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Lucas mi sorride mentre mi stringe la vita. E' veramente bello oggi, con i capelli rivolti tutti verso destra, ordinati. 

<<sei proprio carina oggi.>> mi dice.
 Potrei proprio abituarmi a tutti questi complimenti all'uscita di scuola. 

Certo, io e Gin siamo sempre state d'accordo sul fatto che "carina" sia il complimento più insulto di tutti. Carina, si dice a tua madre quando, mentre state facendo shopping,  lei ti mostra una maglietta veramente brutta e non puoi certo dirle che ti taglieresti un braccio, piuttosto che indossarla, dato che è lei a pagare il resto dei vestiti che hai scelto e buttato nel carello. E' così, mentre ti stai chiedendo chi mai ha avuto il coraggio di mettere un tale obbrobrio in commercio, le dici <<sì, carina...>> fingendo un sorriso, con la consapevolezza che quella maglietta finirà nell'angolo più oscuro dell'armadio e che lì rimarrà per sempre.

Ma Lucas lo dice così bene, che sulle sue labbra anche le parole più sciocche suonano stupende.

So bene quanto io possa sembrare patetica pensando queste cose, ma Lucas per me è così. 

Un clacson interrompe i miei smielati pensieri.

<<grazie.>> sorrido. Lui mi fa l'occhiolino e mi bacia di nuovo.  <<oggi non ti ho visto durante la lezione, è successo qualcosa?>> gli domando. Una delle poche lezioni che io e Lucas abbiamo in comune è geografia e oggi lui era assente. Non voglio essere quella ragazza pesante e ossessiva nei confronti di Lucas, ma le cose che dice James mi risuonano in testa. Il mio migliore amico non si arrende facilmente, e in un modo o in un altro le sue parole hanno un effetto su di me. 

<<tranquilla, mi aveva chiamato il coach e abbiamo parlato un pò della prossima partita>> e mi da un altro bacio. Sento ancora il clacson suonare e mi chiedo perchè i ragazzi non entrino subito in macchina, invece che costringere i genitori ad aspettare in macchina. 

<<va bene>> sorrido a Lucas. Mi stringe più forte il braccio intorno alla vita e si avvicina per baciarmi ancora una volta. 

Sento di nuovo lo strombazzare del clacson di qualche auto, ed è sempre stato un suono che trovo fastidioso.

<<Gwen!>> 

Lucas si allontana di qualche centimetro. <<mi sa che Gin ti vuole.>> ridacchia. Ricambio il sorriso, e sempre stretta intorno al suo abbraccio, mi volto verso la mia amica a qualche metro di distanza. 

<<Gwen!!>> esclama più agitata. Con la fronte corrucciata le lancio un'occhiata interrogativa. Non risponde e non mi spiega, indica solo con la testa verso il cancello. 

oh, no.

Rhys sbatte nervoso la portiera della sua auto, e a grandi passi, con le sue lunghe gambe, cammina verso di noi.

Era lui che continuava a suonare per farsi notare?

Mi sposto a fissare James che lo guarda con gli occhi stretti. Potrebbe esplodere rabbia da un momento all'altro, ma lo segue attento e con lo sguardo duro. E Rhys, sta camminando esattamente verso di me e Lucas. Verso di me.

Prevedo guai, grossi grossi guai. 

<<Ehi, biondino!>> esclama irritato quando è a mezzo metro da noi.

Il mio cuore batte forte, troppo forte che lo sento nelle orecchie.

 Lucas lo saluta tranquillo con un sorriso e gli porge il pugno. Continuando a guardarlo dritto negli occhi, Rhys batte rigido le sue nocche contro quelle di Lucas.

inevitabilmenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora