❤️LA STORIA È ARRIVATA A 2k VOTI E 15k COMMENTI E LA QUARTA STAGIONE HA RAGGIUNTO I 3k VOTI!!!. IO SCONVOLTA. GRAZIE DI CUORE, VI VOGLIO BENE❤️
Scusate per il ritardo ma ho dovuto studiare per un'interrogazione di scienze... per cui poi mi sono ritrovata comunque impreparata HAHAHAHAHHAHA uccidetemi. (PERÒ HO FINITO L'ELABORATO MUAHAHAHAH)
✨Come al solito, lasciate una stellina e commentate✨
—————————Canzone per il capitolo: Love the way you lie, By Rihanna.
James Matthew Blythe era da sempre stato un ragazzo socievole. Sin da piccolo fare amicizia era per lui la cosa più facile del mondo, e non c'era una sola persona in tutta Glen che non lo conoscesse. A scuola era il classico studente circondato continuamente dai compagni, in città persino i vecchi pescatori lo salutavano come se fossero amici da una vita, e non erano poche le ragazze che trovavano la sua personalità altamente affascinante...era divertente, sarcastico al punto giusto, dolce quando si imparava a conoscerlo e soprattutto fedele.
Peccato che da un po' di tempo -diciamo da quando si era fidanzato- tutto questo fosse come svanito. Non era solo un'impressione di Kenneth, di Walter o delle gemelle, addirittura: Jem si era realmente chiuso in sè stesso, in un mondo a parte in cui non lasciava entrare nessuno, nemmeno i suoi genitori, ignari del suo dissidio interiore.
Adesso si trovava in camera sua, seduto alla scrivania con la penna tra le mani e le dita che picchettavano sul legno..."da dove gli fosse venuta questa idea del diario?" Molti si chiederebbero. E la risposta era semplice: da qualche settimana il ragazzo dai capelli rossi si recava furtivamente a casa dei Ford, la mattina presto. Non per il suo migliore amico, non per respirare l'aria di Four Winds, ma per parlare con Leslie West.
Sapeva quanto fosse brava a svolgere il suo lavoro ed era convinto anche fosse l'unica persona in grado di aiutarlo a uscire dalla gabbia che da sè si era costruito attorno. Ma attenzione, questa gabbia non era mica rappresentata da Anna Cordelia, lei era solo la ciliegina sulla torta. La vera gabbia era la sua stessa mente, caotica e confusionaria come al solito. Certo, era felice della sua scelta, amava Anna davvero tanto, ma...c'era sempre qualcosa che lo faceva tirare indietro in tutti i momenti più delicati con lei.
La settimana precedente era andata a dormire a Ingleside dopo che le gemelle avevano implorato sua madre per farla restare, e ogni adolescente di questo mondo ne avrebbe approfittato per passare del tempo insieme senza che nessuno disturbasse, ma non lui, non Jem. Erano stati tanti i momenti in cui Anna lo aveva guardato negli occhi come per dirgli 'ripongo in te la mia più profonda fiducia', ma non era bastato. Si era tirato indietro, tentando di capire cosa ci fosse di sbagliato in lui e il perchè continuasse a rifiutarla nonostante la amasse.
Ma tornando al discorso iniziale... Leslie gli aveva suggerito di fare la cosa più semplice, e allo stesso tempo difficile, del mondo: scrivere un diario. Un diario degli errori, come Jem amava chiamarlo, dal momento che solo le sue peggiori paure e i suoi pensieri più sbagliati vi trovavano posto. Non era bravo a scrivere, quello era il talento di Walter. Era lui il poeta, Jem era solo...si, Jem, insomma! Non aveva alcuna dote speciale in quel contesto, ma si stava comunque sforzando.
"Caro diario..." iniziò a scrivere chiudendo poi gli occhi per concentrarsi.
Provare emozioni era facile, parlarne era possibile, ma scriverle...scriverle era un impresa. Come si può riportare nero su bianco ciò che proviene da dentro di te? Come si fa a restituire l'idea di qualcosa di così profondo, tale che anche gli altri possano comprenderla?
La punta della stilografica stava per toccare di nuovo il foglio, ma proprio quando una goccia di inchiostro fuoriuscì, Jem sobbalzò sulla sedia per colpa della porta, a cui qualcuno bussó. Fece un respiro profondo per trattenere la rabbia...poteva essere solo Walter, era l'unico a bussare nonostante quella fosse anche camera sua. Nan e Gilbert avevano in comune il vizio di non farlo, sua madre lo chiamava dal piano di sotto se qualcosa non andava e Susan era uscita a comprare delle fioriere.
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Chiamatemi Anna [SETTIMA STAGIONE]
Fanfiction[COMPLETA] In seguito alla nascita del piccolo Jem, la famiglia Blythe decide di trasferirsi nella bellissima Ingleside insieme alla loro balia, Susan. Gli anni passano, e presto Anna e Gilbert si ritrovano circondati dai loro bellissimi bambini: Je...