Capitolo 60

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Aprii gli occhi di scatto, e mi ritrovai davanti l'intera squadra, sulla piattaforma circolare, con il fiatone.
Ci guardammo negli occhi, uno per uno, ma sentivo che c'era qualcosa che non andava.
Una strana sensazione mi prese la bocca dello stomaco.
Guardavo ognuno in cerca di risposte:
Tony era lì, difronte a me, e tirai un sospiro di sollievo.
Sorrisi automaticamente, e lui fece lo stesso.
Steve era accanto a lui.
Bruce sembrava apparentemente tranquillo.
Clint aveva lo sguardo serio.
Nebula la solita androide senza alcun tipo di emozione.
Rocket e Thor si guardavano complici.
Rhodey sorrideva.
Ma dentro di me c'era qualcosa che mi spinge a non essere completamente serena.
Un tassello mancante.
Mi girai di scatto, alla mia destra, e lo vidi.
Il quadro completo senza un pezzo importante.

«Tutti bene?» chiese Bruce, guardandosi intorno.
«State dicendo che ha funzionato?» disse Rhodey sempre con il sorriso stampato sulle labbra.
Ma Nat si accasciò a terra e scoppiò a piangere disperata.
Sgranai gli occhi perché le mie supposizioni non erano errate.
Dov'era Loki?
Perché lui non era tornato?

«Loki..» sussurrai appena.
Anche Thor iniziò ad alternare lo sguardo su tutti noi, poi quando si rese conto che l'unica persona mancante era proprio il fratello, si accasciò con le ginocchia a terra.
«I-io..» provò a parlare Nat tra i singhiozzi, ma non riusciva nemmeno a respirare.
Arretrai di qualche passo perché mi sentii soffocare.
Lì a terra, c'era la mia migliore amica e non sapevo se la stretta al cuore che mi impediva perfino di respirare era dovuta al male che stava sentendo o se invece era dovuta ad un pezzo importante della mia vita che era scivolato via.
Forse per entrambe.
Le lacrime iniziarono ad offuscarmi la vista, ma io non volevo ancora crederci.
Loki, il Dio degli inganni era morto, ma per me non era solo quello.
Lui era stato uno dei pochi capace di scalfire il mio cuore; forse non ero mai stata davvero innamorata di lui, ma ciò non significava che non avrei pianto per lui.
Steve tentò di avvicinarsi, ma io avevo lo sguardo perso da tutt'altra parte.
I ricordi iniziarono a riaffiorare nella mia mente e con essi anche il senso di impotenza difronte alla sua morte.
Il nostro primo incontro, Asgard, le scappatelle negli inferi, i viaggi sulla Terra.. Tornò tutto come un filmine a ciel sereno.
Dopotutto, lui era stato il mio primo amore, ed io non avrei mai potuto dimenticarlo.

«Liz..» sentii la voce di Tony lontana, ovattata, come se fosse un brutto sogno da cui ti stai risvegliando.
Arretrai ancora una volta, ed il respiro si fece sempre più spezzato. 
Poi il mio sguardo cadde su Natasha, lei era quella che stava soffrendo più di tutte ed io per quanto mi sentivo straziata non potevo rimanere immobile a crogiolarmi nel mio dolore; lo avrei messo da parte perché c'era qualcuno che aveva più bisogno di me in quel momento.
Mi accovacciai vicino a lei, le presi il braccio mettendolo sopra le mie spalle e provai ad alzarla.
Lei con entrambe le braccia, si buttò a capofitto su di me, abbracciandomi forte.
I suoi singhiozzi erano soffocati dalla stretta sul mio corpo.

«Io non sono riuscita a salvarlo» mormorò persa «Un'anima per un'anima» si staccò leggermente per mostrarmi la gemma nel palmo delle sue mani.
A passo lento, ci allontanammo dalla piattaforma.
Feci aprire le vetrate che affacciavano verso l'esterno e ci dirigemmo verso una piccola panchina che affacciava sul laghetto del Complesso.
Lei si sedette sul bordo del lago e cominciò a dondolare i piedi nell'acqua con sguardo vacuo «Fino all'ultimo ho sperato che fosse tutto un inganno» cominciò lei «Lui è il Dio degli inganni, no?» ci fu una punta di sarcasmo mischiato ad amarezza «Ma non stavolta. Nessuna illusione, nessuna resurrezione. Lui non c'è più».
Mi avvicinai a lei ed imitai la sua posizione, continuò a parlare «Ma c'è una piccola parte di me che stenta a credere tutto questo. Come si fa ad andare avanti se io stessa non riesco ad accettare il fatto che non ci sia più?» la sua voce era spezzata, e nonostante non ci guardassimo in faccia potevo immaginare il velo di lacrime che premeva di uscire dai suoi occhi.
Le presi la mano e gliela strinsi «Troveremo una soluzione, te lo prometto».
La vidi scuotere la testa e portarsi le mani sul viso «So che eravate legati, e so che adesso tu stai con Steve ma..» la interruppi perché già avevo capito a cosa stesse pensando «Non credere nemmeno per un minuto che lui non ti amasse» la ammonii «Tanto tempo fa entrambi credevamo fossimo destinati a stare insieme, ma ci sbagliavamo di grosso. Lui amava te, si è sacrificato per te» presi una piccola pausa guardando poi la lunga distesa verdeggiante alla fine del lago «Loki ha sempre guardato le gemme con desiderio, ha sempre avuto un luccichio possessivo quando era vicino al potere, ma quello stesso sguardo posso giurare di averglielo visto solo una volta: quando guardava te e la piccola Amora».
Voltò la testa verso di me e ne approfittai per continuare «Bramava il Tesseract, e lo guardava come se fosse l'oggetto di cui mai avrebbe potuto fare a meno.. Quello stesso sguardo lo riservava a te, unicamente a te».
Il rumore dei passi dietro di noi ci fece voltare di scatto «Nat..» sussurrò Bruce più impacciato che mai.
Mi alzai dalla mia posizione e guardai con dolcezza quella che era effettivamente la mia migliore amica, poi guardai Bruce, chiedendo silenziosamente di darle il più conforto possibile.
Loro due dovevano parlare, e per quanto Bruce le era stato distante, molto probabilmente era l'unica persona capace di poterle stare vicino.
Camminai lentamente verso l'entrata del Complesso, ma ad aspettarmi lì c'era proprio Steve.
E mi ritornò in mente la frase con cui mi aveva lasciata:

PHOENIX ☯︎︎//MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora