Capitolo 37

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«Sposami».

Me lo aveva chiesto sul serio o me lo ero solo immaginato?

«Sposami».

Stavo davvero prendendo in considerazione l'idea di poter accettare la sua richiesta?

«Sposami».

Lui ama me, solo ed unicamente me, non farebbe mai qualcosa per ferirmi.

«Sposami».

E Steve?
Avevo così tanta confusione in testa da non riuscire a capire più cosa stessi provando.
Forse ne avrei dovuto parlare con Tony, o forse avrei dovuto rimuginarci di più sopra.
Presi un profondo respiro ed uscii dalla mia stanza.
A grandi falcate, raggiunsi le porte dell'ascensore e premetti il piano del laboratorio.
Iniziai a battere il piede più volte a terra, in segno di nervosismo.
Portai la mano sulle labbra ed iniziai a mordicchiare le unghie.
Come l'avrebbe presa?
Sarebbe stato contento oppure mi avrebbe lanciato addosso una delle sue armature?
Molto probabilmente la seconda opzione sarebbe stata quella più prevedibile.
Non appena sentii il "ding" dell'ascensore, che stava a significare il mio arrivo al laboratorio, sussultai.
L'ansia iniziò a divorarmi dentro.
Uscii dall'ascensore e mi avviai verso le porte scorrevoli della stanza.
Camminai sulle mie Loubutin nere, con passo svelto e deciso.
Rallentai, quando le porte si aprirono e rivelarono una scena a cui mai avrei pensato di assistere.
Strabuzzai gli occhi.
Tony Stark, era seduto, con le gambe accavallate e lo sguardo fisso su un punto indefinito, mentre un suo macchinario, comandato dall'intelligenza artificiale, gli stava facendo un ritratto.
UN RITRATTO!
Un robotino stava dipingendo la sua figura su una tela color avorio, avente già una cornice dorata intorno.

Ed ero io quella megalomane?

Scossi la testa, riscuotendomi dallo stato di shock e ripresi a camminare nella sua direzione
Come avrei potuto cominciare?
Dirgli di me e Steve? O prima la proposta di Bucky?
Forse avrei dovuto far fare tutto all'istinto.
Me l'ero sempre cavata egregiamente, perché stavolta sarebbe dovuta andare diversamente?

Oh non lo so, immagino perché hai tradito il tuo attuale fidanzato con il suo migliore amico, nonché tuo ex, ed in più, il fidanzato in questione ti ha chiesto di sposarlo.

Sempre così esagerata!

Non sto esagerando, la tua vita è un continuo susseguirsi di eventi apocalittici!

Un matrimonio non è un evento apocalittico.

Con te come sposa, lo è di sicuro!

Scacciai la vocina impertinente nella mia testa e mi rivolsi al miliardario.
«Mi dispiace interrompere il tuo dipinto per la National Gallery, ma ho bisogno di parlarti» esordii io, per catturare la sua attenzione.
Voltò lo sguardo verso di me ed inarcò un sopracciglio infastidito «Cosa vuoi?» mi chiese scocciato.
Ero faccia a faccia con lui, incrociai le braccia al petto ed un piccolo ghigno spuntò dalle mie labbra «Secondo te cosa voglio?».
Lui roteò gli occhi al cielo e sbuffò leggermente «Rendermi la vita un inferno».
Mi abbassi alla sua altezza «Anche» gli presi il braccetto e lo alzai dalla poltrona «Ma non è questo il caso» lo rassicurai.
Lui mi guardò con la bocca semiaperta, nel suo sguardo potevo percepire curiosità ed al tempo stesso terrore per quello che avrei potuto dire da un momento all'altro.
«Se hai interrotto il mio ritratto perché vuoi parlarmi di quanto sia ridicolo il mantello di Fury, risparmiamelo» mi avvertì iniziando a camminare per il laboratorio.
«No Tony» sbuffai, ma lui si intromise nuovamente non permettendomi di spiegare «E nemmeno di quanto sia noiosa la vita nella Torre. Se non ci sono novità non è colpa mia» alzò le braccia al cielo.
«Ecco, appunto, a tal proposito..» cercai di spiegare, ma mi fermò di nuovo «Che poi è abbastanza strano che tu non stia combinando una delle tue..» poi si bloccò, come se solo in quel momento si fosse reso conto di quello che aveva appena detto, la schiena rigida e ferma evidenziava i muscoli totalmente contratti, si voltò lentamente nella mia direzione e mi guardò con occhi indagatori «Perché non stai combinando nulla, vero?».
«Beh...Ecco..» iniziai a dondolare avanti e dietro sui talloni, tenendo lo sguardo basso su di essi.
«Liz!» mi rimproverò lui «Sputa il rospo».
Io alzai gli occhi e li incrociai con i suoi «Prometti di non dare di matto» chiesi timorosa della sua possibile reazione.

PHOENIX ☯︎︎//MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora