<<Gwen, tesoro tutto bene?>> grida mia madre dal piano di sotto. <<sì... ehm...c'è solo un'ape>> invento.
E quando sento passi pesante avventarsi sulle scale capisco che non potevo dire di peggio. Spingo Rhys giù dal letto e lo butto a terra. <<nasconditi!>> ho il tempo di sussurrare prima che la mia famiglia arrivi correndo nella mia stanza.
<<dove?>> strilla Lysa. Mia madre ha in mano la borsa delle medicine e uno sguardo preoccupato, ma molto deciso.
<<no, no, tranquilli. E' scappata fuori dalla finestra.>> invento. <<ma la finestra è chiusa.>> fa Jackson. <<certo, perchè l'ho chiusa io, scemo. altrimenti sarebbe rientrata.>> Gin sarebbe fiera di me per la mia sensata risposta pronta. <<ora, andate vi prego, devo cambiarmi>> esclamo spingendoli tutti fuori. <<non farci preoccupare più>> mi dice mia madre. <<certo, e tu rimetti a posto quella siringa che hai tirato fuori>> le dico. <<però stavolta è stata veloce!>> ridacchia papà. <<ehi!>> fa mia mamma offesa. Sorrido divertita, e poi chiudo la porta, assicurandomi di girare per bene la chiave.
Faccio un respiro profondo e cammino verso il mio letto sotto la finestra, mi piego sulle ginocchia, alzo la trapunta e fisso Rhys in cagnesco.
<<ma di, sei scemo?>> bisbiglio. Sorride e cerca di uscire da sotto il mio letto.
<<oggi non sei venuta con me in macchina, volevo sapere come stavi>> sorride pulendosi le mano sui jeans scuri. <<mi hai visto stamattina, sto bene. Ma starei ancora meglio se non fossi a casa mia proprio mentre mio fratello è al piano di sotto.>> lo sgrido a bassa voce.
Guardo verso la porta, che comunque ho chiuso.
Quando torno a guardarlo, lui si sistemato sul mio letto e si guarda intorno.
<<ma che ci fai qui? e come sei entrato?>> domando mettendomi le mani nei capelli. Questa situazione non mi piace, proprio per niente.
Mi avvicino alla scrivania dove accendo il computer e faccio partire una canzone a caso a tutto volume.
<<non sembri molto contenta di vedermi.>> ridacchia lui. <<forse perchè non lo sono!>>
Quando capisco quanto possa essere stata scontrosa e maleducata, vorrei sbattermi una mano in faccia.
<<intendo dire...>> mi correggo sedendomi al bordo dall'altra parte del letto, rispetto a lui. <<mi fa piacere che tu sia venuto a trovarmi, attraverso un metodo che sono sicura utilizzino solo i ladri.>> Ridacchia e alza gli occhi al cielo. <<è solo che tutta questa situazione mi mette un pò d'ansia. Non è che sia così abituata a nascondere dei ragazzi nella mia stanza.>> spiego. <<in più, sappiamo bene che tu e mio fratello non siete proprio in buoni rapporti>> Per non dire che vi odiate!
<<ho capito Gwenny, non devi giustificarti.>> sorride. <<credo solo che dovresti rilassarti e lasciarti andare.>> continua. Lo guardo male. Secondo me non ha capito che al piano di sotto c'è uno pronto a picchiarlo.
Sospiro.
<<come hai fatto ad entrare qui?>>
Ridacchia e si alza andando verso la mia libreria. <<il tuo balcone è molto accessibile.>>
<<e come facevi a sapere che questa fosse la mia stanza?>> chiedo ancora. << l'altra mattina ti ho vista mentre ti affacciavi per vedere se fossi arrivato, e poi è molto nel tuo stile.>> e detto questo sfoglia uno dei tanti libri. Lo fisso. Non so perchè, ma mi ha sempre dato fastidio vedere che qualcuno tocca i miei libri con tanta indifferenza. Forse perchè ho sempre pensato che un libro è un passaggio nella vita di un'altra persona, o perchè le cose che sottolineo sono in qualche modo parte di me e sarebbe come vedermi nuda, o semplicemente perchè è mio e non mi ha chiesto il permesso!
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inevitabilmente
Teen FictionNon è davvero strano come vanno a finire le cose? Anzi, sarebbe meglio dire come iniziano. Non è davvero strano come anche un semplice gesto, o un sorriso buttato lì, sarà il principio di qualcosa di più grande? Quando ti accorgi che tutte le cose...