And every moment we had stolen was a feeling.

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Scusate per l'immenso ritardo, ma sto lavorando all'elaborato per la maturità e non ho nemmeno tempo per respirare. In questo periodo aggiornerò più a rilento, ma non posso farci nulla. Buona lettura!

Se potete, lasciate una stellina e commentate cosa ne pensate.

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Canzone per il capitolo: A Place We Knew, by Dean Lewis.

Dal fatidico giorno on cui la verità era venuta a galla, né Davy né Delly si erano rivisti...e come di comune accordo, nessuno dei due era uscito dalle proprie camere, nemmeno per andare a scuola.

Entrambi avevano trascorso quelle infinite ore a riflettere sul proprio futuro, un futuro che ormai sembrava talmente incerto da far dubitare Delphine LaCroix della sua stessa esistenza. Non aveva versato più lacrime, nemmeno una aveva bagnato il suo cuscino dalla notte in cui le lettere di Mary erano state lette...anzi, si era ritrovata più forte che mai, ripetendosi in mente quelle parole giorno e notte. Ma nonostante questo, né lei né suo padre avevano ancora avuto una conversazione degna di questo nome. Più volte Bash aveva tentato di parlarle , ma ogni volta che la sua mano sfiorava il pomello della porta, improvvisamente la paura lo paralizzava, costringendolo a tornare indietro.

L'unica che era riuscita a confrontarsi con lei era Muriel, che dopo aver ascoltato attentamente i pensieri della ragazza e aver avuto prova, per l'ennesima volta, della sua maturità, poteva ora definirsi fiera di lei...

Stessa cosa non si poteva dire della povera Marilla Cuthbert, invece, che insieme alla sua fidata amica Rachel Lynde stava escogitando un modo per impedire allo scandalo di dilagare tra le strade di Avonlea.

"David, apri subito questa porta!" urlò la donna continuando a bussare, ma lui, steso a testa in giù sul suo letto leggendo un libro di cui non gli importava praticamente niente, non aveva intenzione di ascoltare. "Mi hai sentita? So che sei lì dentro, avevo fatto sparire la chiave, come hai fatto a-"

"Ancora ti sorprendi, Marilla?" chiese Dora, appena tornata a casa da una passeggiata: aveva un cestino pieno di bacche tra le mani e i capelli tirati indietro da una bandana azzurrina "Ti conviene prenderti una sedia se proprio vuoi continuare, non penso ascolterà."

"Io davvero non capisco come facciate a essere gemelli e, allo stesso tempo, così diversi! Ma sei proprio sicura di essere imparentati?" alzò gli occhi al cielo portandosi una mano sulla fronte

"Purtroppo si."

"Quel ragazzo mi farà ammalare...nemmeno con Anna ho mai fatto tutti questi nervi, e non credere che lei fosse da meno di tuo fratello! No signore, era impossibile farla stare ferma! Ma tu, tesoro, dove sei stata piuttosto? Ti sei vista con il Signor Cooper?"

Al solo sentire quel nome, Dora fece una smorfia di disgusto, che ovviamente Marilla non avrebbe mai potuto notare. Come usava spesso dire: 'Il mio bastone non è ancora in grado di farmi percepire ogni sensazione di chi ho accanto....per fortuna"

"Si...ero andata a lasciargli un libro di cucina che mi aveva prestato e abbiamo fatto una passeggiata nel bosco. Ho preso queste bacche, sono davvero squisite!"

"Mi fa piacere trascorriate del tempo insieme, soprattutto adesso che le nozze si avvicinano! E dimmi, è da un po' che non vedo in giro il caro Paul, non dirmi che è già tornato nel Quèbec! E senza nemmeno salutare, poi..."

"Paul è ancora in città, Marilla." sussurrò la bionda inghiottendo il groppo che le si era formato in gola. "E non se ne andrà. Solo... ha avuto molto da fare con il suo romanzo e non è uscito molto."

Tra tutti gli argomenti possibili, Marilla era andata ad affrontare quello più dolente. Dalla loro piccola discussione da Hester Gray, il periodo di 'lontananza' era iniziato. Inutile dire che entrambi non ce la facevano già più a stare separati, e più tempo passava con Damon, più Dora avrebbe voluto ci fosse Paul al suo posto. Ma non poteva negare avesse ragione: in quei giorni, infatti, aveva capito cosa il suo cuore desiderasse davvero...ma quando si era decisa a correre dal ragazzo per scusarsi e ricominciare, Davy aveva combinato uno dei suoi soliti guai, mandando in crisi l'intera famiglia Cuthbert.

Chiamatemi Anna [SETTIMA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora