Capitolo 42

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I desideri possono renderti speranzoso o possono tormentarti per sempre.
Quante volte nelle nostre frenetiche vite ci siamo fermati ad esprimere un desiderio? Magari soffiando sulle candeline, vedendo una stella cadente, lanciando una monetina, bruciando un foglio in un falò o quando l'orologio dà la stessa ora dei minuti? Quante volte lo abbia fatto con una speranza di ferro? E quante altre ci siamo infuriati perché non è mai toccato a noi farli avverare?
Ciò che vogliamo lo prende sempre qualcun altro,  come un ladro di sogni infranti. E noi? Noi che cosa diventiamo senza desideri? Senza quei sogni tanto irrealizzabili da dover pregare qualcosa o qualcuno che non sappiamo cos'è? 
Se oggi ti mostrassi il modo per avere la cosa che realmente vuoi, esprimendo solo un desiderio, lo faresti? Anche se ti avvisassi che facendolo pagheresti un prezzo, perché tutto deve essere equo, tutto deve essere bilanciato. Allora? Lo faresti?
Josephine guardava quella navicella sospesa nel cielo magenta, era strano rivederli ma non le importava. Erik e Helmut arrivarono correndo nella stanza, entrambi sudati e sporchi di sangue.

<<Josie, che cosa facciamo?!>>l'affiancò Zemo, la maschera violacea lo copriva. Si strinse nel suo lungo cappotto.

Ella non si sarebbe arresa<<Non volevi vendicare la tua famiglia? Ora sono li, tutti i responsabili. L'Hydra è caduta ma ci sono ancora i Vendicatori>>

<<Vuoi davvero combatterli?>>chiese Erik con un fucile tra le mani, era incredulo visto che sapeva quanto ella teneva a loro.

<<Perché credete siano qui?>>domandò Zemo<<Per fermarci>>

<<Allora cadranno>>

<<Tutti cadono>>rispose lei alzando una mano.

Nella navicella tutti rimasero a guardare, Tony indossò la sua armatura e poi Steve urlò di tenersi forte quando la vide muoversi. Fu un buon suggerimento, perché Josie fece quello che sapeva fare meglio, punire. Con il calore fuse i motori e il mezzo perse quota velocemente, ella li guardò scomparire tra gli alberi e ci fu un esplosione.

<<Non sono morti, Josie>>parlò Zemo.

<<Lo so, serviva solo a tenerli lontani>>ammise, perché è quello che voleva, cioè che chiunque le fosse distante.

Improvvisamente Ivan prese la rincorsa e si lanciò giù dal tetto, lo fece atterrando prima su delle tegole e poi arrivando al suolo, tra le sue allieve morte. Dopo, senza pensare di fermarsi, iniziò a correre dentro la foresta.

<<Sta scappando!>>Le disse Erik.<<Che cazzo aspetti?!>>

<<E' quello che voglio, voglio che si senta come mi sono sentita io. Voi occupatevi dei Vendicatori e anche di qualsiasi altra persona voglia ostacolarmi>>

<<Non abbiamo molte munizioni, non per loro almeno>>

Josephine si avvicinò all'uomo wakandiano e appoggiò la mano sul fucile, esso iniziò a diventare grigio e le pallottole sembrarono modificarsi. Stevens sparò verso la foresta e il proiettile scatenò un esplosione, i proiettili dopotutto hanno la polvere da sparo, infiammabile. Ella lanciò a terra i due coltelli e la pistola, per darli a loro, era tutto quello che c'era nella nave. Poi posizionò la mano sopra, le due lame allungarono la propria lama quanto delle spade e la pistola ebbe lo stesso risultato.

<<E' ciò che posso fare>>

Helmut le prese le dita e annuì<<E' abbastanza. Vai a prenderlo, cara. Andrà tutto bene, ne sono certo e so bene che ci rivedremo>>

<<Ti copriremo le spalle dove potremo>>concordò Stevens con fare deciso, sarebbe andato fino in fondo come un re, perché i re, si disse, lottano contro i più potenti.<<Vendicati>>

𝐅𝐈𝐑𝐄 𝐃𝐄𝐀𝐓𝐇 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora