Morte.

707 39 30
                                    

" Avada Kedavra. Due parole così insulse, due parole che in pochi secondi possono strapparti chi ami di più "

L'alba del mattino seguente erano ancora lì, l'uno accanto all'altra.
Hermione fu la prima a svegliarsi: guardò il suo migliore amico e sorrise, sperava si fosse rasserenato.

Avrebbe fatto di tutto per Ron ed Harry , persino infrangere tutte le regole di Hogwarts.

Svegliatosi anche lui tornarono velocemente in Sala Comune, giusto in tempo per la colazione.
Ron era sull'uscio, vicino al quadro della Signora Grassa che non faceva altro che assillarlo di chiacchiere .
I due grifondoro si affrettarono verso l'entrata:
- Dove siete stati? Eravamo preoccupati!-
chiese sorpreso Ron

- Eravamo?- chiese confuso il corvino

- Beh si.... io e Cedric.-

Hermione spostò gli occhi su Harry: nessuna reazione, niente di niente.
La ragazza ne fu felice.

-Su dai, andiamo-

Le seguenti tre settimane passarono in modo fluido: tra studio, risate e bisticci .
La minaccia di Voldemort sembrava esser stata dimenticata, o quasi.

Il giorno del ballo vi era un gran fermento: terminate le lezioni i ragazzi si riversarono nei corridoi, tutti euforici all'idea di danzare con il proprio accompagnatore.
Tutti. Tutti tranne Harry.

Ron era riuscito ad invitare , sotto ausilio di Ginny, una graziosa ragazza Corvonero.
Ma Harry nessuno. Nonostante fosse il Prescelto lui non aveva accettato nessun invito, e fidatevi che non poche ragazze avevano tentato invano l'impresa.

Hermione rimase per ore in camera per prepararsi.
- Che c'e? Perché mi fissi?- domandò ridendo la ragazza mentre applicava il mascara e dallo specchio vedeva che il suo ragazzo la fissava assorto.
- Nulla. È solo che sei bellissima, non vedo l'ora di vederti indossare il vestito e soprattutto, l'anello- disse lui sognante
Lei con un sorrisino e una linguaccia si allontanò da lui entrando in bagno.

Non appena uscì dalla stanza Ced rimase letteralmente a bocca aperta; il suo sguardo esplorava la figura della ragazza che arrossì .
Nessuno l'aveva mai guardata in questo modo.
Nessuno l'aveva mai amata in questo modo.
Forse con una eccezione.

Le prese la mano con l'anello e si inchinò davanti a lei:
- Dai smettila! Così mi farai piangere!-
Lui sospirò ridendo.

Non poteva nemmeno immaginare tutte le lacrime che avrebbe versato.

Scendendo dalla scala principale si resero conto che decine di studenti fissavano con stupore il magnifico vestito che la ragazza indossava, visto che occupava mezza scalinata.

Harry e Ron erano lì, in compagnia della ragazza Corvonero.

Il Prescelto rimase folgorato da quella visione: non l'aveva mai vista così, nessuno lo aveva mai.
Crederete che io mi stia riferendo al suo aspetto: nessun vestito, nessun oggetto scintillante avrebbe potuto renderla come era in quell'istante , perché era la felicità a farla splendere.

La riccia si avvicinò ai suoi amici e con un cenno salutò l'accompagnatrice di Ronald:

- Buonasera sua maestà, pronta per il party?- disse il rosso scherzando.
- Ma smettila! State esagerando, è tutto merito di Ced.-
Lui le prese la mano e la baciò: fu in quel momento in cui Harry vide l'anello al dito di Hermione.

Chiuse gli occhi, consapevole che stava iniziando a perdere lucidità. Strinse i pugni.

La Sala Grande era magnifica, addobbata esattamente per l'occasione.
Silente richiamò l'attenzione degli studenti:
-Miei cari, in questi periodi così bui c'è chi dice che non sia consono pensare alle frivolezze, ma questa sera siamo qui per riunirci, per riconsolidate le nostre amicizie e i nostri legami. Dobbiamo essere forti, uniti-

Tu ed Io? Impossibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora