No vacancy, OneRepublic
▶️Play"Prenderò due." annuncia con fermezza la voce di Jace che mi arriva improvvisamente alle spalle mentre sistemo i libri nell'armadietto, sussulto per lo spavento e mi gli lancio un'occhiataccia da oltre la spalla, guardando poi le mie amiche con aria esasperata.
"Ne sono sicuro al cento per cento." continua lui mettendosi a fianco a me e io continuo volutamente a ignorarlo, anche se in teoria non dovrei. A scuola infatti, dovrei mostrarmi sempre positiva a stare con lui ma dopo una settimana passata a stretto contatto con l'energumeno biondo che adesso ho fianco, riesco a tollerare a malapena la sua presenza. Dopo la nostra prima 'lezione', Jace è iniziato a diventare a dir poco asfissiante nei miei confronti per via della verifica: ho passato ogni mia ora libera, per sua pretesa, a ripassare chimica con lui e ho ricevuto chiamate ogni cinque, nei pomeriggi in cui non andavo a casa sua per aiutarlo a studiare, per tutti i problemi che non riusciva a risolvere. Inizialmente mi faceva anche piacere, perché pensavo si stesse davvero impegnando per capire chimica, poi ho scoperto che il coach gli ha detto che se non prenderà almeno una sufficienza lo butterà fuori dalla squadra.
"Non hai studiato Jace?" chiede dolcemente Camila sbattendo un po' troppe volte le ciglia per i miei gusti, le lancio uno sguardo interrogativo e lei si limita a rivolgermi un'occhiolino facendo ridacchiare Ellie e roteare gli occhi a me. Dio, ti prego fa che Camila non voglia provarci con Jace, tra tutti i ragazzi che ha avuto lui sarebbe decisamente il peggiore.
"Ho studiato, ma continuo a non capire niente di questa materia infernale." si lamenta e Camila lo guarda dispiaciuta sfruttando la situazione per posargli una mano sul petto, appena lui distoglie lo sguardo fa un'espressione compiaciuta che mi fa ridere. Jace, che non si è accorto di nulla, abbassa lo sguardo su di me e sporge il labbro "Mi devi aiutare."
"No." ribatto chiudendo l'armadietto per poi iniziare a dirigermi verso l'aula di chimica dopo aver salutato Camila e Ellie e lasciandomi lui alle spalle. Jace si toglie dalla presa di Camila e si affretta a raggiungermi, cosa che non gli risulta difficile dato che con le sue gambe lunghe riesce a percorre un metro con un passo, e mi si para davanti camminando all'indietro. "Carly, ti prego..."
"Non mi chiamare Carly." brontolo nascondendo un sorriso quando inciampa su una matricola che si affretta a scusarsi con lui, chissà che stupida idea avranno su di lui...
Jace ignora la matricola e si mette al mio fianco provando a mettere una mano sulla mia spalla che io gli tolgo abilmente facendolo imbronciare "Mi spieghi perché Evan e Liam lo possono fare mentre io rischio la castrazione?" chiede curioso camminando al mio fianco mentre io ripasso velocemente tutte le formule, solo dopo aver finito gli rispondo.
"Perché mia madre mi diserederebbe se facessi del male al suo figlio preferito e non posso commettere un fratricidio." dico neutra, continuando a ripetere chimica mentalmente e lasciando Jace a guardarmi confuso. Ovviamente Jace non sa che quando parlo di 'figlio preferito' mi riferisco a Liam.
"Non ho capito, ma ci torneremo un'altra volta." dice infatti facendomi sorridere "Ora possiamo alle cose importanti: se non so qualcosa mi devi aiutare." ripete e quando gli scocco un'occhiataccia lui inizia a pregarmi.
"Herondale, non potrei aiutarti neanche se lo vorrei, quando ho una verifica sono già in ansia di mio e se anche una piccola cosa mi distrae, mi scordo tutto, poi vado in panico e rischio di consegnare in bianco. Non posso aiutarti davvero e poi devi imparare a fare conto solo sulle tue conoscenze." gli dico sincera mentre entro in aula e mi siedo al mio solito posto, all'angolo opposto trovo Carter che, non appena mi vede, mi saluta con un sorriso, ricambio il saluto e Jace mi spintona sedendosi a fianco Ryan che è seduto dietro di me e che saluta con un pugno sulla spalla.
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Questa non è una fanfiction
RomanceScarlett Moore non voleva trovarsi in questa situazione. Scontrosa, sarcastica, auto-ironica, testarda e con del succo di limone nelle vene al posto del sangue potrebbe considerarsi una classica adolescente di diciassette anni ma lei ha letto troppi...