Heart Attack, Demi Lovato
▶PlayPossibilità che quelle che ho sentito non fossero farfalle nello stomaco:
1) In realtà erano crampi per il ciclo che, facendo mente locale, dovrebbe venirmi tra poco.
2) Avevo fame e siccome non ho fatto colazione stamattina, il mio stomaco mi sta chiedendo di mettere qualcosa sotto i denti.
3) Baciare Jace mi ha fatto così schifo che mi stava venendo da vomitare."Scarlett, dobbiamo sbrigarci se non vogliamo farci trovare ricoperti di pittura." mi richiama Jace, distogliendomi dai miei pensieri, annuisco piano e lo seguo nella palestra dove imbocchiamo la strada per gli spogliatoi, entro nello spogliatoio femminile senza dire nulla e mi chiudo la porta alle spalle per poi appoggiarmici sopra.
"Merda, merda, merda." borbotto mentre mi tolgo la maglietta e la gonna che sono ricoperte di pittura viola, le metto nel lavandino e apro il rubinetto per sciacquarle e pulirmi meglio la pelle. Vorrei tanto farmi una doccia, ma oggi non avevo palestra e perciò non ho portato un ricambio, grazie a Dio però con me ho sempre dei vestiti in più in caso di emergenze (come il ciclo o ricoprirmi per sbaglio di pittura).
Se non fosse stato per Jace starei ancora nel ripostiglio coperta di pittura, ma il biondo, una volta visto che non ero cooperativa ha preso le redini della situazione e ha fatto tutto lui: mi ha costretto a togliere le scarpe per non lasciare le impronte nel corridoio e mi ha trascinato correndo nel bagno delle ragazze, dove non c'era nessuno per fortuna, per togliere il grosso della pittura e poi mi ha portato qui per togliere il resto.
Perché lui non è sotto shock? Perché io sono così tanto sotto shock?
Mi guardo i capelli, che adesso hanno assunto un colore strano per colpa della pittura viola e trattengo un urlo; e decisa a riprendere il controllo di me stessa sciolgo la coroncina che mi sono fatta stamattina e per cui mi sono dovuta alzare un'ora prima, poi frugo tra i borsoni che ci sono qui e prendo uno shampoo, lavandomi solamente i capelli il più velocemente possibile, una volta finito li raccolgo in uno chignon.
Ci sto mettendo troppo, lo so, e rischio di farmi trovare da tutte le altre ragazze, so anche questo, ma in realtà una parte di me spera che se ci metto troppo tempo, Jace non mi aspetterà e se ne andrà senza di me. Immatura, direte ora voi e non vi contraddico nemmeno, ma non sono pronta ad affrontare l'argomento.
Indosso la felpa di Evan e il paio di leggins che avevo nello zaino e ripenso alle possibilità che quelle che ho sentito non siano effettivamente farfalle, ma una delle opzioni che ho pensato e anche se sono tutte plausibili c'è un problema: quella morsa che ho sentito nello stomaco era piacevole e la sento di nuovo, ogni volta che ci ripenso.
"Dio mio, sei caduta proprio in basso." dico al mio riflesso per poi aspettare una risposta e quando non arriva (per fortuna oserei dire, dato che altrimenti sarebbe davvero spaventoso) inizio a sistemarmi il trucco.
Non riesco a capire cosa c'è che non va in me, finalmente sto con il ragazzo per cui ho una cotta da tempo indefinito che è estremamente dolce nei miei confronti e io mi sento così per Jace che non solo è arrogante, egocentrico e si è comportato da stronzo con me, ma è anche il capitano della squadra di football; insomma la me di due mesi fa non ci avrebbe nemmeno mai parlato, figurati provare un interesse nei suoi confronti.
Okay, basta mi sto facendo troppe paranoie, devo pensare in modo logico: Jace è un bel ragazzo, anzi molto bello, ed è anche bravo a baciare quindi è normale che mi sia piaciuto, sono pur sempre una ragazza, è normale che mi faccia un certo effetto, ma perché con Carter non succede?
Trattengo un urlo e sbuffo esasperata, poi raccolgo i vestiti dal lavandino, ormai completamente fradici ma privi del colore violaceo che avevano prima, e li metto in una busta che poi infilo nello zaino. Mi guardo nello specchio e controllo di essere in condizioni presentabili, poi mi do una manata perché non devo fare colpo su nessuno, poi me ne do un'altra perché io non lo sto facendo per nessuno e mi trattengo da tirarmene un'altra ancora solo per averlo pensato.
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Questa non è una fanfiction
RomanceScarlett Moore non voleva trovarsi in questa situazione. Scontrosa, sarcastica, auto-ironica, testarda e con del succo di limone nelle vene al posto del sangue potrebbe considerarsi una classica adolescente di diciassette anni ma lei ha letto troppi...