Questa non è una fanfiction

10. - Patti spiacevoli

Where Them Girls At, David Guetta ft. Nicki Minaj, Flo Rida
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Ci sono dei momenti nella tua vita in cui capisci che lassù, nell'universo, c'è qualcuno che si sta divertendo a renderti la vita impossibile. Chiamatelo come volete: fato; destino; un cavallo..... no okay, niente cavallo ma capitemi sono una fan accanita di Rapunzel, non potevo non dirlo. Comunque, stavo dicendo che c'è qualcuno lassù e in un particolare momento di noia nella sua vita decide di intromettersi nella nostra e far accadere una serie di eventi spiacevoli che ci portano ad un certo punto, come ho già detto prima, a farci capire che tutto ciò che ci sta accadendo non può essere frutto di sfortunate coincidenze.

Ora, partendo dal fatto che sono una tipa piuttosto paranoica e quindi penso che ci sia una cospirazione contro di me almeno dieci volte al giorno, avevo già percepito che c'era qualcuno che complotta contro di me e si diverte da lassù a farmi capitare in ogni situazione il più spiacevole possibile, ma dopo oggi ne ho la certezza. Insomma, sul serio? Dopoché una decina di ragazze del primo anno sono venute al bar dove lavoro per dirmi che se avessi raccontato loro qualcosa del mio 'triangolo amoroso' mi avrebbero votata come reginetta del ballo d'inverno, devo ancora credere che tutto ciò che mi ha portato a questo punto sia semplicemente sfortuna? Ma per favore.

Per non parlare del fatto che ad un certo punto due ragazze si sono messe a litigare per quale fosse la coppia migliore. La Scaliam o la Carlett? Tralasciando il fatto che la situazione era al limite dell'assurdo, mi spiegate che razza di nomi sono per delle ship?

Dopo aver finalmente messo fine alla rissa che era scoppiata tra le due fazioni, io e Jack cacciamo le ragazze dal Midnight Sun tra le mie imprecazioni e le sue risate. Ovviamente lui era presente quando è successo tutto ciò e invece di aiutarmi ad uscire da quella situazione l'ha peggiorata, facendo domande, proponendo tesi e appoggiando di tanto in tanto una delle ragazze; è intervenuto solo al momento della rissa, dopo essersi ripreso dalla sorpresa.

"Io adoro lavorare con te, te lo giuro." dice asciugandosi le lacrime da sotto gli occhi, sfuggitegli per le troppe risate, mentre ritorniamo dietro al bancone a pulire il disastro che le ragazze hanno combinato. Fulmino con gli occhi il ragazzo e rivolgo uno sguardo di scuse ai clienti che piano a piano se ne stanno andando.

"Piantala idiota, per colpa di questo stupido teatrino abbiamo fatto andare via tutti i clienti." dico indicando con un cenno della testa i clienti che scemano verso la porta, Jack li guarda e fa spallucce per poi sorridermi "Avevano già pagato quindi il problema non sorge e poi possiamo mangiare qualche avanzo."

"Fai schifo." mormoro disgustata mentre lui inizia a sparecchiare appena l'ultimo cliente se ne è andato "E il problema sorge se quei clienti non verranno più." gli faccio notare ma lui si limita ad alzare gli occhi al cielo e sbadigliare rumorosamente facendomi ridere.

"Ti preoccupi più di me e non dovresti, erano tutte vecchiette pettegole che torneranno domani e mi chiederanno informazioni su quelle ragazze. Ora aiutami a pulire e raccontami qualcosa di interessante, perché altrimenti credo proprio che sverrò per il sonno." dice in tono teatrale lanciandomi uno straccio per pulire i tavoli e facendomi ridere.

"Sai già tutto della mia patetica vita, non saprei cosa raccontarti." ribatto mettendomi lo straccio sulla spalla e sparecchiando i tavoli rimanenti. Jack per quanto riguarda la scuola è il mio confidente numero uno: ogni volta che accade qualcosa di orrendo per me, mi aiuta a darci la giusta importanza e non ingigantirlo come problema. In cambio, mi fa raccontare tutti i pettegolezzi della scuola che, avendo finito la scuola da un po', gli mancano più di quanto voglia ammettere.

"Il coach ti ha chiesto niente per la questione da tutor?" chiede interessato mentre lava i piatti e io mi maledico mentalmente di averglielo raccontato, quando ci si mette Jack è peggio delle vecchiette che vengono al bar, soprattutto quando l'argomento tocca il mio voler evitare i cliché.