Capitolo 16

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Come promesso ecco qua il capitolo❤️ buona lettura
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Dovevo dimenticarlo. Non potevo farmi trascinare giù di nuovo. Ero stufa dei suoi giochetti. Come aveva potuto mentirmi? Dopo tutti quegli anni. Da piccoli eravamo inseparabili, era il mio unico amico. Ma tramava il suo piano sin da giovane, già in quel momento mi stava mentendo solo per sbattermi in faccia adesso la verità. Come aveva potuto mentirmi dicendo che mi amava, che mi aveva sempre amato?! Le mie emozioni erano vere, in fondo mi era sempre piaciuto, ma adesso avevo capito che era solo un bastardo insolente che non gliene fregava un cazzo dei sentimenti altrui. Mi dispiaceva solo essere stata così ingenua e non averlo capito prima. Che stupida. Mi sembrava tutta una presa in giro. Il mondo si stava prendendo gioco di me. Prima lui che mi mandava in terapia, poi mio padre e la droga, poi il fatto che mia madre sapeva già della sporca abitudine di mio padre e poi di nuovo lui che mi diceva che era stato solo un fottuto gioco perverso. Era così stressante sapere che la tua vita era basata solo su menzogne.

Cercai di riaddormentarmi ma niente, erano circa le 4 del mattino e il sonno non voleva arrivare.
Senza pensare mi misi le scarpe e presi il cappotto. Scesi le scale velocemente ma mi fermai quando vidi mia madre sulla sua poltrona. Si era addormentata. Mi si stringeva il cuore guardandola. In fondo anche lei non stava passando un bel periodo. Mi avvicinai e spensi la televisione mettendo bene la copertina sul suo corpo.
Fatto questo uscii di casa.

Non sapevo dove stavo andando, ma di sicuro non volevo stare in casa a deprimermi. Ora che ci pensavo da quando ero arrivata in questa piccola città, non l'avevo visitata molto.

Iniziai ad attraversare la strada principale, guardai i negozi chiusi a causa dell'orario e pensai a come fosse tutto più tranquillo di notte. Arrivai in una piccola piazzetta è decisi di fermarmi.
Tirai fuori dalla mia borsa un pacco di sigarette e un accendino. Sapevo che non dovevo fumare e per un po' ero anche riuscita a smettere, ma in queste situazioni non potevo farne a meno.

Poggiai la sigaretta sulle mie labbra e con un gesto veloce azionai l'accendino. Quando vidi che la sigaretta si accese riposai l'ccendino nella borsa.

Due secondi dopo però la mia sigaretta si spense.

Sospirai frustrata prima di riprovare di nuovo. Ma accadde la stessa cosa.
I miei pensieri andarono subito a Harry. Era qui con me?

Mi guardai intorno alla ricerca del demone, ma ovviamente non vidi nessuno.
Riprovai giusto nel caso e sorprendentemente non si spense.
Finalmente potevo godermi la mia sigaretta.

Parlai troppo presto. La sua figura apparì davanti a me mi sorprese quando prese la mia sigaretta dalle mie labbra e se la portò sulle sue. Fece un tiro prima di parlare.

"Non dovresti fumare amore mio." Il suo viso era ricoperto per metà dalla luce fioca del lampione che stava a pochi passi da noi, l'altra metà invece era in ombra. Questo gli dava un'aria più inquietante, ma... anche molto sexy.

In quel momento caddi nella disperazione. Si stava ripetendo tutto di nuovo.

"Hai avuto quello che volevi, ma adesso lasciami in pace."

Cercai di mantenere un tono deciso senza far vedere la mia preoccupazione.

"Oh, vorrei poterti accontentare, ma sai...dopo quello che ti ho fatto e da come ti ho fatto soffrire adesso io ne voglio ancora. Voglio veder morire ogni piccola parte di te e voglio che la tua disperazione prenda il possesso del tuo corpo. Sarebbe una cosa magnifica."

Le sue parole mi fecero salire la nausea. Era così disgustoso.
Mi prese il labbro tra i denti e subito dopo ci passò la lingua sopra.

"Senti, senti come la paura sta crescendo dentro di te. Solo a causa mia."

Cercai una via d'uscita da quella situazione, ma non c'era nessuno in quella piazza. Nessuno a cui chiedere aiuto.

"É inutile, non puoi sfuggirmi." Disse leggendomi nel pensiero.

Senza pensarci due volte, presi la mia borsa e corsi, corsi il più velocemente possibile via da lui. Sentivo comunque la sua figura dietro di me.

Come sospettavo, in men che non si dica, apparve subito davanti a me bloccandomi la strada. Velocemente imboccai un'altra via cercando di evitarlo, ma inutilmente. Lui era troppo veloce. Mi serrò di nuovo la strada, così ritornai indietro ma si ripresentò di nuovo. Iniziai a piangere. Mi stava rovinando la vita. Perché non mi lasciava semplicemente in pace?

Il suo sorriso crebbe quando vide che ebbi quel crollo. A lui piaceva vedermi così, così triste e sofferente. Non sapevo come ma era così.

Pian piano si avvicinò a me e allo stesso tempo io mi allontanavo.

Mi fermai quando un muro interruppe i miei passi.
L'ansia crebbe dentro di me.

"Per favore non scappare più."

Con uno scatto veloce le sue mani si ritrovarono oltre la mia testa in modo che io non potessi di nuovo di fuggire.

Avvicinò la bocca al mio orecchio sussurrandomi:

"Aspettavo questo momento da molto tempo."

Sperai che non volesse fare quel che stavo pensando, ma dal suo sguardo capii le sue intenzioni.

"Shh rilassati, sarà divertente."

Il suo ghigno peccaminoso fu l'ultima cosa che vidi, prima di inoltrarmi in un buio profondo.

Spazio autrice

Ma ciaoooo! Come vaa? Dovrei studiare ma non ne ho voglia e farò tutto all'ultimo minuto come sempre ma shhh👌🏻
Da martedì in poi sarò ufficialmente L-I-B-E-R-A🍃 e potrò aggiornare molto più spesso visto che sarò finalmente in vacanza.

Dark Eyes  ➳ h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora