Capitolo 22

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Quando tornai a casa erano circa le 11.30 a.m. .
Mia madre non c'era. Meglio così.
Non mi ricordavo l'ultima volta che avevo mangiato, ma stavo morendo di fame. Aprii il frigo e presi del cibo confezionato. Lo misi nel microonde e aspettai. Lo mangiai velocemente e posai tutto prima di recarmi nella mia stanza. Il mio umore era migliorato, dovevo uscire un po' più spesso.

Presi il telefono non sapendo cosa fare e iniziai a scrivere a Luke. Ci eravamo scambiati i numeri poco prima di separarci, nel caso ci fossimo rincontrati di nuovo.
Rispose dopo pochi secondi.

Da Luke:
Ehi, come va? :P

Sorrisi nel vedere la faccina.

A Luke:
Tutto bene, mi annoio. :/

Lo imitai mettendo anche io una faccina.

Da Luke:
Così, ti annoi eh? Beh, non ti biasimo, in questo buco di città non c'è niente da fare..

A Luke:
Già.. Ma tu non vai a scuola? E Sam?

Da Luke:
No, nessuno di noi va a scuola. Sai, sono stato espulso così ci ho rinunciato. XD

Sorrisi come un ebete al telefono senza sapere il perché. Forse per il fatto che mi immaginavo il perché fosse stato espulso.

Da Luke:
E tu invece perché non ci vai?

Arrivò dopo un po'.

A Luke:
Problemi..

Da Luke:
Ne vuoi parlare?

A Luke:
No.

Forse la risposta era un po' troppo dura, in fondo non aveva fatto nulla di male. Così gli mandai una faccina sorridente poco dopo.

"Con chi ti scrivi?"
La voce di Harry mi fece sobbalzare facendomi cadere il telefono a terra. Come mai era qui? Gli avevo dato tutto quello che potevo dargli, cosa voleva ancora da me?

"Con il ragazzo biondo eh?"

Ecco, ci mancava solo il fatto che mi seguisse.

"Come fai a saperlo?" Quel malefico ghigno comparì sul suo viso e ogni volta che lo vedevo mi si raggelava il sangue.

"Io so tutto amore." Il modo in cui lo disse mi fece accapponare la pelle.

Si avvicinò pericolosamente a me. Scavalcai il letto velocemente cercando di fuggire dalla stanza ma la porta si chiuse.
La paura si impossessò di me.

La forza brutale di Harry mi spinse contro il muro.
Gemetti per il dolore causato da lui.

"Ti sei comportata da bambina cattiva oggi."
Fece un passo avanti, mentre io cercai qualche via di fuga.

"Guardami quando ti parlo!" Mi fece sobbalzare e di colpo di scaraventò su di me, bloccandomi con le braccia. Potei sentire i nostri respiri pesanti e il mio cuore andare all'impazzata. Come facevo? Come potevo essere innamorata di lui?

"Tu." Chiuse gli occhi e scosse la testa ridendo. "Non so cosa, ma tu stai facendo qualcosa."
Ritornò serio e mi guardò dritto negli occhi.

"Dimmelo, cos'è? Che cosa mi stai facendo?" Da un demone malvagio si era trasformato in una persona che voleva delle spiegazioni. Mi guardava e mi pregava con quegli occhi tremendamente profondi come se io fossi stata l'unica a sapere la risposta. L'unico problema era che io non sapevo nulla.

"Rispondimi!" Alzò di nuovo la voce facendomi tremare.

"Io...non lo so."
Si staccò da me e riuscii così a respirare meglio.
Si prese i capelli tirandoli leggermente per la frustrazione.

"No, tu sei, mi hai...mi hai completamente fuso il cervello!" Di sicuro non sapeva neanche lui che cosa stava dicendo, era confuso, proprio come me.

"Cosa intendi?"
Riuscii a dire con un filo di voce.

"Sembra che tutto quello che sto facendo sia sbagliato."

Beh, se fosse stato una persona normale sarebbe sbagliato, ma queste sono le cose che i demoni fanno, i demoni sono cattivi.

"Il punto è che non sto facendo nulla di sbagliato. Sto facendo quello per cui sono stato creato, ovvero fare del male."

Si girò e persi il suo contatto visivo. Mi sembrava più calmo del solito.

"Ma in questi ultimi giorni, non ci riesco più."
Questo cosa significava di preciso?

"E io che c'entro?"
Non pensavo di essere io la causa del suo problema.

"È da quando sto con te che sono così..diverso. Si, diverso, perché non riesco più a farti del male."
Il suo tono era duro, ma dietro di esso ci trovavo della confusione.

"Ma l'altro giorno tu...mi hai..."
Le lacrime minacciarono di scendere a causa dei brutti ricordi.

"Si! Lo so cosa ho fatto! Ma quello che sto cercando di dirti è che mi dispiace per quello! Sai, dopo averlo fatto sono scappato subito e sai perché ? Mi sono sentito male e perso. Pensavo che stessi facendo la cosa giusta. Ma invece mi sono sentito di merda, provavo dei certi sensi di colpa. Sono in uno stato confusionale!"
La sua dichiarazione mi sorprese. In fondo era una bella notizia il fatto che si sentisse in colpa. Magari non era cattivo come sembrava.

"Aiutami." E quando lo disse mi sentivo le ginocchia cedere. Sembrava un povero cane abbandonato che aveva bisogno di aiuto e mi supplicava che io lo prendessi con se.

"Come?"
Sembrava pensarci un attimo prima di rispondere.

Rese chiare le she intenzioni, quando mi prese in braccio poggiandomi sul letto. Si sdraiò sopra di me iniziando a baciarmi il collo.
Voleva farlo di nuovo? Subito mi salì l'ansia. Era passato a malapena un giorno ed ero ancora tutta indolenzita e dovevamo ripercorrere tutto? Iniziavo ad avere paura. Ma non volevo fiatare, avevo anche paura della sua reazione.

Iniziò a togliermi la maglietta, prendendosi qualche minuto per guardarmi tutta. Cercai di nascondere l'imbarazzo anche se era difficile. Si leccò le labbra in modo provocante prima di continuare a spogliarmi.
Quando mi ritrovai solo in biancheria ricominciò a lasciare baci lungo tutto il mio corpo. Scese giù, giù, fino ai miei seni. Slacciò piano piano il mio reggiseno continuando a baciare quella zona sensibile. Mi dimenai sotto di lui.

"Stai ferma." Mi disse. Ma era quasi impossibile. Era diverso dall'ultima volta. Lì, era più rude.

Continuò a scendere fino ad arrivare nella mia zona pulsante tra le cosce. Mi tolse gli slip e con un movimento veloce entrò in me. Sibilai dal dolore. Il bruciore che sentivo non voleva cessare, sapevo che non era un bella idea, visto che mi facevano male ancora tutti muscoli.

Iniziò prima con spinte lente, ma subito iniziarono quelle violente e forti. Facevo di tutto per non gridare ma era praticamente impossibile. Sentivo troppo dolore.

"Ahi!" Gridai. Faceva molto male. No riuscivo a sopportarlo. Lacrime iniziarono a rigarmi le guance, stavo letteralmente singhiozzando.

"Basta.." Supplicai a bassa voce tra i gemiti di dolore, ma lui non si fermava.

Poi, di colpo si fermò. Il suo sguardo si posò sul mio viso e si rese conto della situazione.

"Perché...stai...piangendo?" Disse tra un gemito e l'altro.

"Fa male." Dissi cercando di smettere di piangere.
La sua espressione cambiò e gli occhi gli divennero verdi.
Uscì da me e si sdraiò al mio fianco.

Cercai di girarmi verso di lui.

"Hai provato quelle cose..."

"Si." Disse solo.
Sospirai, prima di chiudere gli occhi e abbandonarmi in un sonno profondo.

Spazio autrice

In questi giorni di assenza ho avuto il tempo di scrivere qualcosa, quindi ho già qualche bozza solo da correggere e potrò aggiornare più spesso visto che poi partirò di nuovo per due settimane e visto che sono una brava persona ho deciso di aggiornare il più possibile adesso perché poi non avrò la possibilità di farlo.

La faccenda e meno complicata di quanto sembra.

All the love xx

Dark Eyes  ➳ h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora