PHOENIX ☯︎︎//MARVEL

Capitolo 36

Due mesi dopo
Erano passati due mesi.
Due mesi in cui il rapporto fra me e Bucky si era fatto sempre più serio.
Non si trattava di semplice attrazione fisica, non per lui almeno.
Io ero ancora stordita a riguardo.
Due mesi in cui Steve non si era fatto minimamente vedere se non per occasioni sporadiche.
Due mesi in cui Loki aveva una strana aria da complottista.
Due mesi in cui Tony aveva dato di matto perché Visione non imparava ad usare le porte.
Due mesi in cui Wanda e Natasha si preoccupavano più della mia vita sentimentale che delle missioni.
Due mesi in cui non avevo fatto altro che evitare costantemente il problema principale della mia vita: i drammi.
Erano ormai due mesi che la vita alla torre trascorreva in modo abbastanza tranquillo, e non ne potevo essere più felice.

«Buongiorno svitatella» Tony fece la sua comparsa nella cucina della Torre.
Quasi mi venne da ridere nel notare il suo abbigliamento.
Un pigiama nero di seta avvolgeva il suo metro e settantacinque, e una vestaglia zebrata lunga fino a terra gli faceva da mantello.
Trattenni a stento una risata.
Lui invece, mi guardò con aria interrogativa «Che c'è? Non hai mai visto un uomo in vestaglia?» chiese indispettito.
Ridacchiai cercando di mantenere un tono serio «No, no. È che non ho mai visto un uomo avere così tanta virilità anche con una vestaglia zebrata addosso».
«Credo di avere delle allucinazioni, ho appena visto una zebra prendere l'ascensore» Loki entrò nella cucina a passo spedito verso la penisola.
Prese una tazza, la caraffa di caffè e se ne versò un po'.
Non si era ancora reso conto di Tony.
Alzò lo sguardo in avanti, portando la tazza a mezz'aria per rimanere con sguardo impietrito davanti al miliardario «Penso di aver trovato la zebra» mormorò, per poi bere il caffè appena preparato.
Abbassai la testa, cercando di reprimere il più possibile il sorriso sulle mie labbra, nascondendolo dentro la tazza di caffè.
«Questo!» e Tony si indicò la vestaglia «È un capo di alta moda» esclamò fiero.
«Ragazzi, credo di aver appena visto il Dottor Strange con uno strano mantello zebrato passare per i corridoi» Natasha fece anche lei la sua entrata.
Inutile dire che Tony si portò due braccia al petto e alzò ripetutamente gli occhi al cielo.
«Oh! Mi sbagliavo, era Tony» si corresse la rossa non appena vide il miliardario.
«Voi non avete alcun gusto in fatto di moda» si voltò teatralmente ed andò a prendersi anche lui una tazza di caffè.
Non riuscii più a trattenermi e scoppiai in una fragorosa risata.
Anche Loki e Natasha mi seguirono.
Poi la rossa sospirò «Sapete..» aveva un tono malinconico «Sono ormai due mesi che non succede granché qui...».
La fermai all'istante «Non dirlo».
Lei mi guardò stranita «Ma-» la ribloccai, portando una mano in avanti «Non una parola».
Lei in risposta sbuffò.
Ancora una volta le porte dell'ascensore si aprirono, e fecero entrare l'unica persona che mai avrei potuto immaginare si presentasse alla Torre.
Steve.
«Chi non muore si rivede!» esclamò Tony.
Steve lo guardò perplesso, soffermandosi sopratutto sul suo abbigliamento.
Si avvicinò a noi ed io non potei fare altro che ammirarlo in silenzio.
I jeans scuri, con una t-shirt bianca esaltavano la sua possente figura.

Tu lo odi!

Giusto.

«Forse è rimasto chiuso nel congelatore in questi due mesi» sbottai senza riflettere sulla frase appena detta.
Lui mi fulminò con lo sguardo «Tu invece? Sempre con la solita vena sarcastica?».
Aprii le braccia verso l'esterno e dondolai la testa ai lati, prima a destra e poi a sinistra «Certe cose non cambieranno mai» ribattei con un sorriso ironico sulle labbra.

«Oh! Neanche la tensione che c'è tra questi due a quanto pare» mormorò Tony, ma Steve non sembrò farci caso perché mi rispose a tono «Una dea millenaria che si comporta come una bambina di nove anni! Ecco cosa sei».

Mi voltai verso il bancone degli alcolici, presi del gin e lo versai nella tazza con dentro il caffè bollente. «Sono solo le otto del mattino» mormorò Tony.