The best enemy I've ever had.

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RAGAZZI SONO QUI, NON MI SONO SCORDATA DI VOI AHAHAHHAHA

So di essere in ritardassimo ma ho avuto lezione di inglese e ho finito ora, in più sono stata in ansia tutta la mattina per il voto dell'esame! Per chi me lo avesse chiesto, ho preso 95! (che al mio liceo classico è tipo una benedizione quindi bacio il pavimento.).

SONO UFFICIALMENTE TORNATA SU WATTPAD QUINDI NON ABBANDONATEMI, VI LASCIO AL CAPITOLO!

Come sempre, lasciate una stellina e commentate! Ve se ama

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Canzone per il capitolo: Don't look back in anger, by Oasis.

Assurdo come una giornata apparentemente semplice e tranquilla possa trasformarsi nell'avventura più inaspettata...e questo non lo sapeva nessuno meglio dei piccoli Blythe, anche se in quel soleggiato mercoledì di metà luglio non ne sarebbero stati loro i protagonisti.

Questo, però, non li fermò ugualmente dal vivere la loro splendida estate in compagnia...un po' come Walter e James, entrambi in camera loro: il primo a tentare di suonare la sua nuova chitarra senza romperne le corde, il secondo imbronciato e impegnato ad alzare gli occhi al cielo per quanto fosse stonato suo fratello.

"Rinunciaci, Robin Hood, non si può essere perfetti in tutto."

"Se sminuirmi è il tuo modo di farmela pagare per quello che è successo ad Avonlea, sappi che non sta funzionando. Impererò a suonarla, devo solo...capire come." rispose provando ancora e lanciandogli un'occhiata, ma sbuffò quando Jem non lo degnò nemmeno di uno sguardo "Hey!"

"Ti ho sentito!"

"Almeno tienimi testa! È da stamattina che stai lì dicendo due frasi ogni tre ore!"

"Cosa vuoi che ti dica?" sussurrò annoiato

A quel punto Walter posò la chitarra e si diresse verso il suo letto, strappandogli la rivista e lanciandola all'altra parte della stanza, guadagnandosi uno sguardo omicida "Adesso noi due parliamo."

"Era un articolo interessante, peccato..."

"Jem..." gli prese la mano sedendosi sul materasso  "Ti prego. Odio litigare con te, soprattutto per colpa di altre persone."

"Quindi la colpa sarebbe di Anna, adesso?" rise sarcastico "Sbaglio o sei tu quello che casualmente si aggirava per il bosco scagliando frecce? Non crederò mai fossi lì per caso."

"Ma lo ero! E sai che non mentirei mai, specialmente a te!" disse esasperato "Mi dispiace. Sono...veramente mortificato, avrei dovuto girare i tacchi senza pensarci due volte e lasciarvi in pace." disse guardandolo negli occhi "Dimmi cosa fare...qualunque cosa, ma dimmi cosa devo fare per rimediare."

"Smettila..." sbuffò il ragazzo dai capelli rossi "non è niente di così tremendo da trasformarti in una specie di schiavo. Solo...è stato imbarazzante, Walt. Sai che ti dico sempre tutto, che mi confido con te su tutto ciò che accade nella mia vita, ma...non lo so, è stato così strano... Per un attimo mi sono sentito come estirpato dalla realtà. Mentre ero con lei, intendo. Andava tutto alla perfezione, ma quando sei arrivato tu è stato come se fossi tornato in me, quasi terrorizzato da ciò che-"

"Sei sicuro sia stata la mia presenza a farlo? O semplicemente la voce della tua coscienza?" chiese alzando un sopracciglio

James abbassò lo sguardo "Io la amo, Walter...quindi non iniziare con le prediche. Sono libero di fare ciò che voglio, soprattutto alla mia età, chiaro?"

"Non sto mettendo in dubbio i tuoi sentimenti. Solo...magari è stato il destino, magari non era-"

"Il destino? Sul serio?" scoppiò a ridere "Senti, io so quanto tu voglia bene a Jo e quanto sia convinto lei sia la ragazza 'destinata' a me, ma se così fosse non mi ritroverei adesso con il cuore spezzato. Se il mio destino non è lei e non è nemmeno Cordelia, dimmi: qual'è? Rimanere solo a vita con brutti ricordi e cinquantamila domande per la testa, di cui la prima sarebbe 'E se avessi agito diversamente...?'" chiese "Io non voglio essere triste per sempre."

Chiamatemi Anna [SETTIMA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora