Capitolo 15

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Il posto in cui nasci non ti dovrebbe definire, ma lo fa.
Il colore della pelle, la lingua parlata, i gesti, tutto questo diventa un' arma davanti agli occhi altrui perché si crea il solito, dannato stereotipo.
Esempio? I russi bevono solo vodka e sono apatici. Gli americani sono patriottici, egoisti e casinisti, con il pallino per le armi.
E dei sokoviani?
Si dice siano comunisti, odiano il loro governo e tutti coloro che hanno un minimo di soldi.
Josie non faceva molto affidamento su questi stereotipi, lei sapeva di essere russa ma alla fine non era così glaciale, dicuamo che sapeva scaldare la situazione ma sì, amava la vodka.
Il piano era piuttosto semplice, ella avrebbe tanto voluto salvare sua sorella ma si rese conto che non avrebbe mai potuto farlo.
Ultron l'avrebbe cercata dappertutto e avrebbe dato per scontato la sua posizione, ma se fosse stata in piena vista? Così egli non avrebbe avuto dubbi. Avrebbe pensato che non sapevano dove fosse Nat.
Bruce sarebbe andato a salvarla, tutto da solo, tutto umano.
Pietro avrebbe risvegliato le centrali di polizia e siccome non aveva funzionato urlare aveva dovuto sparare in esse.
Wanda sarebbe entrata nella testa della gente per farli uscire dalle proprie case, Josie l'avrebbe aiutata entrando nel loro sistema nervosa e calmandoli, così stava sul ponte con Rogers a guardare l'evaquazzione.
Tony intanto aveva istallato Friday e sapeva che Ultron era la centro di Sokovia, nella chiesa. Era lì ad aspettarlo, pensava di sapere di aver vinto e non provò a fermari, non in quel momento almeno.
Quando Stark atterrò si guardò intorno ma sentì immediatamente la voce profonda del robot, ancora prima di mostrarsi.

<<Sei venuto a confessare i tuoi peccati?>>

Alzò le spalle nell'armatura<<Dipende, quanto tempo hai?>>

<<Più di te>>mormorò la voce apparendo da dietro. Si girò e guardò il nemico con la sua armatura molto più grossa.

<<Prendi degli steroidi? Mi sembri bello gonfio>>

<<Prendi del tempo per salvare quella gente?>>

<<Ups, mi hai beccato con le mani nella marmellata. Non era tutto per la tua grande e triste missione?>>

<<Sono andato oltre la vostra missione>>

Improvvisamente dal centro della chiesta emerse qualcosa, si scatenò un rumore terribile e quando la polvere si assestò apparve uno strano oggetto di vibranio. Sopra un pulsante, e usando Friday, notò che da dove era emerso vi era un tubo lungo km. Percorreva una distanza tale da arrivare molto sotto Sokovia.

<<Cazzo>>

<<Questa è pace per il mio tempo>>Fuori le cose stavano peggiorando, Ultron non avrebbe più atteso per il suo piano e Visione pensò di entrare in scena. Voleva comprendere Ultron ma sapeva di doverlo distruggere, rimase sospeso con leggerezza nella chiesta.<<La mia Visione, hanno veramente preso tutto da me>>

<<Tu hai dettato le condizioni, puoi cambiarle>>

<<Se non volessi farlo?>>

<<Allora verrai fermato>>

Essi iniziarono a lottare, Visione riuscì a negare l'accesso ad internet al nemico ma per questo svenne e Ultron, magari non poteva fuggire con la rete, ma avrebbe trovato il modo.

<<Voi portate via il mio mondo, io porterò via il vostro>>

Con queste parole Ultron attivò il suo marchingegno, che consisteva nel sollevare Sokovia. Thor si trovava lì sotto, dove vi era un tratto di tubo e vide i propulsori attivi, fuori iniziò a scatenarsi un terremoto. Era pericoloso stare lì, dovette fuggire.
Josie corse verso il ponte, non aveva mai visto niente di simile, Steve era dietro di lei, vedendo la terra sollevarsi capì quello che stava accadendo e non ne fu felice.

𝐅𝐈𝐑𝐄 𝐃𝐄𝐀𝐓𝐇 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora