Ero in uno stato di shock. Stavano accadendo troppe cose. Osservavo la scena silenziosa, con lo sguardo fisso. Non mi resi conto della situazione fino a quando Harry non si girò verso di me con un'aria preoccupata.
"Stai bene?"
Avvolse le mani intorno al mio viso e il suo sguardo senza vita era sempre puntato sul mio.
Scossi la testa ancora spaventata. Le immagini di Niall che mi toccava erano ancora fresche nella mia testa. Solo poco dopo mi accorsi che ero praticamente nuda e quando guardai verso il mio corpo notai la presenza di lividi e graffi sulla mia pancia e sulle mie braccia. Harry non era comunque interessato al mio corpo, ma a come stavo, a come mi sentivo.
La testa mi iniziò a girare alla vista del sangue e al fatto che era Niall la causa di tutto.
Scesi velocemente dal bancone e mi inginocchiai davanti alla tazza. Subito un senso di nausea si impossessò del mio corpo e infatti come avevo previsto vomitai.
Appena finii mi accasciai a terra. Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso, ma non avevano alcuna intenzione di fermarsi.
"Come hai potuto farle questo?"
Alzai la testa per poter vedere la scena.
Harry stava urlando al suo amico ancora steso a terra dolorante da cui uscivano gemiti di dolore.
Urlarono altre cose a me incomprensibili perché non facevo altro che pensare: che cosa avevo fatto io per meritarmi tutto questo?
Mi alzai a fatica, prima di catapultarmi fuori dal bagno. Indossavo ancora la biancheria intima, ma in quel momento non mi importava.
La mia mano fu presto catturata dalla presa di Harry.
"Dove stai andando?"
"Lontano da questo, lontano da te!"
Scacciai via la mia mano dalla sua e continuai a camminare e uscii dalla casa. Il freddo mi invase tutto il corpo e solo in quel momento mi ricordai che avevo un po' di febbre.
"Fermati!"
Mi girai verso di lui.
"Perché Harry?! Perché dovrei aiutarti quando mi tocca subire tutto questo!"
Mi sentivo un'idiota: 1. Perché ero stata io a farmi portare qui e Harry mi aveva anche avvisato di Niall e 2. Perché ero senza vestiti e non avevo la minima idea di dove andare."Si lo so, hai fottutamente ragione , ma per favore non andartene!"
Il suo viso era dispiaciuto. Quasi mi faceva pena.
"Sai che non posso..."
Ritornai a camminare verso una meta sconosciuta.
"Per favore!..."
Chiusi gli occhi cercando di far finta di nulla anche se lo ammettevo: faceva male.
"...hanno fatto lo stesso troppe persone."
Mi bloccai sui miei passi a quelle parole e capii subito a chi si riferiva. Sua madre.
Apparse subito davanti a me con un'espressione disperata.
Fece un passo in avanti verso di me, quanto bastava perché io mi sciogliessi.
"Ti prego, resta."
Poggiò la sua mano sulla mia guancia, sfregando il pollice sulla mia pelle.
Potei vedere i suoi occhi diventare leggermente più chiari man mano che passava il tempo.
Quasi mi dimenticai il perché fossi arrabbiata con lui quando le nostre labbra si scontrarono in un bacio bollente. Il sapore delle sue labbra era famigliare, quasi mi mancava. Non sapevo quel che stavo facendo precisamente, ma ormai la mia vita dipendeva da questo ragazzo e quindi non mi importava. Non potevo semplicemente dimenticarmi dei miei problemi con un semplice bacio, ma con Harry tutto era possibile. Eravamo solo io e lui. C'era ancora una specie maniaco sessuale non umano in quella casa, io ero mezza nuda al freddo, ma in quel momento la cosa più importante eravamo proprio noi.
***
Ritornammo presto dentro la casa. Harry aveva ragione, non potevo ancora affrontare il viaggio di ritorno in queste condizioni.
Niall non ci rivolgeva la parola. Meglio così.
Ero ancora un po' traumatizzata dal fatto accaduto qualche ora prima, ma cercai di non pensarci.
Ero seduta sul divano, mentre sorseggiavo una tazza di caffè fumante. Avevo addosso una coperta e il mal di testa non voleva passare.
Dopo un po', Harry entrò nella stanza e si sedette nella poltrona davanti a me; era agitato, potevo dirlo da come si stava torturando le unghie. Dopo un po' decise di parlare.
"Mi dispiace."
Si passò velocemente una mano tra i capelli.
"Mi dispiace che tu debba sopportare tutto questo solo per me."
Comunque aveva ragione: ero bloccata qui, avevo rovinato i rapporti con mia madre e stavo entrando in una faccenda grossa e complicata. Insomma, fino a qualche giorno fa non credevo nemmeno ai fantasmi, figuriamoci ai demoni.
Annuii non sapendo cosa dire.
"E che se te ne vuoi andare ti capisco..."
"No."
"Cosa?"
Mi sedetti bene sul divano, proprio davanti a lui.
"Non me ne voglio andare."
"Perché?"
Perché? Perché volevo stare con questa persona che mi aveva rovinato la vita? Perché dopo tutta la faccenda della mia infanzia e anche dopo tutto quello che mi era successo finora volevo ancora aiutarlo?
"Non lo so."
Ed ero sincera.
"Harry."
Alzò gli occhi che prima erano posati sulle sue mani.
"Mh?"
"C-cosa siamo noi?"
Separò le sue labbra sorpreso dalle mie parole.
"In che senso?"
"Non lo so...e solo che noi non siamo normali."
Harry si alzò dalla poltrona e incominciò a ridere.
"Io non sono già normale di mio."
"Si lo so, ma a volte ci comportiamo in modo diverso."
Potei sentire le mie guance cambiare colore e subito tolsi lo sguardo dal suo.
Mi sentii ancora di più in imbarazzo quando vidi che non rispose. Lo guardai di nuovo e subito dopo lui guardò me.
Mi misi una mano alla bocca e spalancai gli occhi a quella vista.
Finalmente potevo vederli di nuovo, i suoi occhi verdi. Erano completamente verdi non c'era più il nero.
"I t-tuoi occhi."
Appena le sue palpebre coprirono quel verde e ritornarono su, quel bellissimo colore non c'era più. Erano di nuovo neri.
Iniziò a camminare velocemente per la stanza.
"Tu. Tu mi confondi troppo."
Ero paralizzata, non sapevo cosa dire e lui sembrava un po' nervoso.
"Io dovrei essere cattivo!"
Tirò un calcio alla sedia e io sobbalzai quando cadde a terra.
"Dovrei essere proprio come lui!"
disse indicando la stanza di Niall.
"Ma tu non sei come lui. Tu sei diverso." Cercai di dire timidamente, cambiava umore troppo velocemente, a volte non riuscivo nemmeno a stargli dietro.
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Dark Eyes ➳ h.s.
FanfictionLei: una ragazza che voleva solo lasciarsi il passato alle spalle. Lui: un demone spietato e malvagio, ma che riscoprirà la sua parte umana solo grazie a Lei. Ma il loro amore sarà più grande degli ostacoli che cercheranno di dividerli?