47

13 1 0
                                    




Quando la porta si apre, la luce si accende, Rhys mi guarda sorpreso.
<<cosa ci fai qui?>>
Lo fisso cercando di capire se la mia presenza gli possa dare fastidio.
<<sono solo sorpreso!>> esclama alzando le mani. <<credevo fossi andata a casa...>>
Le sue parole lasciano intendere qualcosa, a cui adesso non posso pensare.
Scuoto semplicemente la testa.
Dall'alto del suo letto a castello mi sento meno piccola, ma dentro credo di essere una bambina che ha appena visto suo fratello maggiore distruggere la casetta di uno scoiattolo sull'albero.
Rhys si avvicina piano, forse crede che potrei scappare, ma mi sento stranamente a mio agio con lui.
<<Posso stare qui per stanotte?>> domando a bassa voce. Non saprei nemmeno come tornare a casa a questo punto, Gin mi ha scritto che James l'ha riaccompagnata già mezz'ora fa. Le ho detto di stare tranquilla per me, e di preoccuparsi di lui. Non ho mai amato litigare, ma farlo con il mio migliore amico è ancora peggio. Mi sento esausta.
<<certo.>> sorride Rhys, e mi rendo conto che anche lui sembra sfinito.
Faccio di tutto per non fissare troppo a lungo la parte destra del suo viso, che è già sulla buona strada per diventare dello stesso colore di una prugna.
Rhys si avvicina al letto, poggia le mani sulle mie scarpe e la fronte sulle mie gambe.
<<mi dispiace.>> sussurra.
Per qualche secondo quelle due parole mi spiazzano. Sono così sbagliate sulle sue labbra, perchè non è lui quello che dovrebbe essere dispiaciuto, ma mio fratello. Ho osservato la scena, ero distratta ma non così tanto. Non è stato lui a colpirlo e se, quando sono andata via, anche lui lo ha picchiato, non mi sento comunque in grado di condannarlo. Tutto è la conseguenza dell'atteggiamento riprovevole di Jackson.
<<no.>> dico a bassa voce. <<non hai niente per cui essere dispiaciuto.>>
Gli poggio una mano sulla testa. Vorrei accarezzargli il viso, ma da qui non ci arrivo.
Rhys rimane in quella posizione per qualche altro secondo, poi sembra scottarsi a contatto con me e si allontana di scatto.
<<ti prendo una maglietta, così domani potrai rimetterti i vestiti che hai addosso.>>
Senza darmi il tempo di dire nulla si allontana, cammina verso il suo armadio e afferra una maglietta bianca. Scendo dal letto a castello e cammino verso di lui.
<<il bagno è lì>> mi dice.
<<lo so.>>
Cammino verso il bagno e mi ci chiudo dentro.
Perchè ho dovuto dare retta a Gin e sono dovuta venire qui? A quest'ora James non sarebbe furioso con me, non avrei visto mio fratello in quelle condizioni e starei dormendo nel mio letto, con il mio pigiama e non con la maglietta di Rhys, che tra l'altro non è lunga abbastanza per coprire ciò che dovrebbe coprire.
Mi sciacquo il viso e per prendere un pò di tempo piego tutti i miei vestiti con cura.
Quando apro la porta Rhys sta messaggiando il telefono, sul letto in basso di quello a castello.
Per attirare la sue attenzione mi schiarisco la voce.
Tengo i vestiti sotto un braccio e con le mani tiro giù la sua maglietta.
<<non... avresti una maglietta più grande?>>
Non ottenendo alcuna risposta alzo la voce. <<smettila di guardarmi le gambe!>>
Rhys trattiene una risata e mi guarda negli occhi, scuotendo la testa.
<<mh, bene... posso prendere, cioè, dove tieni i boxer?>>
La risata che gli scappa dalla bocca rimbomba in tutta la stanza.
<<come?>> mi chiede ridendo. <<hai capito bene!>>
Si alza dal letto e si avvicina ad un cassetto nell'armadio. <<cosa ti serve?>>
La sua aria divertita non fa altro che imbarazzarmi. Gli passo i miei vestiti e afferro i primi boxer nel cassetto. <<spero che siano puliti!>> esclamo ironica prima di mettermeli come fossero dei pantaloncini.
Ridacchia e mi scompiglia i capelli con la mano, poi posa i miei vestiti piegati sulla scrivania.
<<visto che ti piace, tu puoi dormire al piano di sopra.>> sorride.
Ricambio il suo sorriso e mi dirigo verso il letto, mentre lui va verso il bagno.

I minuti passano lenti, e anche quando lui si sdraia sul suo letto e sussurra un "buonanotte" ogni secondo mi sembra eterno.
Cerco di girarmi poco nel letto, ma il sonno non arriva e sto scomoda in qualunque posizione.
Odio questa situazione. Questa serata è stata terribile, come tutto il periodo precedente ad essa.
Troppi segreti, troppe bugie.
Mentire è una cosa che ho sempre odiato e non avrei mai immaginato di essere costretta ad essere bugiarda nei confronti del mio migliore amico, di mio fratello.
Le bugie portano conseguenze fatali e infatti la serata si è conclusa con il botto.
Molto lentamente torno a girarmi verso il muro.
Dovevo dare retta al mio istinto, forse avrei dovuto evitare Rhys dall'inizio, forse sarebbe stata la scelta migliore. Ma io non voglio privarmi di un'amicizia, di una persona per motivi che non mi riguardano. So quanto James tiene a me, ma so sbrigarmela da sola.
Mi avvicino le gambe al petto e sospiro in silenzio.
Sto scomoda. Torno a stendere le gambe e fissò il buio.

<<oltre al rumore del tuo corpo che si muove, sento anche quello della tua testa!>>
<<sei sveglio?>> chiedo a bassa voce.
<<e come potrei non esserlo, ti stai muovendo da almeno quaranta minuti>>
Mi giro pancia su e prendo un respiro profondo.
<<non riesco a dormire!>> annuncio, come se non lo avesse notato. Lo sento sospirare e mi sento immediatamente in colpa, con i miei pensieri non lo faccio dormire.
<<Fai una cosa...>> dice e ora sono io che sento muovere il suo corpo. << chiudi gli occhi.>>
Quando sto per dirgli che non é così facile addormentarsi, sento un movimento sul mio materasso.
La sua mano sporge dal basso, aperta e in attesa di qualcosa.
<<dammi la mano.>> sussurra.
Lo faccio, senza pensarci troppo. Se lo facessi probabilmente scapperei a casa anche a piedi, ma adesso preferisco concentrarmi su ciò che accade nel presente.
<< hai chiuso gli occhi?>> chiede. Alla mia risposta affermativa continua a parlare.
<< C'è un grande giardino verde, con qualche albero qua e là e un ruscello più in fondo, si vede in lontananza.>>
Non so cosa stia facendo, nemmeno come questo potrebbe aiutarmi a dormire, ma non faccio domande.
<< Ci sono tante farfalle colorate che ti volano intorno, e vorresti prendere una ma ti scappa tra le dita. E poi c'è il sole e tutte le persone a cui tieni di più.>>
Dovrei concentrarmi sul paesaggio che mi è apparso nella mente e sulle parole che continua a dire, ma l'unica cosa che sento e la pressione della mano di Rhys intorno alla mia. Non è pesante, non è eccessiva è solo confortante e calda.
Le parole sembrano tornargli dolcemente indietro e nella stanza cade il silenzio.
<< ti sta venendo sonno ora?>> mi chiede a bassa voce.
<<no...>> sussurro. <<un poco.>> mi correggo. 
<<sta funzionando allora, lo faccio con mia sorella quando non riesce a prendere sonno.>> dice a bassa voce e lentamente cerca di sfilare la sua mano dalla mia. 
<<no!>> esclamo un pò più ad alta voce e gliela stringo. Quando mi accorgo di quello che ho fatto trattengo il respiro e gli lascio immediatamente la mano. Oh, che figuraccia!
<<scendi qui.>> dice dopo attimi di silenzio che mi sono sembrati eterni. 
<<come?>> chiedo con voce troppo stridula persino per le mie orecchie. 
Sento Rhys ridacchiare. <<non farti strane idee Gwenny, scendi qui!>>

Imbarazzata e confusa scendo dal letto a castello e guardo Rhys. Si mette seduto e tira le coperte ai piedi del letto, fino a quando non gli scoprono i calzini. 
Mi fa cenno di sistemarmi da quella parte del letto, e così faccio. 
Prendo il bordo della coperta e mi copro fino al petto, mentre lui mi passa uno dei due cuscini che teneva sotto la testa. Ora siamo uno di fronte l'altra, che ci dividiamo una coperta, al buio e illuminati solo dalla luce del lampione che filtra tra le tende, oltre la finestra. 

<<perchè non riesci a dormire?>> chiede dolcemente. <<non volevo tenerti sveglio, veramente. È solo che non ...>> 
<<ti ho chiesto di dirmi il perchè, non di giustificarti. Non mi stavi tenendo sveglio, neanche io riesco a dormire.>> ammette. Con il cenno della testa mi esorta a rispondergli. 
<<stavo pensando, a tutta questa situazione.>> rispondo sinceramente. Rhys si passa una mano tra i ricci scompigliati e per qualche secondo chiude gli occhi. Anche lui sembra esausto, stanco di tutta la situazione. Chissà da quanto tempo va avanti questa faida, e come ho fatto a non notare quanto potesse essere distruttiva. 
<<vuoi parlarne?>> chiede fissandomi dritto negli occhi. Sembra seriamente dispiaciuto, più di quanto dovrebbe esserlo. Come se si stesse prendendo tutta la colpa, ma io non penso sia colpa sua. Scuoto semplicemente la testa come risposta, e in silenzio stringo un pò più forte la coperta. Rhys mi guarda in silenzio per un attimo poi si volta verso il suo comodino. Accende la lampadina e tira fuori un libro da dentro il cassettino. 
<<Dove eravamo rimasti?>> chiede sfogliando le pagine. Ancora non siamo nemmeno a metà. 
I suoi occhi incontrano i miei, il libro mi impedisce di vedergli la parte inferiore del viso, ma delle rughe che si sono formate sotti i suoi occhi potrei giurare su qualunque cosa che sta sorridendo, Ne sono sicura. 
Mi sistemo meglio tra le coperte e mi rilasso sorridendogli anche io. 
Sto bene.

inevitabilmenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora