Capitolo 1

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Ascoltavo il rumore delle ruote che sfregavano contro l'asfalto, mentre guardavo fuori dal finestrino. La musica della radio rimbombava nella mia testa e più la macchina andava avanti e più mi rendevo conto della situazione. Stavamo abbandonando la città, dopo che mio padre si era presentato a casa strafatto di cocaina. Non ci potevo cedere. Ero figlia di un fottutissimo drogato.

Ora però dovevo solo dimenticare anche se sapevo che sarebbe stato difficile.

Dopo qualche ora la voce dolce di mia madre mi svegliò.

"Tesoro svegliati. Siamo arrivati."
Potevo sentire la tristezza nella sua voce. L'aveva roca a causa dei vari pianti. Mi spezzava il cuore vederla così.

Stropicciai un attimo gli occhi prima di scendere dalla vettura. Mia madre mi seguì subito dopo e insieme andammo davanti all'entrata della nostra nuova casa. Era un po' vecchia e polverosa, ma non potevo lamentarmi: preferivo molto di più stare in questa casa degli orrori che vivere ancora con mio padre. A quel pensiero mi chiesi che cosa stesse facendo, se magari avesse capito di aver sbagliato. Ma poi pensai che non fosse possibile.

Posai i borsoni a terra appena entrai. La casa era enorme e piena di teli bianchi su tutti i mobili.

"Vado a prendere le nostre cose, tu fai pure un giro"

Ricambiai il sorriso forzato di mia madre che uscì subito dopo.

C'era un silenzio assordante in quella casa, qualche volta si sentiva il vento fischiare attraverso le pareti.

Attraversai velocemente, quasi di corsa il salotto per poi raggiungere le scale. Salii qualche gradino, ma mi fermai appena sentii uno scricchiolio. Il cuore mi batteva all'impazzata, non so come ma quella casa aveva qualcosa di strano, di maligno.

Le scale mi portarono ad un lungo corridoio molto buio. Di sicuro dovevamo mettere a posto le luci.

C'erano molte stanze, quasi tutte uguali e con i soliti teli bianchi.

Mi soffermai su una stanza che mi piaceva particolarmente. Non aveva nulla di speciale a parte una bellissima finestra con una bella vista e un grande davanzale dove poter leggere tutti i miei libri e ascoltare musica.

Sorrisi a quel pensiero.

"Tesoro! Sono tornata!"

Decisi di andare a prendere le mie cose per metterle nella mia nuova stanza quando la finestra si aprì leggermente. Il cigolio che emise mi fece rabbrividire e mi bloccai sul posto.

Che stupida. Sai benissimo che i fantasmi non esistono.

La mia mente mi derise, ma in fondo aveva ragione. Dovevo solo abituarmi alla casa un po'... vecchia?

Uscii velocemente dalla stanza percorrendo il corridoio e scendendo le scale.

"Allora ti piace la casa?" disse mia madre cercando di aprire una conversazione.

"Umh.. si certo. È grande."

"Bene. Sono felice che ti piaccia. Se vuoi puoi andare a mettere a posto la tua camera, qui ci sono le tue cose."

Mi indicò i vari scatoloni messi uno sopra l'altro.

Annuii cercando di sorridere per rendere la conversazione più leggera e meno imbarazzante.

La mia stanza era ormai tutta in ordine e dovevo dire che ora sembrava molto meno inquietante.

Stavo mettendo a posto i miei libri, una delle cose più importanti di tutta la mia vita. Amavo leggere. Ogni volta che lo facevo era come se vivessi dentro al libro, era come una via di fuga da questa vita orribile.

Presi in mano il mio libro preferito: Romeo e Giulietta.

Amavo quella storia. L'avrò letta almeno una ventina di volte e non ne avrò mai abbastanza.

All'improvviso sentii come un sibilo nelle mie orecchie. Decisi che non era niente, anche se dentro di me avevo paura.

Dopo qualche minuto lo sentii di nuovo, un altro sibilo. Le mani mi tremavano, mentre cercavo di mettere a posto gli ultimi libri cercando di convincermi che non era niente.

Quando finalmente presi l'ultimo libro mi sentii soddisfatta.

Feci per posarlo nello scaffale che la finestra di aprì di nuovo. Ancora quella maledetta finestra! Il libro mi cadde dalle mani e finì ai miei piedi. Feci un verso di lamento e mi piegai per prenderlo, dopodiché lo misi sullo scaffale. Rabbrividii dal freddo, così mi feci coraggio e mi avvicinai alla finestra. La vista era stupenda! Osservai la gente che camminava e i bambini che correvano spensierati. Di fronte a me avevo solo un bellissimo paesino di campagna.

Avevo notato solo una cosa: lì, in mezzo al verde, vicino ad un grande albero c'era un uomo. Aveva i capelli ricci e un vestito nero. Sembrava che mi stesse osservando ma sperai che mi stessi sbagliando. Lo osservai qualche minuto prima di chiudere la finestra. Questa casa, questa città, era tutto molto strano.
***
Dopo cena decisi di andare a dormire. Anche se erano solo le 9 ero stanchissima dato il lungo viaggio.

Mi cambiai velocemente e avvolsi le coperte attorno al mio corpo.

Mi svegliai di colpo sentendo la finestra sbattere; si era di nuovo aperta, ma era possibile?! Mi alzai velocemente per poi poter tornare a dormire, ma qualcosa me lo impedì.

Mi ritrovai a fissare di nuovo quell'uomo, sempre vicino all'albero con lo sguardo rivolto verso di me.

Chi era quell'uomo? Cosa voleva?

Sentii un rumore, così mi girai. Non vidi nulla. Mi rigirai di nuovo verso la finestra ma l'uomo era sparito.

Chiusi la finestra decisa a non pensarci più, ma non ebbi nemmeno un attimo di pace che un urlo agghiacciante proveniente dal piano di sotto mi fece sobbalzare.

Era la voce di mi madre.

Corsi il più velocemente possibile giù per le scale raggiungendo il salotto.

Sbarrai gli occhi di fronte alla scena che mi ritrovai. Mia madre era a terra, il suo volto era irriconoscibile talmente era sfigurato. Non fu molto difficile trovare la causa visto che di fianco a lei c'era un uomo, lo stesso uomo che avevo visto dalla mia finestra, era lui.

Si accorse della mia presenza e si girò. Incontrai il suo sguardo. Mio dio, i suoi occhi. Erano completamente neri, oscuri. Qualcosa di orribile e mostruoso giaceva in essi.

Sorrise, un sorriso maligno, perverso. Potevo benissimo vedere del sangue tra i suoi denti e questo mi fece rabbrividire.

Io non riuscivo a parlare, a gridare ero come bloccata.

All'improvviso il ragazzo si alzò e velocemente venne verso di me. Io indietreggiai, ma le sue braccia mi intrappolarono e mi fecero sbattere contro il muro. Merda.

Appoggiò la sua fronte sulla mia e senza preavviso appoggiò le sue labbra sulle mie. Potevo sentire il sapore del sangue attraverso quel bacio, infatti cercai di respingerlo ma era molto più forte di me.

Appena si staccò lo guardai confusa e terrorizzata. Chissà se avrebbe mangiato anche me.

Mi sorrise di nuovo, di nuovo quello stupido sorriso!

"Ciao amore"

Sentii solo questo sussurro prima di svegliarmi nel mezzo della notte.

Spazio autrice

Ciao a tutti. Questa è una delle mie prime fan fiction che scrivo quindi so che ci saranno un sacco di errori. Ma avevo voglia di scriverne una anche io quindi l'ho fatto e basta😏
Comunque spero vi piaccia
Peace & Love✌🏻

Dark Eyes  ➳ h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora