In quel posto dentro me || Ultimo ||

Capitolo 138

Pov's Giada.
Vengo svegliata da dei dolori lancinanti al ventre, comincio a urlare da quanto male ho. Ma che succede?
*N: Amore, che hai?* vedo nel suo volto la paura e non riesco a capire che sta succedendo
*N: Oh mio dio, me sta a venì l'ansia.. vedere tutto sto sangue me fa stà male.. chiamo un'ambulanza subito! Tieni duro!* lo vedo uscire dalla stanza, guardo sul letto e vedo il lenzuolo che si è fatto di colore rosso. Vedo entrate Laura di corsa, disperata
*L: Giada ti prego, come stai? Non agitarti, sta arrivando l'ambulanza!*
*G: Non riesco a capire che succede* chiudo gli occhi e stringo la sua mano, ho troppo male.
Arriva Niccolò seguito dagli infermieri che in un attimo mi visitano e poi mi mettono sulla barella per poi trascinarmi dritta dentro l'ambulanza, lui è sempre con me e questa cosa mi dà sollievo.
Arriviamo al pronto soccorso e mi portano in reparto d'urgenza, mi mettono la flebo e mi fanno subito l'ecografia.
*X: Signorina, Lei ha avuto un aborto spontaneo.. mi dispiace* tutto quello che riescono a dirmi, io non ci posso credere.
*G: Come scusi?*
*X: Mi dispiace, faremo ulteriori accertamenti per capire com'è successo. Le faremo sapere domani, cerchi di riposare* se ne va ed entra Niccolò con le lacrime agli occhi, il suo volto è preoccupato ma allo stesso tempo triste
*N: Che è successo amore? Che t'hanno detto?* sono pietrificata, come se provassi un vuoto dentro me ora, come se tutte le emozioni fossero svanite all'improvviso
*G: Ho avuto un aborto spontaneo* quando sento le mie guance bagnarsi improvvisamente, sono sotto shock e non so che altro dire.. mi fa male questa cosa, ho perso nostro figlio. Niccolò d'istinto mi stringe forte
*N: Amore, sono qua con te.. cerca di stare tranquilla, non abbatterti proprio adesso.. so che è dura ma hai me qui con te, sono qua con te e cercheremo di risolvere al meglio la cosa, ok?* annuisco e fisso il vuoto, come quello che provo ora. Com'è potuto succedere? Niccolò ha preso una sedia e l'ha messa affianco al letto, mi stringe talmente tanto forte la mano che mi fa intendere che non sono sola. Non so cosa provo in questo momento, un miscuglio tra rabbia e tristezza.. rimango a fissare il vuoto non so per quanto tempo finché non mi accorgo che ha preso sonno tenendomi la mano, accenno ad un sorriso e sento gli occhi gonfi e pesanti.. sento il bisogno di riposare dopo questa tragedia che è successa.. mi addormento immaginando il sorriso di Niccolò che stringe tra le braccia nostro figlio..