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<<ho portato una pizza ai tuoi genitori, e poi gli ho chiesto se posso averti per il resto del pomeriggio.>> mi informa Rhys quando siamo in strada. <<primo, non credo che i miei genitori possano andare avanti solo con le tue pizze. Secondo, e io cosa sono, un oggetto? a me il permesso non lo chiedi?>>

<<ho il tuo permesso per portarti in un posto?>> domanda guardandomi per un secondo, e poi fissando di nuovo la strada. <<sono sorpresa, come mai non ti comporti come il rapitore che sei di solito?>> scherzo. Non capita spesso che Rhys mi chieda davvero il permesso per portarmi da qualche parte, di solito lo fa e basta. Certo, in questo periodo non ci siamo visti molto, per via dei suoi impegni e dei test in classe per i quali ho dovuto studiare come non mai.

L'ultima volta che siamo andati da qualche parte mi ha portato su quella collina a guardare il tramonto. Mi viene da ridere perchè, detto così, sembra un appuntamento. Ma non lo era.

Alza gli occhi al cielo. 

<<tuo padre mi ha minacciato.>> esclama invece di rispondermi. Mi volto verso di lui con la bocca aperta. <<ho affrontato lui, ma sono troppo stanco per affrontare anche te. Quindi ti chiedo il permesso, come la brava persona che sono.>> sorride. <<ti ha minacciato?>> chiedo scioccata. <<sì>> risponde lui cambiando marcia. <<e su cosa? e perchè avrebbe dovuto farlo?>> continuo. Mio papà è calmo, socievole e solare. Non ce lo vedo proprio a minacciare qualcuno, soprattutto Rhys, che gli sta molto simpatico.

<<ha detto che, per quanto mi veda come un figlio e voglia che tra me e te nasca qualcosa...>> si interrompe e mi lancia una rapida occhiata incuriosita. Sento le guance andare a fuoco per l'imbarazzo. Ma cosa dice mio padre? Potrebbe esserci qualcosa peggio di questa? 

Rhys continua a parlare. <<mi ha fatto capire chiaramente, molto chiaramente, che se dovessi...>> si schiarisce la gola.  <<ehm, cogliere il tuo fiore prima del previsto e senza il tuo consenso, posso considerarmi un uomo morto.>> conclude. 

Oh santo cielo, sì, a quanto pare c'è qualcosa di peggio di quello. 

Mayday, mayday!! Fermate tutto. La mia faccia sta per esplodere per l'imbarazzo!!

Sono tentata di aprire lo sportello e lanciarmi fuori dalla macchina, urlando. 

<<stai scherzando, vero?>> gli chiedo cautamente. Appena scuote la testa mi sbatto le mani sul viso, sperando che riescano a nascondermi per sempre. <<non ci credo.>> esclamo con le labbra contro i palmi. 

<<tranquilla Gwenny, a me non dispiacerebbe per nulla.>> 

Mi volto a guardarlo perplessa. 

<<che tra noi ci fosse qualcosa, intendo>> aggiunge, crede forse di star migliorando la situazione?
 << e poi se dovessimo ritrovarci in quella situazione, e se tu fossi consenziente, ovvio, perchè no. Accetterei volentieri l'invito di cogliere il tuo fior...>> <<zitto!!>> strillo interrompendolo.
 <<ti prego!>> 

Scoppia a ridere e  scuote la testa divertito. 

<<non scherzare mai più così!>> gli punto un dito contro. <<e chi ti dice che stessi  scherzando?>> mi sfida lui.
 Alzo gli occhi al cielo e mi passo le mani sul viso. 

So bene che sta scherzando, e la mia reazione lo ha divertito molto. 

<<mio padre vuole farmi morire>> accuso.
 Lui ridacchia. <<anche lui come tuo fratello? ma allora è un vizio di famiglia, vivere con te deve essere proprio terribile.>> 

inevitabilmenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora