Just pick a star and I'll be there. I will always be there.

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Ciao ragazzi, come state? Spero tutto bene. Finalmente la scuola è finita...ora mi sto dedicando unicamente agli esami, quindi scusatemi per il ritardo nella pubblicazione, ma finirà presto. Ho notato che nel capitolo scorso ci sono stati veramente pochissimi voti...spero non sia per i ritardi, anche perché ho detto chiaramente che non avrei interrotto e credetemi, ci sto mettendo anima e corpo per riuscire a conciliare tutto: storia e studio. In più, a quanto pare le notifiche del capitolo precedente non sono arrivate, magari è stato anche per questo. Spero che questo capitolo vi piaccia, scriverlo è stata dura e devo dire che è il capitolo che finora ho scritto forse peggio. Fra pochissimo questa stagione finirà, tenetevi pronti per la prossima!❤️❤️❤️

Come sempre, lasciate una stellina e commentate

Ps. Vi prometto che per il prossimo cercherò di impegnarmi di più

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Canzone per il capitolo: All of the stars, by Ed Sheeran. Vi lascio la traduzione!

"Sei proprio sicuro di dovere andare?" sbuffò Lydia Lancaster raccogliendo i suoi capelli in un'alta coda di cavallo "Rischi di non trovare niente da mangiare al ritorno, Walker, ti avverto"

"Sai meglio di me che se c'è una cosa che odio fare è lasciarti cenare da sola, ma la signora Bane ha bisogno di un dottore e il mio 'capo' si è improvvisamente trasformato in uno scout, disperso a Four Winds, troppo impegnato a montare tende e accendere falò con le pietre"

"Di questi tempi è proprio nel suo mondo, quasi non lo riconosco. Ormai è come se lo studio lo gestissimo noi" rise la rossa "Gilbert è come un supervisore. Non che mi dispiaccia, ma ti sta facendo lavorare troppo..."

"Ly, sto bene!" le baciò la fronte "Non devi preoccuparti per me e amo il mio lavoro. Tornerò prima che tu te ne accorga, promesso"

"Se entro le nove non sei qui vado a letto." disse seria

"E se torno prima?" sorrise

"...Ci penserò sù. Ma il risparmiarti la mia furia è già abbastanza, Dottore. Adesso vai o quella povera vecchietta penserà di nuovo che ti hanno investito per strada" rise sistemandogli la cravatta

"Per carità..." sussurrò il ragazzo ridendo e prendendo le chiavi. Ormai il suo appartamento era diventato una specie di ripostiglio, considerando che si era stabilmente trasferito a casa della sua fidanzata.

Una volta che fu di nuovo da sola, Lydia si sedette sul divano con il suo piatto di verdure sulle gambe e il registro delle prenotazioni davanti.  Certo, non era niente di estremamente entusiasmante, ma era la sua vita ormai...la sua routine...una routine che non avrebbe mai scambiato con nulla al mondo, ma che sentiva continuamente minacciata. Non voleva pensarci, però...non voleva lasciarsi andare né alle sue paure, né alle paranoie. Da giorni ormai tutto era tornato normale, niente era fuori posto, tutto era..si, troppo tranquillo.

la musica suonava alla radio, le lancette continuavano a scorrere, e tra una prenotazione e l'altra non si accorse nemmeno che le nove fossero ormai passate .

"Signor Wickman, ore dieci e trenta, martedì..." sussurrò scrivendo sul foglio per poi portare la matita alle labbra "Signora Denver, ore-" ma non finì nemmeno di formulare il pensiero che il telefono di fianco a lei squillò all'improvviso, facendola sobbalzare.

Guardò l'orologio, e non appena si rese conto fossero le nove e mezza alzò gli occhi al cielo infastidita. "Se ha i telefonato per sapere se il mio livello di rabbia sia tale da non aprirti nemmeno la porta, sappi che hai proprio azzeccato."

"Che ha combinato di tanto grave da farti infuriare così?" rise qualcuno all'altro lato...e in un solo secondo la ragazza sgranò gli occhi irrigidendosi, facendo silenzio e cercando di auto convincersi che quella non fosse realmente la voce di- "So che sei ancora lì...dai, aprimi la porta, voglio solo parlare."

Chiamatemi Anna [SETTIMA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora