Lucas mi stringe la vita e a cinque centimetri da me, mi chiede se domani voglio che venga a prendermi per andare a scuola insieme.
<<tranquillo, c'è lo zio di Gin.>> lo rassicuro. <<va bene, bambola.>>
Bambola? Bambola? E' troppo presto per fargli una lezione sui nomignoli?
Forse dovrei aspettare un pò prima di fargli sapere le cose che non mi piacciono poi così tanto, come la sua guida e a quanto pare la scelta dei soprannomi. In fondo stiamo insieme da solo un giorno e non mi sembra il caso.
Mi da un dolce bacio sulle labbra facendo diventare le mie gambe due pezzi rigidi di marmo e poi si allontana salutando gli altri con la mano. Mi sento l'uomo di latta del mago di Oz.
<<allora a domani James!>> esclama Gin. Mi giro verso i miei amici. <<ehi, perchè Mason può venire con voi e io no?>> chiede. <<te l'ho già detto James, mio zio è pieno di rose in macchina. Potrebbe venirti uno shock e io non potrò aiutarti!>> esclama Gin. <<anche Gwen ha una bruttissima allergia alle api, magari tra tutte quelle rose potrebbe essercene una>> le fa lui. <<lei di certo non ha con se la sua punturona, e te la carichi comunque in macchina, ma io ho l'antistaminico e magari...>>
<<dai James, domani verrai anche tu, va bene?>> Gin parla come si fa ad un bambino che vuole proprio quel giocattolo che non può avere. <<che cambia?>> chiede lui. <<farò togliere le rose e cambiare macchina, così non rischieremo, okay?>>
Lui guarda poco convinto me, Gin e Mason. <<ma Gwen ci sale lo stesso!>> insiste. Sì, sembra proprio un bimbo capriccioso. <<basta James, ho detto domani, se ti sta bene allora okay, altrimenti non gli chiedo neanche di cambiare la macchina>> e Gin sembra sua madre. Lui annuisce sconfitto borbottando che non vuole prendere il pullman sempre da solo e poi si allontana con il broncio.
Lo guardo allontanarsi e quando torno a girarmi, Gin e Mason stanno già salendo su una nuova, diversa auto.
Quando mi avvicino mi accorgo che si sono sistemati vicini vicini nei sedili posteriori, perciò mi prendo il posto davanti.
<<benvenuta a bordo, futura signora Mosbey!>> esclama la mia amica sporgendosi più avanti. Alzo gli occhi al cielo e mi allaccio la cintura.
<<signora Mosbey?>> chiede Rhys. <<nulla.>> dico cercando di non sorridere troppo.
Gin si fa avanti e la sua testa sbuca tra i due sedili. <<la nostra Gwen si è fidanzata con Lucas. A breve il matrimonio e presto mi faranno diventare zia.>>
Mi giro di scatto a guardarla, scioccata da questa sua uscita. <<ma sei impazzita?>>
Per tutta risposta si stringe nelle spalle sorridente. <<ma cosa vai a pensare!>> esclamo. <<te l'ho detto come la penso!>> mi fa lei, e con lo sguardo indica rapidamente Rhys. <<oh Gin, tu sei matta da legare.>> replico tornando a sedermi composta.
<<e così stai con il ragazzo scodella>> afferma Rhys guidando. <<ha un nome!>> gli ricordo.
<<anche tu hai un nome, ma tutti ti chiamano "Gwenny">> dice. <<allora, innanzi tutto, l'unico a chiamarmi "Gwenny" sei tu. Gli altri mi chiamano Gwen. >> gli faccio notare. <<il senso è quello. Non è il tuo nome, ma non ti lamenti. Allora perchè non ti piace "mister scodella dorata"?>> chiede. <<ma "Gwen" è un soprannome...>> << e "scodella dorata" è il soprannome che io ho dato al tuo amichetto.>> mi interrompe.
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inevitabilmente
Teen FictionNon è davvero strano come vanno a finire le cose? Anzi, sarebbe meglio dire come iniziano. Non è davvero strano come anche un semplice gesto, o un sorriso buttato lì, sarà il principio di qualcosa di più grande? Quando ti accorgi che tutte le cose...