16

26 1 0
                                    



<<Gwen, tesoro tutto bene?>> grida mia madre dal piano di sotto. <<sì... ehm...c'è solo un'ape>> invento. 

E quando sento passi pesante avventarsi sulle scale capisco che non potevo dire di peggio. Spingo Rhys giù dal letto e lo butto a terra. <<nasconditi!>> ho il tempo di sussurrare prima che la mia famiglia arrivi correndo nella mia stanza. 

<<dove?>> strilla Lysa. Mia madre ha in mano la borsa delle medicine e uno sguardo preoccupato, ma molto deciso. 

<<no, no, tranquilli. E' scappata fuori dalla finestra.>> invento. <<ma la finestra è chiusa.>> fa Jackson. <<certo, perchè l'ho chiusa io, scemo. altrimenti sarebbe rientrata.>> Gin sarebbe fiera di me per la mia sensata risposta pronta. <<ora, andate vi prego, devo cambiarmi>> esclamo spingendoli tutti fuori. <<non farci preoccupare più>> mi dice mia madre. <<certo, e tu rimetti a posto quella siringa che hai tirato fuori>> le dico. <<però stavolta è stata veloce!>> ridacchia papà. <<ehi!>> fa mia mamma offesa. Sorrido divertita, e poi chiudo la porta, assicurandomi di girare per bene la chiave. 

Faccio un respiro profondo e cammino verso il mio letto sotto la finestra, mi piego sulle ginocchia, alzo la trapunta e fisso Rhys in cagnesco. 

<<ma di, sei scemo?>> bisbiglio. Sorride e cerca di uscire da sotto il mio letto. 

<<oggi non sei venuta con me in macchina, volevo sapere come stavi>> sorride pulendosi le mano sui jeans scuri. <<mi hai visto stamattina, sto bene. Ma starei ancora meglio se non fossi a casa mia proprio mentre mio fratello è al piano di sotto.>> lo sgrido a bassa voce. 

Guardo verso la porta, che comunque ho chiuso.

Quando torno a guardarlo, lui si  sistemato sul mio letto e si guarda intorno.

<<ma che ci fai qui? e come sei entrato?>> domando mettendomi le mani nei capelli. Questa situazione non mi piace, proprio per niente. 

Mi avvicino alla scrivania dove accendo il computer e faccio partire una canzone a caso a tutto volume. 

<<non sembri molto contenta di vedermi.>> ridacchia lui. <<forse perchè non lo sono!>> 

Quando capisco quanto possa essere stata scontrosa e maleducata, vorrei sbattermi una mano in faccia. 

<<intendo dire...>> mi correggo sedendomi al bordo dall'altra parte del letto, rispetto a lui. <<mi fa piacere che tu sia venuto a trovarmi, attraverso un metodo che sono sicura utilizzino solo i ladri.>> Ridacchia e alza gli occhi al cielo. <<è solo che tutta questa situazione mi mette un pò d'ansia. Non è che sia così abituata a nascondere dei ragazzi nella mia stanza.>> spiego. <<in più, sappiamo bene che tu e mio fratello non siete proprio in buoni rapporti>> Per non dire che vi odiate!

<<ho capito Gwenny, non devi giustificarti.>> sorride. <<credo solo che dovresti rilassarti e lasciarti andare.>> continua.  Lo guardo male. Secondo me non ha capito che al piano di sotto c'è uno pronto a picchiarlo. 

Sospiro.

<<come hai fatto ad entrare qui?>> 

Ridacchia e si alza andando verso la mia libreria. <<il tuo balcone è molto accessibile.>> 

<<e come facevi a sapere che questa fosse la mia stanza?>> chiedo ancora. << l'altra mattina ti ho vista mentre ti affacciavi per vedere se fossi arrivato, e poi è molto nel tuo stile.>> e detto questo sfoglia uno dei tanti libri. Lo fisso. Non so perchè, ma mi ha sempre dato fastidio vedere che qualcuno tocca i miei libri con tanta indifferenza. Forse perchè ho sempre pensato che un libro è un passaggio nella vita di un'altra persona, o perchè le cose che sottolineo sono in qualche modo parte di me e sarebbe come vedermi nuda, o semplicemente perchè è mio e non mi ha chiesto il permesso!

inevitabilmenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora