Capitolo 139

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Pov's Niccolò.
Mi sveglio con ancora la mia mano intrecciata alla sua, lei sta ancora dormendo per fortuna. Non posso capire che dolore abbia provato ieri sia fisico ma anche nell'animo.. ha colpito anche me nell'animo, non avremo più un bambino e questa cosa mi rattrista molto ma soprattutto perché adesso non potrò starle vicino come vorrei, ho un tour da portare avanti anche se sto pensando di annullarlo.. ha bisogno di me più che mai ora! Non faccio neanche a tempo a pensarlo che si sveglia, mi precipito a lasciarle un bacio sulla guancia
*N: Buongiorno piccolè, te sei riposata?*
*G: Buongiorno amore, così così diciamo* ha gli occhi affranti, distrutti.. riesco a leggerle la tristezza che prova ora.. di solito i suoi occhi sono blu, oggi sono grigi, non emanano più gioia ma tristezza.
*N: Vado a piglià 'na brioches? Che dici?*
*G: No amore, non ho fame* non aggiunge altro e continua a fissare il vuoto, mi distrugge vederla così.
Sentiamo bussare alla porta ed entra il medico
*X: Buongiorno, Lei è il fidanzato?*
*N: Buongiorno dottore, sì só io*
*X: Ok, signorina Fior ha avuto un aborto spontaneo perché ha l'ovaio policistico ed è stato quello la causa. Non posso dirle come prevenirlo perché non c'è una vera e propria cura ma con questo non voglio dirle non può più avere figli e di conseguenza che li perderà sempre, se ricapiterà lei deve stare a riposo assoluto. Mi raccomando*
*G: Grazie dottore, immaginavo che era per quello* lei lo sapeva già?
*N: Grazie dottore*
*X: A voi. Tra poco la dimettono signorina Fior, Le prepariamo le carte e poi puó tornare a casa* fa un cenno e si dilegua nel corridoio
*N: Sapevi de avè sto problema?*
*G: Sì ma non credevo che potesse verificarsi l'aborto.. ormai è andata così* le vengono gli occhi lucidi, d'istinto la stringo forte a me.. ha bisogno del suo uomo accanto ora
*N: Pensavo de annullà er tuor..*
*G: Ma sei matto amore? Tu devi fare questo tour!!*
*N: Nun me la sento, co te che stai così.. abbiamo appena perso un figlio*
*G: Non dirlo neanche, i tuoi fan hanno bisogno di te e delle tue canzoni.. mangia quegli stadi, mi renderesti felice*
*N: Ma sei sicura? Anche tu hai bisogno de me, ora più che mai*
*G: Non ti preoccupare per me.. c'è anche Laura con me, tu spacca quel palco* accenna ad un sorriso e questa cosa mi rende felicissimo, volevo vedere quel suo sorriso anche se è un mezzo sorriso ma è già qualcosa.
*N: Lo faccio solo pe te. Laura mi ha lasciato il tuo cambio, vestiti che si torna a casa* le lascio un bacio in fronte ed esco in corridoio ad aspettare che si vesta. Spero che lei stia bene nonostante io sia in giro per gli stadi, ho timore ora che è successa questa cosa.. e meno male che ero con lei altrimenti cos'avrebbe fatto da sola? Meglio che non ci penso neanche perché mi vengono già i sensi di colpa e sento che gli occhi mi diventano lucidi. Niccolò stai calmo, c'eri tu con lei. Calmati Niccolò. Continuo a ripetermi queste cose finché Giada non esce dalla stanza con la tuta, mi avvicino e le prendo la mano
*N: Andiamo a casa amore* annuisce e mi segue, compiliamo tutte le carte per le dimissioni e finalmente siamo fuori da questo maledetto ospedale e possiamo rilassarci a casa.
*N: Guido io la tua macchina, ce la fai a camminare fino all'hotel?* è qui vicino ma sennò chiamo Adriano che arriva subito
*G: Ho bisogno di camminare un po' quindi andiamo a piedi, se non ricordo non è molto distante* le sorrido e la prendo sotto braccio, proseguiamo verso la nostra strada così che possiamo arrivare all'hotel; la vedo affranta e triste, vorrei poterla aiutare ma non so da dove partire.. ho paura di dire qualcosa di sbagliato.

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