Capitolo 55

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Io mi aggrappo ai suoi ricci e li tiro dolcemente, lui si aggrappa ai miei fianchi e li spinge contro di se venendo e riempiendomi. Siamo entrambi sudati e ancora ansimanti, ci guardiamo negl'occhi e ci baciamo per poi dire,
"Era ora cazzo" gli sorrido nel sentire le sue parole, 
"Si, lo era" dico fiera di me. Scoppiamo a ridere e Mattheo mi aiuta a scendere dal lavandino, 
"Tieni, metti questa" estrae dalla sua cartella una giacchetto in pile grigio, 
"Perché?" mi guarda serio e mi fa segno di prenderla, 
"Perché quella gonna è scandalosa, ci sei già andata in giro abbastanza." afferro la felpa e non riesco a far a meno di sentire il suo profumo su di essa. 
"E' tua?" chiedo, lui annuisce
"Di chi pensi che sia scusa?" adoro infilare le sue cose, mi ha permesso soltanto tre volte di farlo e l'ho amato.

"Di solito non mi permetti di mettere le tue magliette" si riaggancia la cintura e si tira su la zip, 
"Mettila e sta zitta" mi mordo il labbro, raccolgo la camicia da terra l'abbottono e infilo il giacchetto lasciando la zip aperta. Mi sistemo la gonna, mi guardo allo specchio e afferro la mia roba da terra. 

"Pronto?" dico mentre si sistema la cravatta. 
"Si-" si blocca e mi guarda, "Beh che c'è?" chiedo incuriosita, 
"Chiudi quella cazzo di zip" sbuffo, "Oh senti non rompermi il cazzo ho caldo!" ho caldo davvero, indosso una camicia un maglione e una felpa e come se non bastasse ero accaldata per il sesso bollente di poco prima.

"Non me ne frega un cazzo se  fa caldo o freddo. Chiudi quella cazzo di felpa!" mi giro verso la porta e poi di nuovo verso di lui, sono in ritardo e conoscendolo non mi farà uscire di qui finché non avrò chiuso quella merdosa zip.
Sbuffo contrariata e chiudo la zip. 
"Contento papà?" sospiro esausta, si avvicina a me prende la mia guancia nella sua mano e mi bacia dolcemente le labbra, 
"Più che contento amore" mi prende per mano, sblocca la porta e mi accompagna in biblioteca. 

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Mi fermo all'ingresso e lui mi guarda stupito, 
"Perché ti fermi?" lo attiro verso di me e lo bacio, 
"Credo sia meglio se tu non venga..." aggrotta le sopracciglia e il suo sguardo si incupisce, 
"Ah quindi non mi vuoi qui? Ti vergogni di me!?" scuoto immediatamente la testa, ha frainteso, 
"Assolutamente...non è questo che intendevo" alza le spalle e mi molla la mano, la guardo scivolare via dalla mia in un attimo, 
"E allora cosa?" cerco di avvicinarmi ma lui mi allontana, 
"E' solo che non riuscirei a studiare in tua presenza..." sorride sotto i baffi compiaciuto, mi guarda incredulo, "Mh continua" mi avvicino e sta volta me lo permette, lo afferro per la cravatta e avvicino il suo viso al mio, 
"Mi distrai con il fascino e con..." alza un sopracciglio pronto a sentirmelo dire ma non gli darò la soddisfazione.
"Il tuo unicorno" gli rubo un bacio prima che possa dire qualcosa e poi scoppio a ridere. 

"Non c'è niente da ridere cretina" non riesco a smettere è più forte di me, "I-io credo di si" mi spinge contro il muro e mi stringe il collo con forza. 
"Non mi piace...SMETTILA" trattengo il fiato per poterla smettere ma non resisto a lungo dato che con la sua stretta mi sta soffocando. 
"Appena hai finito fila in camera io ti aspetto lì" annuisco mi da un bacio e mi molla il collo. Riprendo fiato mentre lo vedo allontanarsi per il corridoio.
Prima o poi mi ucciderà ne sono certa.

Entro in biblioteca e cerco Denise che è seduta a un tavolo con un pacco di patatine in mano e dei libri sparsi per tutta la superfice. 
"Hey scusa il ritardo è andata un po' per le lunghe." annuisce, "Si ho notato. E' un ora se non di più che ti aspetto" annuisco e mi siedo, "Si mi stavo occupando di...Gaia e poi sono stata trattenuta..." ride, 
"Da chi? Dall'unicorno?" scoppio a ridere e annuisco, "Si, esattamente da quello" sorridiamo e ci mettiamo al lavoro. 

Nel bel mezzo del compito mi viene in mente una domanda, 
"Come mai conosci Mattheo?" alza le spalle e si porta una patatina alla bocca, 
"Chi in questa scuola non lo conosce?" scuoto la testa, 
"Ogni studente qui lo conosce ma non si sarebbe mai permesso di sfidarlo o di tenergli testa come hai fatto tu..." sospira e chiude il libro dinanzi a se, 
"Ok, che vuoi sapere?" metto i gomiti sul tavolo e rispondo immediatamente,
"TUTTO" dico chiaramente lei scoppia a ridere e si appoggia allo schienale della sedia. 

𝐿'𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙'𝐴𝑚𝑜𝑟𝑒 //MATTHEO RIDDLE//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora