Questa non è una fanfiction

22. - Indigestione

Always Hate me, Topic
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Allora, c'è da premettere che quando voglio, so essere davvero insistente e quando questa mia capacità viene unita a quella di Liam beh, credo che la tortura sia un'opzione più divertente.

Eppure Evan, che dalla festa a oggi è la nostra vittima, non ha mostrato alcun cenno di cedimento e continua a far finta di non sapere di cosa stiamo parlando anche se adesso che sa che noi sappiamo. Sono passati cinque giorni ormai, cinque giorni dove lo abbiamo tartassato per scoprire il nome della ragazza senza risultati e il fatto che un giorno lo abbiamo beccato a parlare di nascosto con Mia non fa altro che confermare la nostra ipotesi che sia lei la ragazza e che Camila lo sappia, dato che ci ha palesemente evitati dopo la festa.

Oggi perciò, io e Liam cambieremo tattica e cercheremo di capirne di più tramite le persone che stanno più vicino a Mia, Jace e Jason, con la speranza di non farci scoprire. Inizialmente avrei dovuto essere io quella a parlare con Jace, ma il biondo sta iniziando a comportarsi come quando ci siamo conosciuti e a trattarmi con sufficienza e siccome voglio evitare di commettere un omicidio, ho pregato Liam di scambiarci gli "obbiettivi", così come li ha chiamati lui.

Non ho ancora capito perché Jace si stia comportando così e sinceramente non voglio neanche perdere tempo per capirlo, vuole comportarsi da stronzo egocentrico? Che faccia pure, a me non può importarne di meno e se avevo detto che ho iniziato a smettere di considerarlo come il solito capitano della squadra di football adesso mi rimangio tutto, è uno stronzo bipolare come tutti loro ed io di certo non sprecherò il mio tempo a pensare a lui, soprattutto quando sto frequentando il ragazzo per cui avevo una cotta e che adesso è al mio fianco.

"Mi potete spiegare cosa diamine state facendo?" chiede proprio quest'ultimo mentre io e Liam traffichiamo con il pranzo di Evan, gli faccio cenno di calmarsi e metto il foglietto di carta su cui ho appena scritto nel panino "Sto cercando di uccidere Evan in modo da essere l'unica Moore in questa scuola e avere così la borsa di studio."

Liam scoppia a ridere e mi spintona facendo ridere anche me e solo a questo punto Carter si rilassa capendo finalmente che stiamo scherzando; non lo biasimo, anch'io avrei pensato che stessimo cercando di avvelenare Evan al posto suo, nel vedere come stiamo manomettendo il suo cibo.

"Tranquillo, non ucciderei mai Evan con così tanti testimoni." lo prendo in giro e lui alza gli occhi al cielo per poi mettermi il braccio intorno alle spalle e attirarmi a se, lancio un'occhiata a Liam che fa finta di vomitare e io trattengo una risata. Né a Evan né a Liam va a genio Carter, soprattutto per la questione della sua ex con cui era tornato subito dopo essere uscito con me, ma oltre a darmi almeno un milione di avvertimenti i due non fanno, occhiate omicide a parte quando mi bacia davanti a loro.

Ancora non mi sono abituata al fatto che lo sto frequentando: ho avuto una cotta per Carter per così tanto tempo senza che lui sapesse della mia esistenza per troppo tempo e il fatto che adesso mi baci davanti a tutti mi fa pensare che tutto ciò sia uno scherzo. Non riesco neanche a sentire quello sfarfallio nello stomaco che avvertivo ogni volta che lo vedevo passare nei corridoi e credo che questo basti per far capire quanto ancora io pensi che tutto ciò sia un sogno.

"Forse non hai sentito quello che pensavi di sentire e questo ti spaventa."

Razza di idiota.

Carter mi distoglie dai miei pensieri baciandomi improvvisamente per correre non so dove, lo inseguo con lo sguardo e poi mi volto con aria interrogativa verso Liam che ridacchia e mi spiega che è andato dai suoi amici, annuisco e poi andiamo insieme verso il tavolo dove ci sono tutti gli altri.

"Ciao a tutti." saluto sedendomi a fianco a mio fratello e gli porgo il vassoio della mensa, Evan mi ringrazia con un cenno e addenta subito il panino come io e Liam avevamo previsto e quando si accorge che c'è qualcosa che non va apre il panino e trova il bigliettino che ho messo.