Rimasi ferma immobile sdraiata sul candido letto a fissare il muro. La mia mente doveva ancora rielaborare tutto e non sapevo se ero sicura di potermi alzare. Ero parecchio indolenzita e questo non mi aiutava affatto.
Dopo non so quanto tempo rotolai giù dal letto; pian piano mi rialzai da terra e osservai le lenzuola. Era visibile una chiazza di sangue. Rabbrividii per il fatto che quel sangue significava la perdita della mia innocenza e che non potevo in nessun modo riaverla indietro. Ormai era andata. Subito non pensai a dove mettere le lenzuola. Guardai l'orologio che faceva chiaramente vedere che erano le cinque e un quarto e che tra meno di un'ora mia madre sarebbe ritornata. Istintivamente pensai di mettere le lenzuola a lavare ma ci ripensai dato il pochissimo tempo e il fatto che quelle lenzuola non le volevo più vedere così optai per una soluzione più veloce e immediata. Mi vestii con le prime cose che trovai, presi le lenzuola e, accartocciandole e rendendole meno visibili possibile, uscii di casa.
Buttai direttamente le lenzuola nei cassonetti situati a due passi da casa nostra. Mi facevano senso, non sarei riuscita a dormirci di nuovo.Durante il tragitto di ritorno mi resi conto di una cosa. Quasi mi venne un infarto quando ricordai che Harry non aveva usato il preservativo. Sinceramente non pensai nemmeno che Harry era un maledetto demone e che magari loro non potevano fare figli, ma mi fiondai direttamente nella farmacia più vicina.
Quando entrai mi resi conto di quello che stavo per fare e mi sentii un'idiota. Harry non era una persona normale, forse non ne aveva bisogno. Ma era meglio non rischiare.
La signora presente al bancone mi guardò come se io fossi pazza dato che praticamente avevo corso per arrivare fino a lì e anche per il fatto che avevo di sicuro un aspetto orribile, ma non mi importava più di tanto.
"Salve mi scusi buongiorno", dissi troppo velocemente. Presi un grande respiro prima di continuare. "Vorrei ecco... Prendere la pillola per il giorno dopo." Balbettai un po' cercando di formulare una fase di senso compiuto.
La donna annuì e sparì tra gli scaffali; ritornò qualche secondo dopo con una piccola scatolina. Mi disse che dovevo fare attenzione, che poteva avere degli effetti collaterali, che poteva anche non avere alcun effetto e altre cose incomprensibili di cui ascoltai a malapena la metà.
Ritornata a casa mi accorsi che mancavano ancora 2 minuti alle 18, tempo che usai per usare la pillola e per rendermi presentabile visto che sembravo una specie di zombie vivente.
Si fecero le 6.10 p.m. e mia madre non si fece viva. Decisi di prepararmi un tè aspettando pazientemente il suo arrivo in salotto.
Erano le 6.30 p.m. quando arrivò.
"Scusa il ritardo, ho avuto un contrattempo." Mi sorrise togliendosi il cappotto.
Le dissi che non c'era nessun problema e me ne andai in camera. Ero indecisa se parlare di questa faccenda con mia madre, ma ci ripensai quando ricordai la sua faccia delusa al fatto che Harry era tornato. Non avevo letteralmente nessuno con cui parlarne, dovevo in qualche modo farmi degli amici e smetterla di stare chiusa in camera.
Ritornai alla realtà quando sentii bussare alla porta. Ovviamente era mia madre.
Esitò un po' prima di parlare."Senti...io vedo che c'è qualcosa che non va. E non vorrei che quella storia di Harry sia ritornata e..."
"Tu continui a pensare che io sia pazza! Dopo tutto quello che ho passato hai sempre pensato quello."
Cercò di parlare ma io la zittii subito.
"No fammi finire."
Annuì leggermente col capo.
"E questa cosa sappi che non mi sta bene. Io non sono pazza, ti dico che c'è un uomo, che mi tormenta da sempre e che non mi vuole lasciare andare. Non so precisamente il motivo, ma te lo posso assicurare è tutto vero."
La sua faccia poco convinta mi disse che forse dovevo apparire più disperata che mai. E sinceramente mi stava un po' irritando.
"Tesoro, capisco che la faccenda con papà ti abbia un po' scossa, ma..." Continuava a pensare che Harry non fosse vero, che io mi stavo immaginando tutto, ma come potevo spiegarle che era reale?
"Ma cosa?! Ti ripeto che non sono pazza! Mi ha maledettamente stuprato ieri. E tu dov'eri?! Non eri sicuramente qui! Ha preso la mia innocenza senza permesso, guarda le lenzuola!"
Subito dopo mi resi conto che le avevo buttate. Che stupida.
Il cipiglio sul viso di mia madre si fece sempre più grande, ma non potevo biasimarla. Anzi la sua espressione era scandalizzata se non inorridita dalle mie parole. Chissà che cosa stava pensando in quel momento. Mi ricoprii di imbarazzo e rabbia.
"Te lo giuro le mie lenzuola erano insanguinate e poi io, cioè lui, ecco...Ahhh! Perché è così complicato?!"
Mi sedetti sul letto e mi passai le mie dita sulle meningi, come se da un momento all'altro potessi trovare la soluzione a tutto questo casino. Solo che essa non arrivò.
Senti la mano di mia madre posarsi sulla mia schiena.
"Senti, forse il fatto che stai sempre chiusa in casa ti ha resa così. Perché non esci un po'? Perché non ti trovi un lavoro, si potresti trovartene uno e passare un po' di tempo con delle persone."
Era tutto così folle. Ma in fondo aveva ragione, dovevo uscire un po di più, Harry mi stava tormentando.
Spazio autrice
... Io vorrei essere tormentata da Harry Styles ...
Siamo già al capitolo 20 *-*
Scusate se non aggiorno subito, ma sto passando veramente un periodo dimmerda:)
Se riesco faccio un altro aggiornamento più tardi.
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Dark Eyes ➳ h.s.
FanfictionLei: una ragazza che voleva solo lasciarsi il passato alle spalle. Lui: un demone spietato e malvagio, ma che riscoprirà la sua parte umana solo grazie a Lei. Ma il loro amore sarà più grande degli ostacoli che cercheranno di dividerli?