From the first moment that we touched, your arms felt like home.

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Ciao ragazzi, scusate per il ritardo, vi lascio subito alla lettura! ❤️

Come sempre, lasciate una stellina e ditemi cosa pensate del capitolo! Vi voglio bene!

Importante: passate dallo spazio autrice!
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Canzone per il capitolo: Home, by Bebe Rexha, Machine Gun Kelly e X Ambassadors

Se avessero chiesto ad Anna Blythe quale fosse il momento più bello della sua giornata, avrebbe sicuramente risposto 'il mattino'. Amava non essere più stressata per la scuola, non doversi alzare presto per preparare da mangiare...poteva semplicemente stare lì, tra le braccia delle persone che amava di più...

Dopo la tragica notte con Jo, non c'era stato modo di convincere Jem a dormire di nuovo da solo, e dopo ore di pianti, urla e ribellioni aveva fatto un giuramento secondo cui non avrebbe mai dormito in camera sua finché Walter non sarebbe stato grande abbastanza da fargli compagnia, e sia Anna che Gilbert avevano ceduto, esausti.

Alla fin fine, per due genitori, stare vicini al proprio bambino è la cosa più bella che ci sia...ma non risultava facile quando figlio e marito si ritrovavano in continua competizione per il cuore di una mamma...

Anna aprì gli occhi, sentendosi incapace di muoversi liberamente. Le braccia sia di Jem che di Gilbert erano saldamente avvolte alla sua vita, mentre le teste di entrambi erano poggiate sul suo petto, dormendo beatamente.

Per quanto scomoda fosse, non potè fare a meno di sorridere, accarezzando i capelli di entrambi e gettando un occhio sulla culla del piccolo Walter. Tutte le sue ipotesi erano state confermate: quel bambino era meravigliosamente tranquillo. Non avevano avuto nessun tipo di problema: non piangeva mai, sorrideva e, soprattutto, non era geloso.

Jem aveva imparato ad apprezzarlo e amava giocare con lui insieme a Kenneth e Jo. Pensava che avere un fratellino minore lo facesse apparire più forte di fronte alla bambina, il cui sguardo era però, come sempre, fisso sul suo migliore amico...

"Gil..." sussurrò Anna posandogli un bacio tra i capelli "Gil, tesoro, svegliati..."

"Mhhh...ancora cinque minuti" rispose lui sistemandosi meglio, facendola sbuffare

"Gilbert non sono un cuscino, non posso respirare!" urlò sussurrando per non svegliare Jem, la cui testolina pesava decisamente di meno. Lentamente Gilbert si sollevò e la guardò negli occhi sorridendo

"Buongiorno Carotina..."

"Alla buon'ora, Blythe" rise sua moglie "Qualcosa mi dice che oggi non hai intenzione di alzarti."

"Stavo solo facendo un bel sogno..." borbottò passandosi le mani sul viso

"E io c'ero?"

"Se non ci fossi stata tu non sarebbe stato un bel sogno, Anna. Questa nuova sistemazione è a dir poco perfetta, Jem è stato geniale, lo ammetto."

Il piccolo Blythe non mancava di certo di immaginazione...ed era arrivato a escogitare la soluzione perfetta a tutti i loro problemi. Invece di dormire al centro tra i suoi genitori, lo avrebbe fatto Anna...in questo modo lui e Gilbert non avrebbero litigato prima di dormire, lite che l'ultima volta aveva portato il riccio a cadere giù dal letto dopo essere stato spinto via da lui. Inutile dire che la sgridata di Anna era stata sentita fino ad Avonlea...

"Per lo meno non ci saranno più risse notturne..."

"Ho la schiena ancora a pezzi, e se c'è una cosa che odio è prescrivermi i medicinali da solo."  sbuffò "E per quanto geniale sia, non è comunque lo stesso. La nostra privacy ormai non esiste più e abbiamo capito che ogni volta che mi avvicino a te dovrò beccarmi colpi di arance e spinte giù dal letto. Quel ragazzino finirà per uccidermi, te lo dico." disse e Anna si girò verso Jem, che sembrava davvero un angioletto mentre dormiva

Chiamatemi Anna [SETTIMA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora