Tutte le interazioni umane sono complicate. Niente va come vorremmo, a volte le cose si fanno difficili e poi recuperano il loro giusto equilibrio o spesso, purtroppo, non tornano più come prima. Se dovessi spiegare l'amicizia tra me e Gin direi che lei è la mia migliore amica, che lo è da quando siamo nate e che non c'è cosa che non condivido con lei. Se dovessi spiegare l'amicizia tra me e Every... ecco, qui le cose sarebbero un pò più complicate. Every fa parte della mia vita da molto tempo, il rapporto tra me, lei e Gin è sempre stato unito fino al primo anno di liceo. La nostra amicizia è cambiata quando, entrate nella nuova scuola, io e Gin abbiamo deciso di far parte del consiglio studentesco e Every di entrare nelle cheerleader, quando i nostri impegni ci hanno portato a passar sempre meno tempo insieme. È cambiata, ma non è morta, si è adattata. Quando è possibile stiamo insieme, e nonostante i nostri caratteri diversi ci vogliamo bene e ci supportiamo. Every è e sarà sempre una mia grande amica e come lei può contare su di me, so di potermi fidare di lei allo stesso modo.
<< aprilo, aprilo, aprilo!>> strilla Gin agitando le mani da tutte le parti. Si emoziona come fosse una bambina. Every scarta velocemente il pacchetto accuratamente creato da me, con forse troppa carta regali, e sua mamma scatta felice mille foto. Ogni compleanno di Every è stato così.
Le uniche invitate siamo da sempre io e Gin e, come ogni anno, sua mamma fa più di tremila foto al secondo. Every fissa stranita il suo regalo e se lo rigira tra le mani con attenzione. <<è una tazza, nera.>> dice con un'intonazione che sembra più chiedere conferma. Io e Gin annuiamo fiere del nostro regalo e della sua reazione, quando la riempirà di qualcosa di abbastanza caldo, il nero diventerà un'immagine.
La mamma di Every ricambia i nostri sorrisi e prende la tazza dicendo alla figlia che la userà domattina per la colazione. La bionda osserva la madre allontanarsi e poi si volta verso di noi.
<<allora, che cosa mi raccontate?>> domanda euforica. Gin si stringe nelle spalle. <<oltre al fatto che Gwen esca segretamente con Rhys, nulla degno di nota.>>
Fisso la nostra amica di tralice mentre Every si volta sconvolta e sorpresa verso di me. <<Rhys Hale?>> quasi strilla. Ricambio il suo sguardo e cerco di non sorridere troppo, e intanto la faccio pagare a Gin per averla sparata così. <<come nulla degno di nota?>> domando fissandola. <<tu non esci con Stephen?>>
Stavolta è lei a sgranare gli occhi e a fissarmi imbarazzata. <<e chi è Stephen?>> domanda Every tornando a guardarla. Parte così una grande confusione, tra Gin che racconta chi è Stephen e io che racconto di Rhys, allo stesso tempo di Every che continua a chiedere i dettagli anche se non riesce a seguire nessuna delle due.
<<ferme, ferme, ferme!>> esclama ad un certo punto allargando le braccia. Le ciocche bionde le si muovono dolcemente ogni volta che scuote la testa. <<una alla volta altrimenti non capisco. James ti ha visto con Stephen e si è arrabbiato?>> domanda a Gin, che scuote la testa. <<no, si è arrabbiato con Gwen che ha visto con Rhys.>> spiega. <<allora non sei andata tu che è andata alla festa al college.>> afferma tornando a guardarmi. <<no, sono io, mi aveva invitata Rhys, ma è lì cvhe Gin ha incontrato Stephen.>>
Every si poggia le mani sulla fronte, esasperata. <<non mi state facendo capire nulla!>> strilla.
Decidiamo di salire al piano di sopra, nella sua stanza, e continuare il nostro discorso in maniera più pacata. Every si lancia sul suo letto e quando noi ci sediamo accanto a lei fissa Gin e le fa segno di parlare. <<dai Ginevra, voglio tutti i dettagli!>>
<<Ho conosciuto Stephen ad una festa del college, dove Rhys aveva invitato Gwen. Abbiamo cominciato ad uscire e poi . . . nulla, è il mio ragazzo adesso. >> sorride imbarazzata. Every la guarda con un sopracciglio alzato e con un cenno del capo indica la borsa di Gin, lasciata a terra poco lontano da noi. <<ed è lui che ti sta mandando una dozzina di messaggi al minuto da quando sei qui?>> le chiede. Effettivamente il telefono di Gin non ha smesso di trillare da quando è uscita da scuola, e quando può ho sempre gli occhi puntati sullo schermo del suo cellulare.
<<beh, lui... noi, siamo in quella fase iniziale!>> si giustifica. <<spero che almeno ti mandi delle foto interessanti, se capisci cosa voglio dire!>>
Gin si copre il viso con le mani e poi, molto velocemente, afferra un cuscino e lo lancia sul viso di Every. <<non dire mai più una cosa del genere!>> strilla in imbarazzo.
Rido divertita mentre le osservo bisticciare. <<eddai Ginevra, non dirmi che non ti ha ancora mandato niente.>>
<<parla con Gwen piuttosto, è lei che ha dormito con Rhys!>> mi accusa. Spalanco la bocca e la guardo, e Every ha la mia stessa identica reazione, solo che invece che fissare Gin fissa me.
<<non ci credo che l'hai detto così!>> esclamo. <<e io non ci credo che tu non me l'abbia detto!>> fa invece la bionda accanto a me mettendosi completamente seduta.
<<e quando potevo dirtelo?>> le chiedo. <<ogni pomeriggio, dopo la scuola, hai gli allenamenti delle cheerleader e se non esci con loro stai organizzando qualche festa.>>
Le mie parole però, invece che darle un motivo per giustificarmi, sembrano ferirla. Abbassa gli occhi e torna ad appoggiare la testa al materasso.
<<ci stiamo proprio allontanando...>> sussurra e torna a buttarsi di schiena sul materasso. <<non dire così, solo perchè abbiamo impegni diversi non significa che la nostra amicizia stia morendo.>> le dice Gin e io annuisco confermando il suo pensiero. <<ma voi due siete comunque unite, io invece sono... sono lontana.>>
Mi sdraio accanto a lei, lasciando le gambe a penzoloni e sospiro. <<credo che sia tutta questione di organizzazione, dobbiamo solo riuscire a ritrovare il nostro equilibrio.>>
<<e se tu la smettessi di guardarci male quando c'è Mason di mezzo.>>
Every si volta a guardare Gin e scuote la testa. <<ma io non guardo male voi, guardo lui. Ma non è che io gli voglia male, semplicemente, non mi piace essere rifiutata, soprattutto non davanti a tutti.>> sospira e ci guarda. Ci fissa come per chiederci scusa del suo essere distante. Io le sorrido e annuisco piano. <<non voglio che pensiate che vi ho sostituito, è solo che essendo la capo cheerleader ho una specie di responsabilità nel tener unita la squadra, anche fuori dalla scuola.>>
Anche Gin si sdraia sul letto insieme a noi e tutte e tre ci ritroviamo a fissare il soffitto bianco della stanza di Every.
<<sembri diversa, quando sei con le altre.>> le dice in un sospiro. Every si stringe nelle spalle e sembra farsi piccola piccola tra di noi, mentre continua a giustificarsi. <<devo essere diversa quando sono con le altre, devo essere diversa quando sono con il resto della scuola. Ormai sono quattro anni che loro sono convinti che quella sia io, e credo sia meglio così a questo punto.>>
Sia io che Gin ci giriamo a guardarla.
<<Mi piace essere il capo delle cheerleader, mi piace conoscere tutti a scuola, e mi piacciono le feste e il fatto che, non importa quale sia l'occasione io abbia sempre un ragazzo disposto a farmi compagnia. Ammetto che sia noioso e fastidioso che molti non vogliano solo farmi compagnia.>>
Torno a guardare il soffitto e penso alle sue parole. Ormai, dopo quattro anni, tutti conoscono Every Malcom come la cheerleader, che organizza feste e se la tira, anche se non fa nulla per tirarsela davvero. Nessuno la conosce come la Every umile e modesta, che ama sua madre ed è gentile.
<<la prima volta che ho fatto una festa a casa di mio zio, lo avevo fatto per una questione di praticità. Era grande e c'era spazio e perfetta per una festa.
Poi tutti hanno pensato che vivessi lì e che fossi ricca da far schifo e io non ho fatto nulla per smentire la cosa.>>
<<non ti devi giustificare con noi, tutti vorremmo apparire diversi agli occhi degli altri, migliori. Noi sappiamo come sei veramente e non ci importa se gli altri si comportano ...>>
Every interrompe Gin, con delicatezza ma con decisione. <<non voglio che voi crediate che io non voglia farmi vedere con voi.>>
<<ma noi lo sappiamo Every, è impegnativo essere al tuo posto e non te ne stiamo facendo una colpa!>> le dico.
Lei annuisce, forse non abbastanza convinta, ma non dice nient'altro.
<<E comunque, io non ho dormito con Rhys in quel senso!!>> esclamo cambiando argomento. Gin comincia a ridacchiare e le ciocche nere le coprono gli occhi.
<<voglio sapere tutto!>> quasi strilla Every mettendosi seduta. La imito e comincio a raccontarle dall'inizio tutte le mie avventure, mentre Gin commenta tutto con ironia.
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inevitabilmente
Teen FictionNon è davvero strano come vanno a finire le cose? Anzi, sarebbe meglio dire come iniziano. Non è davvero strano come anche un semplice gesto, o un sorriso buttato lì, sarà il principio di qualcosa di più grande? Quando ti accorgi che tutte le cose...