Capitolo 10

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Tremavo.
Sentivo tutto ovattato intorno a me.
Cercavo di mettere a fuoco quello che mi si stava presentando davanti ma mi risultava davvero difficile.
Avevo visto Loki, non mi era stato del tutto indifferente.
Le sue parole seppur fosse solo una visione, non erano sbagliate.
Immaginavo una vita normale? Con Steve? O era tutta una stronzata?
Le parole del Dio degli inganni mi tornarono in mente come lame taglienti.
Sapevo di essere molto simile a lui, avevo le stesse ambizioni, gli stessi vizi, non ero l'eroina buona della storia, ma mi illudevo di poter essere migliore.
Sbattei un po' gli occhi ed iniziai a vedere meglio.

«Ehi svitatella» Tony mi accarezzò la fronte portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Eravamo distanti dagli altri.
«Ciao» la mia voce fu appena un sussurro.
«Dimmi che stai bene» vidi la preoccupazione nei suoi occhi.
Scossi la testa «L'ho visto» rivelai sottovoce facendo sbattere un po' i denti tra loro.
Lo vidi sospirare.
«Ho avuto giorni migliori» ammisi.
Mi prese le braccia e mi tirò a sé, posò le sue labbra dietro l'orecchio e mi baciò «Qualunque cosa ti abbia detto, non era reale» lo allontanai di poco «Ma lo sembrava».
«Ma tu sei più forte! Non ricaderci» mi supplicò.
Voltai lo sguardo e vidi Steve che ci stava fissando «Ho una buona ragione per non farlo».

Una volta arrivati a destinazione, mi fu subito chiaro dove in realtà fossimo.
Era casa di Clint.
Una casetta a due piani in legno era al centro di una distesa verde brillante.
Aveva due piani, esternamente c'erano degli infissi in legno, la vernice delle pareti bianca, un portico e delle finestre per ogni stanza.
Lì vicino c'era un fienile dove all'ingresso sembrava esserci una sorta di trattore.
Ci incamminammo verso quella piccola villetta.
Nat venne affiancata da Clint, anche lei era a conoscenza della vita segreta dell'uomo, ma era troppo scossa per poter essere felice di essere tornata in un posto che poteva definire davvero casa.
Lì, fuori il portico, ad aspettarci c'era Laura, la moglie di Clint.
Me ne aveva parlato pochi giorni prima.

«Ragazzi lei è Laura» indicò la donna.
Laura abbracciò Clint e gli posò un casto bacio sulle labbra «Mi sei mancato».
Tutti guardarono la scena inebetiti.
«Sarà un agente speciale sotto copertura» sussurrò Tony al Capitano togliendosi gli occhiali.
«Clint mi ha parlato molto di voi, soprattutto di te» disse Laura sorridendomi ed io ricambiai.
Eravamo appena entrati in casa quando due teste piccoline fecero irruzione nel salotto.
Un maschietto ed una femminuccia.
Tutti si girarono per vederli correre ed andare incontro al padre.
«Papà!» dissero in coro e Clint li prese entrambi in braccio baciandoli.
«Loro devono essere agenti speciali più piccoli» continuò Tony indicandoli.
Tutti scoppiarono a ridere alle affermazioni del miliardario.
«Fury ha nascosto tutte le informazioni quando sono stato assoldato negli Avengers. Nessuno sa di loro, ad eccezione di Nat e Liz. Vorrei che rimanesse tra di noi»ammise Occhio di Falco.
«Nessun problema, amico» disse Rogers dandogli una pacca sulla spalla.
Quest'ultimo era stato appoggiato tutto il tempo sullo stipite della porta con le braccia conserte.
Quella sembrava essere la sua posizione di riconoscimento.
«Ma perché qui tutti conducono una doppia vita?» Tony si portò le braccia in vita esasperato «Sapete che c'è? Vorrei anch'io essere una di quelle persone che amano il rischio di una doppia vita» affermò serio.
Alzai un sopracciglio cercando spiegazione.

Alzai un sopracciglio cercando spiegazione

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PHOENIX ☯︎︎//MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora