Dopo aver riso e parlato ininterrottamente, Gin ha detto di dover tornare a casa e così anche io ne ho approfittato. Non era tardi e non era nemmeno ancora buio, e io volevo approfittarne per andare in biblioteca. Ora il cielo è diventato buio e la biblioteca si è praticamente svuotata. Sono ancora seduta sulla mia solita poltrona, nel mio angolo preferito. La vetrata adesso non riflette più la luce del sole dentro la biblioteca e le luci della biblioteca si sono accese quando quella solare, che entrava dalle finestre, non è stata più abbastanza. Sfoglio un'altra pagina del libro che ho tra le mani, anche se so che è tardi e che dovrei tornare a casa visto che fuori è buio, ma è più forte di me. Gli occhi ormai sono incollati alle parole nere stampate sulle pagine ingiallite e non c'è modo di staccarli da qui. Quasi lancio un urlo quando sento qualcosa sulla mia testa, mi allontano di scatto dalla poltrona e mi volto. <<i tuoi riflessi non sono dei migliori lo sai?>> domanda ironico. Rhys è appoggiato con le braccia allo schienale della mia poltrona e mi sorride sornione. <<mi hai fatto morire di paura!>> esclamo con una mano aperta sul petto e il cuore che mi batte troppo forte. <<da quanto eri qui?>> gli domando, ma non mi serve una risposta, capisco dal suo sguardo che è qui da abbastanza. <<mi stavi spiando?>> gli chiedo ancora. <<no bimba, ho visto la tua chioma da quel tavolino lì>> e indica uno dei tavoli alle sue spalle. <<sono venuto qui, ma eri troppo impegnata a leggere per notare il ragazzo appostato sopra la tua testa.>> e continua a sorridere con quel mezzo ghigno che significa tutto e niente. A volte sembra che voglia dire tanto quel sorriso, che ci siano troppe cose dietro, e quando succede, io non so mai come interpretarlo. Mi alzo dalla poltrona e lo aggiro infilandomi tra gli scaffali delle librerie. Per qualche secondo rimane fermo. Con le braccia conserte sullo schienale della poltrona e i piedi incrociati, rilassato. Quando arrivo a metà corridoio, sembra risvegliarsi e mi raggiunge velocemente. <<dovremmo smetterla di incontrarci così.>> esclama alle mie spalle. Rallento fissando i numerosi libri sugli scaffali. <<così come, con te che sbuchi tra gli scaffali di una biblioteca?>> e mi volto verso di lui, fermandomi difronte la sezione dei fantasy. Lui però non si ferma fino a quando il suo viso non è esattamente sopra il mio. Continua a sorridere, invitandomi a fare lo stesso, ma non ho intenzione di dargli questa soddisfazione, perciò storco le labbra in una smorfia di lato mascherando l'ennesimo sorriso. <<come se fosse un caso.>> risponde abbassando la voce. Cerco di non sorridere ulteriormente, e non so perchè visto che la situazione in sé non è nemmeno divertente, ma quando sono con lui non riesco a farne a meno. Sembra così giusto e spontaneo sorridere insieme. <<beh, a meno che tu mi abbia pedinata e seguita furtivamente fino a qui, questo è un caso.>> gli faccio notare. Stringendomi il libro al petto, torno a guardare lo scaffale difronte a me. Ho intenzione di portare a casa questo libro e anche il secondo, così da non dover tornare qui troppo presto, se solo riuscissi a trovarlo. È stupido, perché sono praticamente sempre qui e non serve che porti i libri a casa, ma per sicurezza lo faccio comunque. Sento Rhys ridere in silenzio e mi giro a guardarlo e a domandargli cosa c'è di divertente, ma lui risponde senza darmi il tempo di chiedere nulla. <<sei così seria mentre scegli un libro.>> Sposta lo sguardo da me ai libri e poi di nuovo a me. <<arricci il naso e le labbra mentre lo fai, anche mentre leggi. Secondo me nemmeno te ne accorgi.>> Sento le guance bruciare per l'imbarazzo, non che abbia detto qualcosa di così imbarazzante, è solo che quando nota certe cose mi fa sentire scoperta, come se fossi nuda davanti ai suoi occhi. Come se fosse l'unico a rendersi conto di certi miei atteggiamenti. Abbasso lo sguardo sulle mie converse e spero semplicemente che i capelli mi coprano il viso, ma quando sento la sua mano spostarmeli da una parte e accarezzarmi la guancia, smetto di sperarci. So di essere trasparente per lui, di essere completamente me stessa e tranquilla. <<allora?>> mi chiede. Torno a guardarlo e confusa cerco di capire se per caso non ho sentito la sua domanda, ma non mi sembra abbia detto nient'altro. <<cosa?>> chiedo, ma la mia voce esce più bassa e imbarazzata di quanto avrei voluto e questo, lo so bene, non fa altro che divertirlo ancora di più. <<te ne accorgi?>> domanda, sorprendentemente con lo stesso basso tono di voce. Scuoto piano la testa per rispondergli. Guardo il suo sorriso disteso e rilassato e i suoi occhi furbi che nascondono del verde dietro al marrone. Fa un movimento con il mento come a chiedermi se può avvicinarsi a me, ma io non dico nulla, aspetto solo che lo faccia, e quando succede sento il cuore nelle orecchie che pulsa velocissimo. Più si avvicina e più qualcosa in me va in fiamme. Le guance, il naso, le orecchie. Arriva a meno di cinque centimetri dal mio viso. Il petto. Con la mano mi sfiora il mento e poi mi fa alzare il viso verso il suo. I capelli mi si drizzano alla base della nuca e i brividi corrono sulle braccia e sulle gambe. Il suo naso sfiora il mio, ma non lo tocca. Rimane per qualche secondo così, a respirare la mia stessa aria e farmi desiderare un contatto che ora sta solo accennando. Schiude le labbra e parla in un sussurro, così leggero che quasi non si sente eppure, fin troppo rumoroso in questo momento. <<posso baciarti, Gwenny?>> Sposto lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi. Me lo ha chiesto e so perché lo ha fatto, si è ricordato di quando gli avevo domandato se i ragazzi certe cose le chiedessero ancora. Adesso quel sorriso che avevo trattenuto affiora come se fosse primavera. Annuisco lievemente, sfiorando così un paio di volte il suo naso con il mio. Adesso anche sulle sue labbra spunta un sorriso impercettibile e sembra più sicuro mentre, sempre con estrema lentezza, annulla quella sottile linea d'aria che era in mezzo a noi. Le sue labbra toccano le mie nel momento esatto in cui smetto di respirare, o forse smetto di respirare proprio per questo. Sento le gambe quasi cedere e il corpo diventare molle come se fosse completamente impegnato in quel bacio e perciò, abbiaaì deciso di abbandonarsi completamente. Il suo braccio mi avvolge la vita e mi avvicina di più al suo petto, la sua mano si ferma sulla mia guancia e il suo pollice mi accarezza la pelle con delicatezza. Il libro mi scivola dalle mani, e in un'altra situazione mi sarei preoccupata più di questo, ma non ora. Ora mi concentro sulle sue labbra calde che continuano a catturare e a liberare le mie, in maniera dolce e passionale. Non sento i rumori del resto del mondo, non sento neanche il pavimento sotto i piedi, eppure di lui sento tutto. I suoi profondi respiri e gli schiocchi che provocano le nostre labbra, sento il mio petto contro il suo, sento la pelle bruciare sotto la sua mano e il suo braccio tenermi salda a lui. Sento il suo ciuffo solleticarmi la fronte e il suo profumo invadermi le narici come mai prima d'ora. Le mie labbra hanno risposto subito al suo bacio, ma il resto del corpo mi sembra totalmente fuori uso. Alzo timidamente la mano, passandola dal suo petto alla sua spalla e poi sul suo collo fino ad arrivare alla nuca, dove i suoi capelli corti mi passano tra le dita e mi provocano un potente brivido che mi sfreccia sulla schiena. Sposto la mano sulla sua guancia e quella invisibile barba, che non avevo notato, mi punzecchia i polpastrelli. Non so quanto tempo passa forse un'eternità compresa in un misero attimo, ma quando mi rimette giù mi sembra di essere atterrata su un altro pianeta. Non mi sono nemmeno accorta che, per tutta la durata del bacio, Rhys mi ha tenuta a qualche centimetro dal pavimento dopo che le mie gambe sono diventate spaghetti. Per qualche secondo rimaniamo immobili, le fronti appoggiate una contro l'altra, la sua mano sul mio viso e la mia scesa lentamente sul suo petto. Tengo gli occhi chiusi solo fino a quando non ritorno a respirare in maniera normale, e quando li riapro i suoi sono già su di me. È tornato ad essere alto, o più precisamente sono io ad essere tornata a terra. Il suo mezzo sorriso ora non è più malizioso, è dolce e ... qualcos'altro che non riesco a decifrare, forse esitazione o insicurezza. Guardo i suoi occhi, ma non ho il tempo di studiare più a fondo il suo sguardo, perchè torna quello di sempre. Divertito e provocatorio. Il suo braccio si muove lungo il mio fianco, fino a lasciarmi andare del tutto, e arriva in mezzo a noi. In mano ha il mio libro, che pensavo fosse caduto a terra. <<ti è scivolato dalle mani.>> ridacchia a bassa voce. Mi sento immediatamente in imbarazzo, le guance ora non bruciano per l'emozione ma per la vergogna. E come se mi fossi risvegliata di colpo mi allontano di un passo staccandomi definitivamente da lui. Afferro il libro facendo esagerata attenzione a non toccare, nemmeno per sbaglio, le sue dita. <<sì, ehm grazie.>> gli dico cercando di non balbettare e continuando a mettere distanza tra di noi. <<adesso devo proprio andare, si è fatto davvero davvero tardi.>> e mi volto cercando di non mettermi a correre. <<ti posso accompagnare io Gwenny!>> mi dice alle spalle. Mi volto continuando a camminare e gli sorrido imbarazzatissima per guardarlo negli occhi. <<no, tranquillo. Vado a piedi.>> Non faccio nemmeno in tempo a voltarmi che vado a sbattere contro un ragazzo. <<scusa.>> mormoro, e scappo verso l'uscita. L'aria è fresca fuori, ma non abbastanza per il mio viso accaldato. Mi accorgo solo ora di essere uscita dalla biblioteca con il libro, senza nemmeno registrare che lo avrei preso. Domani chiamerò e chiarirò la situazione, non è rubare se lo dichiaro, giusto? Cammino a passo svelto, un po' perchè è tardi e un po' perchè sento l'adrenalina scorrermi in tutto il corpo, come se quel bacio mi avesse ricaricata. Quel bacio. Mi sono sentita così debole e forte nello stesso momento, mentre le sue labbra premevano sulle mie, che non so spiegare se ora mi sento piena di energie o vuota per la mancanza di quel contatto. Un contatto così diverso da qualunque altro, non che io abbai molta esperienza, ma ricordo bene che i baci di Lucas non mi facevano quest'effetto. Erano veloci, freddi e il corpo diventava piombo. Invece con Rhys è stato completamente diverso, Rhys è diverso. Sospiro sentendo anche le labbra formicolare. Un rumore attira alle mie spalle attira la mia attenzione e la mia mente esce dalla biblioteca e torna a concentrarsi sul mondo reale. Accelero di più e lentamente mi volto, a qualche metro di distanza da me una figura nera cammina alla mia stessa velocità. Non devo andare nel panico, in fondo non sono l'unica che sta tornando a casa a quest'ora, la strada non è mia ed è del tutto normale che ci siano altre persone. Eppure qualcosa mi spaventa, e ancora di più quando svolto a destra tra due case, e la figura continua a seguirmi. Mi volto di nuovo, stringendo il libro tra le braccia. È un uomo, con il cappuccio del giubbotto nero calato sulla fronte. E ora posso avere paura, perchè non fa così freddo da doversi coprire la testa. Accelero ancora e velocemente svolto di nuovo tra due case, appena giro l'angolo comincio a correre il più veloce possibile. Sbuco nel mio quartiere mentre sento i passi pesanti dell'uomo dietro di me. Non mi fermo anche se sento i muscoli delle gambe bruciare, corro fino a quando non arrivo difronte casa mia e mi fiondo oltre il cancelletto, sulla porta. <<tesoro, tutto bene?>> domanda mia madre precipitandosi dal salotto. <<sì...>> le rispondo con il fiatone. Sposto la tenda della finestra accanto alla porta, fuori non c'è nessuno. <<tutto bene...>>
STAI LEGGENDO
inevitabilmente
Teen FictionNon è davvero strano come vanno a finire le cose? Anzi, sarebbe meglio dire come iniziano. Non è davvero strano come anche un semplice gesto, o un sorriso buttato lì, sarà il principio di qualcosa di più grande? Quando ti accorgi che tutte le cose...