Mi sistemo la mia asciugamano intorno al corpo e poi siedo sull'enorme telo che Gin ha steso sulla sabbia.
Afferro dallo zaino il telefono e scrivo a mia madre di essere viva. Poi lo chiudo di nuovo.
O meglio, viva ancora per poco.
Dopo che Gin ci ha detto che a breve arriverà Nathan, James ha completamente perso la testa.
Per fortuna in tempo record, trenta minuti, si è calmato. Ha capito che Nathan è pur sempre il fratello di Mason, e lui non può certo impedire ad un suo amico di invitare il fratello. In più Gin gli ha fatto presente che dovrebbe calmarsi perché Nathan non gli ha mai fatto nulla. Ora sembra aver ritrovato la sua serenità dato che sta giocando con l'acqua come un bambino.
Mentre sistemo l'asciugamano, non mi accorgo nemmeno che Lucas si sta sedendo accanto a me. Le goccioline gli cadono dai capelli al telo, formando cerchi più scuri del tessuto che si dilatano piano piano.
<<quante foto hai fatto?>> sorride. Effettivamente, fare foto e video è un mio vizio. In qualunque occasione mi metto a scattare foto di tutto, perchè voglio ricordarmi ogni cosa. E magari riguardare quelle foto mi farà ridere come rido mentre le scatto.
<<abbastanza da riempire un album!>> rispondo. Mi poggia un braccio sulle spalle e mi attira verso la sua spalla, sulla quale appoggio la testa. <<sei carina quando ti improvvisi fotografa, sai?>> ridacchia. Sorrido anche io. <<ti va se andiamo a prendere un gelato?>> mi chiede. Annuisco felice, ricordiamoci che è anche colpa sua se non ho fatto colazione.
Si alza, e io faccio lo stesso. Mi infilo veloce i pantaloncini e gli sorrido. <<pronta.>>
Mi prende di nuovo la mano e riprende a camminare verso il bar qui accanto. Non mi sfuggono di certo le occhiate che mi lanciano delle ragazze, che riconosco essere della nostra scuola, quando ci vedono sulla spiaggia. Faccio un respiro profondo e le ignoro.
Quando arriviamo, lui ordina per me ghiacciolo e me lo passa, poi chiede il suo cornetto. Nonostante la mia insistenza, paga comunque lui per tutti e due e poi si sistema ad un tavolino di legno. Prendo posto sulla sedia difronte alla sua e lo guardo.
<<spero tu abbia notato le ragazze che ti fissano, lì in fondo.>> gli dico mangiando il mio gelato. Si gira per qualche secondo, quando loro si accorgono che le sta fissando lo salutano, ma lui torna a rigirarsi verso di me. <<si, bhe, non mi importa!>>
<<come va quest'anno, intendo senza Lysa e Jackson?>> cambia argomento. Continuo a godermi il mio gelato e lui mi guarda. <<ricordo alle medie, quando loro hanno iniziato il liceo e tu eri triste perchè eri rimasta sola...>>
Quasi dimenticavo che Lucas è presente nella mia vita dalla prima elementare, ma mi meraviglio che si ricordi queste cose.
<<ti ricordi?>> sono sorpresa. <<certo Gwen, eri una bambina bellissima già alle medie.>>
So benissimo che non è vero, o almeno non ero bellissima. Soprattutto alle medie.
Quel periodo in cui mi sentivo grande e decidevo di vestirmi da sola, e avevo persino il coraggio di uscire con gli abbinamenti pazzi che facevo. Ogni volta che io e Gin riguardiamo le foto di quegli anni vorremmo strapparci i capelli e chiedere ai nostri genitori perchè non ci avessero fermate.
Per non parlare dei miei denti, l'apparecchio ha fatto miracoli!
<<anche tu, già lì avevi iniziato ad attirare l'attenzione di tutte le nostre compagne di classe>> ridacchio. Il fascino dei suoi capelli biondi e dei suoi occhi azzurri, colpiva già da bambini. <<ricevevo un sacco di letterine d'amore>> e scoppia a ridere.
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inevitabilmente
Teen FictionNon è davvero strano come vanno a finire le cose? Anzi, sarebbe meglio dire come iniziano. Non è davvero strano come anche un semplice gesto, o un sorriso buttato lì, sarà il principio di qualcosa di più grande? Quando ti accorgi che tutte le cose...