Capitolo 35

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La foto è qualcosa di stupendo😍
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Ormai ero al 2 mese e la mia pancia non era più invisibile. Il rigonfiamento era molto evidente e la bambina cresceva bene. Era sana. Non potevamo fare nient'altro che aspettare. Aspettare il 1 di febbraio per questa dannata cerimonia della Scelta e poi aspettare il grande arrivo di lei. Dovevamo fare attenzione perché Lui poteva fare qualsiasi cosa in qualsiasi momento. Era pericoloso.

La situazione con mia madre era peggiorata drasticamente. Il giorno in cui gli ho detto della bambina deve essere stato scioccante per lei. Non mi ha quasi più parlato. A volte però la vedevo uscire di casa e quando tornava era sempre così stressata. Non andava più a "lavoro" da un pezzo, ed era sempre tesa. Di sicuro pensava che io fossi una pazza, una donna da rinchiudere in un manicomio, magari pensava che avessi delle allucinazioni, ma comunque non mi credeva. Da quando gli avevo detto della bambina a volte si guarda intorno, non sapevo se cercava di trovare il demone che mi aveva messa incinta oppure anche lei stava impazzendo, ma lo faceva in continuazione.

Harry però,quando stavo con mia madre, usciva di casa quindi non l'avrebbe trovato in ogni caso.

A volte mi chiedevo perché lo potevo vedere solo io. Volevo che le cose fossero state diverse.

Harry era quasi più nervoso di mia madre, a volte sembrava una donna con il ciclo. L'idea di diventare padre aveva sconvolto anche lui, ma non lo voleva ammettere.

Non potevo fare praticamente nulla se non c'era lui al mio fianco, ci mancava poco che mi accompagnasse in bagno tutte le volte.

Nonostante tutto però lo trovavo molto adorabile e il nostro rapporto, a differenza di quello di mia madre, era migliorato parecchio. Non mi aveva più trattata male o usata, sembravamo quasi una coppia normale.

***

"Gemma." Alzai lo sguardo dal mio libro. Era la prima volta oggi che mia madre diceva il mio nome e suonava parecchio strano alle mie orecchie.

Stavo aspettando Harry dalla sua solita spedizione giornaliera e avevo veramente voglia di abbracciarlo.

Quando però incontrai lo sguardo della donna posta di fronte a me non fu esattamente quello che mi aspettavo. Sembrava un po' triste.

"Si?" Dissi con un filo di voce. Aveva L'aria preoccupata e si era creata un'atmosfera di tensione in quella stanza.

"Ti posso parlare un attimo?"
Non sapevo perché ma iniziò a salirmi un velo di ansia. Cosa voleva dirmi?

La raggiunsi in un attimo. Aveva le mani poggiate sul ventre in mia attesa. Quando arrivai alzò lo sguardo.

"Devo dirti una cosa importante."

Ci sedemmo in salotto e poi riprese a parlare.

"Tu non sai una cosa di me. Una parte della mia vita. Non lo sapeva nemmeno tuo padre e mi sembra giusto che in questo momento difficile debba dirtelo." Il mio cuore batteva veloce nel petto e le mie mani iniziarono a sudare. Dal tono che usava doveva essere qualcosa di grosso perché si vedeva la preoccupazione nel suo viso.

"Qualche anno fa, prima che conoscessi tuo padre avevo diciamo...dei problemi con la fertilità." Mi rilassai subito e il mio respiro ritronò regolare. Ma non era finita li.

"Non riuscivo ad avere figli, e quello di avere una famiglia tutta per me era il mio sogno più grande. Prima di conoscere tuo padre avevo un'altra persona al mio fianco, ma dopo svariati tentativi mi lasciò."

"Oh, mi dispiace mamma."
Le dissi pensando che fosse tutto finito. Ma non era così.

Lei riprese a guardarmi e in men che non si dica scoppiò a piangere mettendosi le mani davanti agli occhi. Quel suo pianto diperato mi sembrò parecchio esagerato, ma ancora non sapevo il termine della storia.

"C'è dell'altro. Avevo provato a cercare dei rimedi, ma tutto sembrava contro di me. Così un giorno, come se qualcuno avesse ascoltato le mie preghiere, ho incontrato Lui." La prima cosa che pensai fu al temibile Re dei Demoni, ma di sicuro non stava parlando di lui.

"Lui? Lui chi?" Le chiesi.

"Non so se adesso mi crederai, ma quell'anno incontrai il Male in persona. Gemma, ho incontrato Satana." Mi disse.

Non riuscivo a crederci. Come poteva credere di aver visto Lui se non credeva che io avessi visto un demone? Se aveva incontrato davvero Lui allora perché non mi credeva?

"Lui mi propose di fare questo patto: se davo alla luce uno dei suoi demoni, avrei potuto avere figli e io inconsciamente...ho accettato." Finì la frase praticamente sussurrando.

Io non riuscivo a spiccicare parola, mi sentivo presa in giro da lei. Avevo passato 19 anni della mia vita a spiegarle che i demoni esistevano e ora mi stava dicendo che lo sapeva sin dall'inizio. Ero irritata, anzi arrabbiata, ma non riuscivo ancora a parlare, forse perché sapevo che non aveva finito.

"Poi ho incontrato papà e dopo qualche mese, sei nata tu."

Mi venne in mente Harry in quel momento. Non sapevo se era collegato a tutto questo. Ma qualcosa nella mia testa mi diceva che era proprio lui il demone in questione.

"Il demone. Chi era?"

La sentii deglutire e singhiozzare. In qualche modo sapevo di avere già la risposta, speravo solo che tra tutti i demoni presenti sulla terra non fosse proprio Harry.

"Chi era?" Dissi più duramente. Ma tanto sapevo che avrebbe fatto quel nome.

"Era Harry." Disse piangendo.

Il mio cuore di fermò per un secondo. Avevo bisogno di tempo per capire bene la situazione.

Se io e Harry avevamo la stessa madre, ma padri differenti, eravamo delle specie di...fratellastri?

Sapevo che se glielo avrei detto a Harry sarebbe cambiato qualcosa tra di noi. Io lo amavo con tutta l'anima eppure eravamo fratelli.

Smisi di pensare a Harry per concentrarmi sul fatto che alla fine mia madre sapeva della sua esistenza sin dall'inizio. E allora perché tutti quei anni di terapia?

"Perché dopo tutti questi anni non me l'hai detto? Tu dicevi che non c'era nessun demone e che stavo diventando pazza!"
Mi alzai in piedi. Anni e anni di bugie. Avrebbe potuto mandare avanti questa messa in scena per sempre.
Perché la mia vita era così sbagliata?

"Lo so piccolina, mi dispiace, ma pensavo che se tu avessi pensato che era solo frutto della tua immaginazione ti saresti dimenticata di lui."

"E perché dovevo dimenticarmi di lui? Faceva comunque parte della mia vita e anche della tua!" Urlai. I miei occhi esprimevano solo rabbia. Non volevo nemmeno vedere in faccia mia madre, mi sentivo umiliata e tradita.

"E poi perché lo hai abbandonato? Scommetto che da quando è nato te ne sei liberata fingendo che nulla fosse accaduto vero?" Mi veniva quasi da piangere a vedere un piccolo Harry solo in mezzo alla strada. Nessuno lo poteva vedere, nessuno lo poteva aiutare.

"Era solo perché pensavo che poteva essere una minaccia per noi!" Si difese lei, ma non era una buona scusa per me. Come aveva potuto fare una cosa del genere?

"Ma non hai visto come si comportava quando stava con me? Era un bambino normale mamma, aveva bisogno di affetto e tu l'hai abbandonato!" Il primo giorno che l'avevo incontrato era tutto solo e mi guardava mentre giocavo per conto mio nel mio giardino. Fui contenta di essermi avvicinata a lui quel giorno per chiedergli se voleva giocare con me.

"Gemma, mettiti nei miei panni, è suo figlio, Lui è una persona cattiva e demoniaca, pensavo che crescendo sarebbe diventato uguale." Provai ad immaginarmi nella sua situazione. Forse anche io avrei fatto la stessa cosa, ma questo non mi fece ristabilire il buon umore. Ero ancora arrabbiata con lei e in quel momento volevo solo perdermi tra le braccia di Harry.

Spazio autrice

Siamo già a settembre, vorrei morire. Devo prepararmi psicologicamente per andare in prima liceo lol

Spero che il capitolo vi piaccia:)

Dark Eyes  ➳ h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora