Scusatemi infinitamente per il ritardo nella pubblicazione. Sono state giornate infernali! Purtroppo non so ogni quanti giorni potrò aggiornare, ma sappiate comunque che avrete un capitolo a settimana!
⭐️Lasciate come sempre una stellina e commentate! Siamo già a 250 voti, vi adoro!⭐️
ALERT: presenza di scene d'amore alla fine. Me le avete richieste ed eccovi accontentati! Sapete che non scriverò mai niente di esplicito perchè la mia indole disperatamente romantica me lo impedisce, ma mi sembra rispettoso nei vostri confronti avvertirti comunque. Buona lettura!❤️
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Canzone per il capitolo: If I lose myself, by One Republic. Ho messo una cover perchè l'originale non ci stava ma consiglio di leggere la traduzione!
"Gilbert...amore, sto iniziando a preoccuparmi..." sussurrò Anna allarmata posandogli un leggero bacio sulla spalla scoperta.
Quella notte era proprio infinita. Ci aveva messo almeno mezz'ora per riuscire a fare addormentare Gilbert dopo essersi sentito male, e nonostante il ragazzo fosse riuscito a prendere sonno, adesso si ritrovavano entrambi svegli, nella speranza che la mattina arrivasse il prima possibile.
"Devo solo calmarmi, Carotina, non voglio che ti preoccupi troppo. Non fa bene al bambino..." tentò di sorriderle facendo respiri profondi sul pavimento del bagno mentre la ragazza continuava a passare la mano sulla sua schiena "Per lo meno adesso mi sento meno confuso..."
"In questo momento la nostra storia dello Chardonnay non è più così divertente...Spero solo che Jem stia dormendo, non voglio ti veda così"
"Grazie di prenderti cura di me, Anna. Ma per favore, torna a letto...hai bisogno di riposo e-"
"E tu hai bisogno di me, quindi chiudi il becco e lascia che ti aiuti. Non osare pensare nemmeno per un secondo che ti lascerò qui per terra nel bel mezzo della notte perchè sono stanca, Gilbert. Resterò qui per le prossime sei ore se serve e farò tutto ciò che in mio potere per farti stare meglio. Smettila di pensare che solo perchè sei un medico tu non abbia bisogno d'aiuto o nessuno debba preoccuparsi per te. Prima di essere il Dottor Blythe sei mio marito, e non ci sarà nulla che tu possa dire in grado di farmi muovere da qui." disse severamente e il riccio sorrise, facendo un altro respiro profondo.
Per la prima volta in tutti quegli anni...era lui ad aver bisogno di aiuto. Era lui a stare male e vedere gli occhi di Anna guardarlo con quell'infinita dolcezza era qualcosa di meraviglioso. Sentire la sua piccola mano accarezzarlo, la sua voce calmarlo e la sua risata ogni volta che gli raccontava quali assurdità avesse detto lo facevano sentire al sicuro.
Gilbert aveva sempre ritenuto Anna il suo angelo custode, ciò a cui rivolgeva lo sguardo nei momenti di crollo, quando il mondo sembrava schiacciarlo. Erano così luminosi i suoi occhi, tanto da illuminare anche il tunnel più buio da cui non riusciva a uscire. Anna era un punto fisso, lo aiutava ad orientarsi nel bel mezzo della vita come un viaggiatore, che per raggiungere la sua meta ha il continuo bisogno di rivolgersi alle stelle. Ecco cos'era Anna: la sua stella polare, sempre lì, sempre pronta a indicargli il cammino. L'unica stella che guardando il cielo non si sarebbe mai confusa con le altre, l'unica stella che, anche nei momenti in cui si sentiva perso, sarebbe sempre riuscita a dargli sicurezza e riportarlo a casa.
Lentamente si alzò da terra appoggiandosi al muro...era ormai la terza volta che si svegliava totalmente nauseato, imbarazzato nel mostrarsi debole davanti a lei.
"Penso che andrò a farmi una tisana giù in cucina." sussurrò "Sto meglio...e tu devi restare qui. Walter si è svegliato" disse e Anna lo guardò sospirando. Gli accarezzò il viso dolcemente, posandogli un bacio sulla fronte
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Chiamatemi Anna [SETTIMA STAGIONE]
Fanfiction[COMPLETA] In seguito alla nascita del piccolo Jem, la famiglia Blythe decide di trasferirsi nella bellissima Ingleside insieme alla loro balia, Susan. Gli anni passano, e presto Anna e Gilbert si ritrovano circondati dai loro bellissimi bambini: Je...