That's Amore.

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Scusatemi infinitamente per il ritardo! Ci hanno consegnato i temi degli elaborati della maturità e sti esami mi stanno portando alla pazzia...in più volevo scrivere bene e...SCUSATE.

Prometto che per i prossimi, che saranno più semplici per me da scrivere, impiegherò di meno!❤️

Giusto una cosa da specificare prima di lasciarvi alla lettura: IO NON SONO NAPOLETANA. Sono Palermitana, dunque se avessi portato i Blythe in Sicilia mi sarei sbizzarrita parecchio tra sagra dello sfincione e cannoli. Chiedo scusa pubblicamente al pubblico napoletano se alcune frasi non saranno scritte corrette al 100%. Have mercy on me, love ya!

Come sempre, lasciate la solita stellina e commentate!

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Canzone per il capitolo: O Sole Mio (Instrumental) o Chiaro di Luna by Jovanotti (una delle canzoni più romantiche che conosco, per la parte finale del capitolo)

Quella poteva essere una mattina come tutte le altre...una delle solite mattine in cui ci si alzava, si scendeva a fare colazione in cucina, ci si preparava per andare a scuola con la mente già predisposta ad affrontare lo stress e gli ostacoli che ogni giorno la vita presentava...ma non lo era.

Quando Anna si svegliò, infatti, tra le morbide lenzuola del letto della nave, per poco non temette fosse tutto un sogno...ma quando sentì Gilbert baciare le sua spalla, sussurrando un lieve "Siamo arrivati" tutto diventò realtà.

Affacciandosi dal ponte, finalmente gli occhi potevano contemplare qualcos altro oltre il mare...un'isola ormai vicina, verde, circondata da acqua cristallina e dal cielo più azzurro che la ragazza dai capelli rossi avesse mai visto.

Tutto era totalmente diverso dal Canada, il clima soprattutto. Era quasi tropicale, un caldo a cui loro non erano per niente abituati. Persino i colori sembravano più vivaci e il blu del mare non era di certo quello dell'acqua Glen, spesso torbida e sempre agitata.

"Sembra l'isola che non c'è!" disse la piccola Diana prendendo la mano di suo fratello, che accanto a Jo continuava a sorridere mentre la nave si avvicinava sempre di più a quella che doveva essere Capri.

"In effetti hai un po' l'aria da Peter Pan..." sussurrò la ragazza rivolgendogli un sorriso "Ti ci vedo proprio a volare per terre lontane combinando guai e radunando bimbi sperduti!"

"Non so se mi piacerebbe esserlo, però. Peter non ha una famiglia" scherzò Jem "Io si."

"Gli basta Wendy" aggiunse Jo riportando lo sguardo verso il cielo "Lei è la sua famiglia"

Il ragazzo la guardò scrutando il suo viso, perfetto e luminoso per via dei raggi del sole che lo colpivano dolcemente. "Saresti una Wendy perfetta, in quel caso." disse a voce alta senza rendersene conto, tanto che Jo si voltó di scatto con gli occhi sgranati, sentendo le sue guance andare a fuoco.

"Beh...ehm..." iniziò mentre Jem cercava ancora di realizzare quanto stupido fosse stato "Per le prossime due settimane avremo un'intera isola a disposizione!"

"Ragazzi, muovetevi!" li chiamò Gilbert "Di questo passo la nave ripartirà con voi ancora a bordo."

I due, infatti, non si erano nemmeno accorti di essere attraccati al porto. Un porto scandalosamente affollato, pieno zeppo di pescatori e gente comune che rideva, parlava e vendeva frutta e pesce in una lingua a loro sconosciuta.

"Tesoro, faccio io" sorrise il riccio prendendo la valigia di sua moglie, che gliela strappò però dalle mani con una smorfia contrariata "Va bene, va bene...come non detto!"

Chiamatemi Anna [SETTIMA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora