Questa non è una fanfiction

11. - Omicidi in famiglia

Somebody to you, The Vamps
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"Voi avete fatto cosa?" chiede basita Mia mentre seduti al tavolo della mensa, mangiamo tutti insieme. Sotto le mie pressioni Jace si è convinto a raccontare del nostro patto, che inizialmente voleva tenere segreto per paura che i suoi amici lo prendessero in  giro, cosa che effettivamente sta accadendo, dato che Ryan e Jason non fanno altro che ridere; così non appena eravamo tutti presenti, ha uscito a caso l'argomento e ha raccontato tutto a tutti.

"Era l'unico modo per convincerla."

"Era l'unico modo per avere dei soldi." diciamo allo stesso momento io e Jace, mi volto a guardarlo e lui mi rivolge un sorriso sghembo a cui io ricambio con una smorfia. Il suo assurdo piano 'faccio credere che piaccio a tutti' si è seduto a fianco a me nell'ora di biologia sotto gli occhi sconcertati di Carter, di Camila e inizialmente anche miei. Dopo aver visto il mio sguardo confuso, mi ha ricordato il piano per poi non fare altro che parlare durante tutta la lezione mettendo così alla prova la mia concentrazione e soprattutto il mio autocontrollo.

"Questa è la collaborazione più strana che io abbia mai visto." borbotta Liam fregandomi una patatina dal piatto come al suo solito, lo fulmino con lo sguardo e lui mi ignora prendendosene un'altra, provo a schiaffeggiarlo ma Evan, seduto fra di noi, mi blocca.  "Ma almeno verrai alle feste con noi."

"Finalmente avrò una degna compagna alle feste." esclama contento Ryan facendomi aggrottare la fronte, ci ho parlato forse quattro o cinque volte in tutto, eppure mi tratta come se facessi parte del gruppo da sempre e sembra non aver dato peso nemmeno al fatto che Jace ha rivelato che il mio frequentarli o semplicemente rivolgere loro la parola sia dovuto ai soldi, cosa che invece non si può dire per i fidanzatini.

"Ma io continuo a non capire perché devi essere pagata per stare con noi, non siamo così male..." dice infatti Jason con espressione triste facendomi sentire in colpa, i lineamenti del viso sono dolci e delicati, quasi come quelli di un bambino, e quando fa il broncio si accentuano ancora di più, non so come faccia Mia a dirgli di no quando la guarda così.

"Oh, ma non è per voi." lo rassicuro cercando di addolcire il tono della voce che finora è stato forse più freddo del dovuto "Io... diciamo che non volevo avere niente a che fare con la popolarità e tutto il resto, è per questo che non ero molto espansiva." spiego ma non sembra bastare dato che Mia mi guarda ancora truce.

"E adesso lo sei perché ti serviamo." commenta acida e sebbene la sua reazione ci potrebbe anche stare, il suo tono mi irrita lo stesso, insomma mi ha malapena salutato quando ci incontravamo per caso nel corridoio, cosa che io invece ho sempre fatto per educazione, e adesso mi viene a fare la predica?

"In realtà mi serve Jace, come io dall'altra parte servo a lui ed è stato lui a dirmi di provare a passare del tempo con voi, se la cosa non ti va bene rivolgiti a lui." ribatto a tono scatenando un fischio da parte di Ryan in segno di ammirazione, Mia lo fulmina con lo sguardo e lui fa spallucce sorridendomi.

"Non ho problemi, solo che mi sembra sbagliato iniziare un'amicizia così." dice con tono più pacato e la sua espressione dispiaciuta mi fa capire quanto valore lei dia alla amicizia e quanto realmente le dispiaccia che la nostra non sia nata con il nostro primo incontro o con qualche avvicinamento, magari come uno di quelli dei libri o film "E poi perché ti serve una compagna alle feste? Io cosa sono? Una saponetta?" chiede a Ryan con una punta di gelosia facendomi sorridere.

"Mi dispiace principessa ma solitamente quando siamo ad una festa, tu ti apparti con il tuo fidanzatino a fare solo Dio sa cosa e anche se ho sempre voluto provare un ménage à trois, non penso che il nostro Jason voglia considerare questa possibilità." dice con un sorrisetto sulle labbra mettendo un braccio intorno alle spalle a Jason che lo guarda divertito mentre Mia alza gli occhi al cielo esasperata.