Quello che fa più male quando ti spezzano il cuore, è l'aver dimenticato come si stava prima.
Non riesci a ricordare quanto potessi stare bene da sola, quanto eri completa nonostante non ci fosse qualcuno al tuo fianco.
Tutto ciò che riesci a pensare è sopprimere tutto il male che ti sta logorando dentro. Ma più ci pensi e più diventa difficile superare il tutto.
Credevo di poterla superare, di poter andare avanti, ma la realtà era ben diversa.
La delusione era stata troppo grande da poter superare, e mi stava lacerando.
Odiavo Bucky per ciò che aveva fatto, ma con il passare del tempo avevo capito che non era stata una sua volontà.
Certo, era stato lui ad uccidere il mio patrigno, la prima persona a me cara nella mia intera esistenza, ma non potevo non considerare il fatto che, in minima parte era anche colpa mia.
Lo avevo salvato io.
Lo avevo lasciato alla mercé dell'Hydra, e come mio padre aveva detto, ad ogni azione, corrisponde un correttivo.
E quel correttivo c'era stato.
Tony ne era consapevole.
Ma negava potesse essere colpa mia.
Anzi, aveva iniziato a considerare l'ipotesi che tutto quello che era successo, non poteva essere condannato a Bucky.
Ma la rabbia a volte ti acceca, e non riesci a distinguere quello che è giusto da quello che è sbagliato.
Non riesci a domare gli istinti e far prevalere la razionalità, ma poco a poco, entrambi ci saremmo riusciti.Volevo poter dire di odiare Loki, ma non era così.
Anche lui lo capivo.
Qualche giorno fa, mi aveva spiegato le motivazioni delle sue azioni, e per quanto folli ed insensate potessero essere, avevano un fondo di verità.«Prima di spaccarmi un'altra bottiglia di Chardonnay in testa, possiamo parlare?» mi chiese il Dio avvicinandosi a me e a Tony, mentre eravamo seduti sul divano in pelle, davanti al camino scoppiettante, a sorseggiare del buon vino.
Guardai Tony e lui fece un'alzata di spalle «Per me puoi anche spaccargliela in testa, tanto non è l'annata buona».
Stetti per prendere la bottiglia, ma Loki mi bloccò il polso.
Alzai gli occhi su di lui, per fulminarlo con lo sguardo, ma potei notare la sofferenza dipingersi sul suo volto.
Ero arrabbiata con lui, furiosa a dire il vero. Ma detestavo vederlo in quello stato.«Ti prego» mi supplicò.
Presi un lungo respiro per poi sbuffare.
Nonostante gli volessi ancora bene, in quel frangente, il mio orgoglio avrebbe avuto la meglio.«Veloce, o al posto della bottiglia ti butto direttamente la cantina».
Lui arrivò davanti a me, con le mani strette le une alle altre davanti al busto, la testa bassa e le spalle ricurve.
«Mi dispiace Phoenix. Mi dispiace di essere stato così meschino. Mi dispiace per aver rovinato un giorno a te caro. E mi dispiace averti fatto ancora una volta del male, era l'ultimo dei miei pensieri.. Ma non posso scusarmi per come sono andate le cose. Perché tu non meritavi di vivere una vita all'insaputa della verità, non meritavi di sposare qualcuno che non era veramente innamorato di te. Non meritavi un matrimonio con una persona che sapevi anche tu non avresti amato fino infondo. E non potevo restare con le mani in mano perché tu meriti tutto. E Lui...» si prese una breve pausa.
Aveva il fiatone, lo sguardo fulmineo e le spalle che si alzavano ed abbassavano per lo sforzo di aver trattenuto la collera «Lui non ti merita. Né lui, né Steve».
Sgranai gli occhi.
Come poteva dire di volere il mio bene, quando aveva fatto in modo tale da far crollare tutto il mondo che ero riuscita perfettamente a costruirmi?
Mi alzai dal divano, fulminandolo con gli occhi posizionandomi davanti a lui, e puntandogli il dito contro il petto facendolo arretrare «Da quanto tempo eri a conoscenza della verità? Mesi? Eppure non ti sei fatto scrupoli a rivelarmela solo quando più ti conveniva» ero furiosa.
Loki invece, sembrava sul punto di crollare «Volevo risparmiarti altro dolore».
Risi amaramente «No, tu aspettavi il momento adatto per reclamarmi come un giocattolo, e dimostrare che eri il migliore tra i tre».
«Io sono il migliore» alzò il capo e mi guardò con occhi fiammeggianti.
«Tu non puoi sapere cosa merito oppure no, non hai più voce in capitolo nella mia vita da tempo» urlai.
«Invece posso» il suo tono si fece più roco.
«Perché?».
«Perché ti amo ancora» rivelò lui.
Rimasi qualche secondo interdetta, ma poi ripresi parola «Se mi avessi amato davvero, ti saresti fatto da parte. Ti saresti messo in disparte solo per vedermi felice, e non mi avresti trattata come un premio da dover reclamare!».
«In quel momento, per proteggerti, ho dovuto interferire e sabotare la situazione. Non vedevo altra scelta» il suo tono era malinconico.
«Se mi avessi davvero amato, avresti desiderato la mia felicità, anche a costo di restarne fuori. Perché l'amore è questo. Mettere da parte se stessi, e pensare a cosa è meglio per l'altro».
«Mi dispiace Phoenix» sussurrò a testa bassa.
Sospirai.
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PHOENIX ☯︎︎//MARVEL
FanfictionPost fata resurgo. Dopo la morte risorgo dalle ceneri. Come può un'essere immortale morire e risorgere come se nulla fosse? Zeus lo sa bene, ed è per questo che ha maledetto la figlia di Ade ed Afrodite. Phoenix non è l'eroina che tutti si aspettano...