Capitolo 114

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Pov's Giada.
Finalmente è arrivato il weekend a Londra, ho riempito la valigia e spero che non mi manchi nulla.. ho sempre questo timore di dimenticarmi qualcosa; ho sentito Nic e sta venendo a prendermi, abbiamo l'aereo alle 15 ma dobbiamo essere lì almeno due ore prima perché dobbiamo fare il check-in. Sono in ansia per questo piccolo viaggio perché non sono mai uscita dall'Italia, spero che vada tutto bene soprattutto in aereo perché sono terrorizzata all'idea di volare ma è anche una bella giornata quindi non dovrebbero esserci turbolenze o cose simili. Scaccio questi pensieri e finisco di prepararmi, mi sono messa comoda sennò non riesco ad affrontare le due ore di viaggio quindi un bel leggings e un maglioncino che mi arriva alla coscia, semplice e comodo. Sono le 11.30 e Nic dovrebbe essere qui perché dobbiamo andare verso l'aeroporto di Venezia che ci mettiamo almeno una quarantina di minuti, mi sta salendo l'ansia sempre di più perché ho paura di arrivare in ritardo e poi il volo.. non so come calmarmi! All'improvviso sento bussare alla porta, corro ad aprire ed è lui: meno male che è arrivato! Mi fiondo tra le sue braccia, il mio rifugio, e lui mi stringe forte a sè
*N: Amore, ciao! Sei pronta?*
*G: Prontissima amore, sono solo in ansia*
*N: Daje che se divertimo e vedrai che andrà tutto bene* mi dice guardandomi negli occhi e accarezzandomi la guancia, mi mette serenità. Prende la mia valigia e mi fa segno di uscire, chiudo la porta, salgo in macchina e ci dirigiamo verso l'aeroporto.
Arriviamo davanti all'aeroporto, mi passa la valigia e ci incamminiamo verso l'entrata.. non me lo ricordavo così grande!
*N: N'amo a fà er check in amo?* mi dice sorridendomi, annuisco e lo seguo verso le postazioni. Posiamo le valigie sopra il rullo e passiamo sotto al metal detector, riprendiamo i bagagli e ci mettiamo a sedere nella saletta in attesa del nostro aereo.
*N: Tutto bene amore? Te vedo agitata* mi chiede mettendomi una mano sulla coscia con lo sguardo preoccupato
*G: Sono agitata perché odio prendere l'aereo, mi mette un sacco di agitazione e ho paura che cada* fa una risatina dopo aver sentito le mie parole
*N: C'avevo paura anche io ma ormai so abituato anche il timore è sempre alto, c'ho sempre l'ansia che ogni tanto salta fori ma sta tranquilla che so qua co te* mi dice lasciandomi un bacio sulla guancia
*N: C'hai fame piccolè?*
*G: Zero fame, l'ansia la fa da padrona altrochè haha vai a prenderti qualcosa tu se hai fame*
*N: Vado a pigliarme un panino ok?* annuisco e vedo che va verso il bar qui vicino, io intanto guardo fuori da questa vetrata enorme gli aerei che partono e penso a cosa potremo fare a Londra, chissà cos'avrà in mente di fare. All'improvviso i miei pensieri vengono interrotti da Niccolò che si posiziona davanti a me con un Lindor in mano
*N: Nemmeno er tuo cioccolatino preferito vuoi?* ma adesso come fa a sapere che è il mio cioccolatino preferito? Mi stupisce ogni giorno sempre di più
*G: Direi che il cioccolatino riesco a mangiarlo, grazie amore! Ma dimmi, come facevi a sapere che è il mio cioccolatino preferito?* gli chiedo sorpresa
*N: So tutto io* mi dice facendomi l'occhiolino e tirando fuori la lingua, quanto bello anche quando fa queste smorfie!
Controllo il tabellone delle partenze e vedo che il nostro aereo è in fase preparazione
*G: Dobbiamo andare verso il gate amore*
*N: N'amo* si alza di scatto e ci dirigiamo verso il gate.
*X: Signore e signori, procediamo all'imbarco del volo Rayaner 5278 in partenza per Londra attraverso l'uscita d'imbarco numero 10. Per motivi di sicurezza invitiamo i signori viaggiatori a presentare la carta d'imbarco con il rispettivo documento d'identità, grazie* solo a sentire questa voce sento aumentare l'ansia dentro me. Arriviamo davanti al gate 10 e ci mettiamo in fila, Niccolò mi stringe la mano per rassicurarmi e questa cosa mi solleva un po'. È arrivato il mio turno, mostro il biglietto e la carta d'identità; mi lasciano passare e mi dirigo fuori seguita da Niccolò, saliamo sull'autobus che porta al nostro aereo.
Arriviamo davanti all'aereo, lasciamo i nostri bagagli al personale addetto, ci fanno salire e ci sediamo nei rispettivi posti, meno male che sono al centro così si sente poco il decollo e l'atterraggio.
*G: Ho paura, cazzo* dico a Niccolò allacciandomi la cintura, poi sistemo la bocchetta dell'aria posizionandola che batta sul mio viso perché sento già che mi manca il respiro. Chiudo gli occhi e faccio dei respiri lenti per diminuire il battito cardiaco ma con scarsi risultati, sento Niccolò avvicinarsi al mio orecchio
*N: Sta tranquilla amore, non agitarti troppo che sennò me fai agitare e poi nun te godi er viaggio* mi stringe forte la mano e io ricambio. Siamo in attesa che l'aereo decolli e intanto comincio a farmi mille paranoie su ciò che può accadere durante il viaggio, in più c'è l'hostess che mi mette ancora più ansia con le misure di sicurezza in caso di caduta, cerco di non ascoltarla altrimenti vivo male questo volo di due ore.

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