Capitolo 8

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Drogo mi accompagna fino all'entrata della sala comune, gli sono molto grata per avermi portata via da li. Gli depongo un bacio sulla guancia e lo ringrazio per poi borbottare  la password per entrare. 

Salgo le scale quando un mano avvolge improvvisamente il mio braccio. Mi volto e incontro lo sguardo di Mattheo pieno di risentimento.

"Fede aspetta.." Mi divincolo. Non voglio sentire una parola uscire dalla bocca di quel bugiardo. Corro sulle scale per poterlo seminare e entrare nella mia stanza sana e salva. Chiudo la porta alle mie spalle e cado a terra con le guance piene di gocce che cadevano dai miei occhi. 

Lo sento bussare alla porta, perché mi sta facendo questo? Non gli è bastato avermi quasi ucciso pochi minuti fa? E' completamente impazzito. Non voglio più vederlo. Come ha potuto? Credevo di contare qualcosa per lui ma mi sbagliavo.

"VATTENE MATTHEO!" sta ancora bussando, mi ha completamente spezzata. Mi piange il cuore quando non sento più battere sulla porta.

MATTHEO POV

Devo trovarla, devo scusarmi, farmi perdonare per averla quasi uccisa. Corsi per tutta la torre per poi vederla baciare Diggory e entrare in sala comune. Spinsi Drogo e entrai. 

Stava salendo le scale le afferrai il braccio ma scappò nella sua stanza e chiuse la porta. Non mi arresi iniziai a bussare su quella dannata porta. La sentì scoppiare in lacrime sul pavimento, mi gridò di andarmene ma non lo feci continuai a bussare ancora per un po', poi smisi. Mi appoggiai alla porta e mi lasciai cadere a terra posando la testa sull'ostacolo che ci separava. Stava piangendo come una disperata e io non potevo fare nulla, non potevo aiutarla perché ero stato io a provocarle quel dolore e il solo pensiero mi uccide. Decido di parlarle attraverso la porta sapevo che poteva sentirmi.

"Mi dispiace...non so cosa mi sia preso, ti prego perdonami, non avrei mai dovuto farti del male , mi spiace così tanto... sono un coglione..." il silenzio, me lo merito ma la cosa mi uccide. Continuo a parlarle anche se so che non otterrò nessuna risposta.

"Senti.. so di averti distrutta.. e sono qui per dirti che mi dispiace.. so che le scuse non serviranno a niente e forse neanche quello che sto per dirti, ma devo farlo.. per me stesso e soprattutto per te, ho fatto quel che ho fatto per evitare che la verità mi colpisse e mi distruggesse.. queste tre settimane senza di te sono state un inferno... ho vissuto l'inferno nell'amore stesso...non volevo ammetterlo a me stesso, non volevo ammettere di essermi innamorato di te.. e so che non ha completamente senso.. penserai che io sia strano e lo sono te lo assicuro, ma tu...tu tiri fuori la parte migliore di me.. e non voglio perderti, per colpa di un paio di canne, di acidi, e ma soprattutto per colpa mia.. ti prego perdonami" ci è voluto tutto il mio coraggio per ammettere la verità ma ora lo so, ne sono sicuro, sono innamorato della donna dietro questa porta, della donna che ho quasi ucciso. Sono un vero idiota...

Sto per andarmene quando sento la porta aprirsi e la vedo li, con milioni di lacrime che le percorrono il viso, con uno sguardo contorto pieno di dolore, vedo la sua tristezza attraversarmi, e darmi una leggera scarica così non ci pensai due volte presi il suo viso tra le mani e la baciai. Lei non oppose resistenza si lasciò andare contro le mie labbra, mi era mancata così tanto, le nostre labbra si incastrano perfettamente come se fossero destinate, le sussurrai con sicurezza, "Non importa quanto tempo ti ci vorrà per perdonarmi, ti aspetterò per sempre" lei mi guardò e le sue labbra si allungarono in un leggero sorriso per poi tornare seria.

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Lo lasciai entrare e chiusi la porta, mi tolsi le scarpe e mi lasciai cadere sul letto.

"Vieni" lui si avvicinò e si distese al mio fianco, ci guardammo negl'occhi per tutto il tempo, poi lui mi circondò la vita con il suo braccio, con una mano prese una ciocca dei miei ricci e la depose dietro il mio orecchio, mi strinsi di più a lui, passò una mano sulla mia guancia ancora bagnata per le lacrime ancora fresche e il trucco sbavato e ci addormentammo così l'uno tra le braccia dell'altra. 

𝐿'𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙'𝐴𝑚𝑜𝑟𝑒 //MATTHEO RIDDLE//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora