione era totalmente concentrata. Sarebbe rimasto a guardarla per anni interi, senza mai stancarsi di farlo. Ella girò pagina con una smorfia ma facendolo notò la figura del velocista, si tirò su seduta e lo guardò.<<Da quanto sei lì?>>disse poco imbarazzata.
<<Non abbastanza>>mormorò compiaciuto<<Perché non mi hai svegliato?>>
<<Dopo stanotte credevo dovesse riprendere energie>>Lui rise e si avvicinò, si sedette sul bordo e fece un sorriso da ebete, ella lo guardò confuso<< Perché ora mi guardi da idiota?>>
<<Primo perché sono un'idiota, secondo perché è Natale. Buon Natale, Josie>>
La ragazza inclinò la testa<<Buon cosa?>>
<<Lo sai benissimo che oggi è Natale, è un giorno fantastico, dobbiamo festeggiare!>>
<<Passo. Il Natale non ha senso>>scosse la testa seria<<Non se non credi in Cristo o come si chiama>>
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𝐅𝐈𝐑𝐄 𝐃𝐄𝐀𝐓𝐇 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬
FanfictionL'universo ha visto molte guerre, ha sentito l'odore della cenere e ha visto il fuoco bruciare le anime dei propri eroi. Eroi che avevano un solo compito: proteggere la vita. Ma a volte è la vita stessa ad essere una fiamma che arde e ha un tempo b...