Sabbia, Ultimo
▶️PlayNon so come abbia fatto a staccarmi dalle ragazze.
Dopo che Carter mi ha baciato, mi hanno presa con loro e riempita di domande e congratulazioni a cui io rispondevo con il sorriso più convincente che potessi fare. Non fraintendetemi, mi è piaciuto baciare Carter, volevo farlo ed è anche per questo che ho ricambiato, il problema è.... beh tutto il resto.
È stato tutto troppo plateale: c'erano troppe persone, alcune che non conosco nemmeno; poi farlo quando è scattata la mezzanotte e quindi il mio giorno del compleanno, con quell'atmosfera... è troppo, è stato tutto troppo.
Sono un'idiota lo so, invece di festeggiare il mio compleanno o che il ragazzo che mi piace da molto tempo mi abbia baciata con tutti gli altri, sono seduta lontano da tutti nel bosco dove possono uscire maniaci, lupi o qualsiasi cosa ci sia nei boschi. Dovrei tornare, ma non ce la faccio, le gambe non rispondono ai miei comandi e solo l'idea di tornare di là mi fa accelerare il battito cardiaco, cosa che ho evitato da quando Carter mi ha baciata.
"Ricordo ogni cosa che ti ho detto e la penso tutt'ora, soprattutto l'ultima parte."
Le parole di mio padre riecheggiano nella mia testa facendomi mordere il labbro con forza nel tentativo di trattenere un singhiozzo che cerca di sfuggire dalla mia bocca, non posso piangere quando potrebbe esserci benissimamente qualcuno che mi può sentire. Faccio un respiro profondo e mi conto le dita fino a quando non mi sono calmata di nuovo, poi rilasso le spalle e mi appoggio al tronco dell'albero dietro di me.
Quando ero piccola adoravo la storia d'amore dei miei genitori, sembrava perfetta e uguale a quelle che leggevo nei libri o vedevo nei film. Lei la ragazza più intelligente della scuola, lui capitano della squadra di football, la coppia più bella della scuola, entrambi intelligenti e che avrebbero potuto laurearsi ad Harvard, a cui hanno però rinunciato perché i genitori, che non approvavano la loro relazione, non erano disposti a pagare la retta se avessero continuato a frequentarsi.
Amavo la loro storia e chiedevo ad entrambi di raccontarmela ogni volta che potevo perché a quell'epoca adoravo quel genere di storie, poi però quando si sono divorziati ho iniziato ad odiarle, odiavo e odio quelle storie di cui è popolata wattpad e che si possono trovare sotto il maledetto hashtag 'fanfiction', le odio perché sono così lontane ma allo stesso tempo fastidiosamente vicine alla realtà che conosco io, ma le continuo a leggere lo stesso perché mi piace pensare che quello negli epiloghi sarebbe potuto essere il lieto fine dei miei genitori. E poi beh, molte sono su Luke Hemmings e Harry Styles ed io non posso non leggere qualcosa che riguarda i miei due mariti.
Poi sono arrivata a basare la mia vita sull'evitare ciò che succede nelle fanfiction sempre a causa di mio padre, o meglio delle parole che mi ha detto circa due estati fa.
Aveva contatto da poco sia me che Evan per recuperare i rapporti dopo anni di silenzio e se Evan ci stava provando e faceva la sua parte, io mi limitavo a mantenere quello che era un rapporto civile, fino a quando non arrivò il compleanno della sua nuova moglie Savannah a cui mi invitò, m io non ci andai. Si arrabbiò tantissimo e venne a casa cercando di portarmici con la forza, quando lo minacciai di chiamare la polizia mi inveì contro e prima di andarsene mi disse che anche se lo disprezzavo, sarei finita a fare la fine della mamma, a vivere la storia che tanto amavo da piccola e avere lo stesso finale, se non peggio.
Può sembrare una frase sciocca per molti ed è anche per questo che non l'ho raccontato a nessuno, nemmeno a Liam e Evan, che sanno solo che abbiamo litigato, ma per me sentire mio padre, quello che era l'uomo della mia vita, augurarmi la storia per cui vedevo mia madre piangere ogni notte è stato devastante. Così da quel giorno oltre che ad odiare le i cliché, ho iniziato anche ad evitarli e a scappare da qualsiasi circostanza sembra assomigliarci, in questi mesi però tutte quelle che erano le mie paure si sono realizzate e se ho provato a restare lucida, oggi c'è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
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Questa non è una fanfiction
RomanceScarlett Moore non voleva trovarsi in questa situazione. Scontrosa, sarcastica, auto-ironica, testarda e con del succo di limone nelle vene al posto del sangue potrebbe considerarsi una classica adolescente di diciassette anni ma lei ha letto troppi...