" L'incertezza mina l'amore e l'amore mina l'incertezza"
- Ciao Hermione.... Cedric- disse Ron facendo lui un cenno
Hermione decise volutamente di non chiedere perché il calice fosse scoppiato, non voleva creare disguidi in presenza del suo ragazzo, anche perché lo aveva capito che qualcosa in Harry si era disunito.
Cedric, benevolo, cercò di smuovere le acque , instaurando una conversazione di circostanza:
- Allora, avete trovato un buon abito?-
- Eccome! alcuni erano veramente incredibili.-Harry era in una specie di trance: non stava ascoltando, era completamente perso nei suoi pensieri. Ci pensò Ron a pestarli un piede, provando a coinvolgerlo.
- Io sono stato obbligato. Ha scelto lui il mio vestito- bofonchió il corvino
La Grifondoro tentava e ritentava di comprendere una possibile motivazione che giustificasse lo stato di Harry, e l'unico avvenimento che le affiorava in mente era la stamberga strillante.
Ne avrebbero parlato. Il giorno stesso.
La conversazione procedeva a rilento, ma con la propria buona volontà Ron e Cedric riuscirono persino a ridere e a rilassarsi mentre Hermione leggeva un piccolo libricino ; Harry ogni tanto rispondeva con parole vaghe, completamente assente.
Tornati al castello poco prima di cena il quartetto si divise : Cedric salutò Hermione e si congedò.
Hermione era determinata nel parlare con Harry, era molto preoccupata e non sapeva cosa aspettarsi.
Iniziarono a prepararsi per la cena: Hermione attese che il dormitorio maschile si svuotasse completamente, nella speranza che Harry uscisse per ultimo.La fortuna le sorrise.
Clack. Entrò e chiuse la porta velocemente.
Harry si trovava verso la fine della stanza: era lì, sul letto, con una gamba piegata e una in orizzontale appoggiata sull'altra e con le braccia conserte.
Solamente dopo una ventina di secondi si rese conto che non era più solo.- Hermione, perché sei qui?- chiese sedendosi sul suo letto facendole spazio.
- Dobbiamo parlare- attaccò lei sedendosi
- Sono giorni che sei strano, non riesco nemmeno a descrivere il tuo comportamento:
oggi più del solito; cosa c'è che non va?- domandò sornionaSilenzio totale. Il ragazzo continuava a fissarla, aprendo e chiudendo la bocca poiché non poteva rispondere a quel quesito.
Si alzò dal letto e cominciò a camminare lentamente avanti e indietro tra il suo letto e quello di Ronald.
- È per quello che è successo alla stamberga?-Dopo qualche attimo di incertezza lui rispose:
- Sí.- affermò quasi sottovoce.- È stata una situazione particolare: tu mi hai afferrata per non farmi cadere e......- iniziò lei balbettando
- Ci stavamo per baciare- finí lui tutto d'un fiato.
Rimasero lí , in un silenzio opprimente, a chiedersi cosa dire.
- Io non so cosa mi sia preso, non capisco più nulla, Ah!- urlò lui
Lei si precipitò a sorreggerlo; vivere con un estraneo che cerca di permeanti la mente sempre non è un gioco da ragazzi, soprattutto nello stato confusionale di Harry
- Io... provo gelosia nei confronti di Cedric, non so nemmeno io il perché, mi fa male vedervi insieme, mi fa male vedervi ridere e scherzare, nonostante io sia felice per te- disse velocemente
Hermione era senza parole.
Aggirò la fatidica domanda per non metterlo in difficoltà.- Io non-
- State insieme, siete felici, a me questo basta-
Lei chiuse il discorso sviandolo, non voleva farlo stare male.
- Andiamo a fare un giro? Magari ti rilassi un po'-Il ragazzo acconsentì.
La ragazza non avrebbe lasciato solo Harry, non quella notte, era troppo debole, temeva che la sua barriera mentale cedesse. Cedric avrebbe compreso.Saltarono la cena. Cedric cercò con lo sguardo la riccia ma non la vide; Ron capì che Hermione stava probabilmente discutendo con il ragazzo che è sopravvissuto, sperò in un suo cambiamento di umore.
- Dove stiamo andando?-
-Dai vieni!- disse lei ridendo tirandogli la mano.Le loro scarpe ticchettavano nei corridoi assolati, Harry cercò di lasciarsi andare e le sorrise.
Arrivati sulla torre di Astronomia si sedettero, Hermione tirò fuori il suo quadernino e iniziò a studiare le stelle.
Harry si sedette poco più dietro della riccia.
-Durante l'estate ho iniziato a studiare gli astri-
esordì . - Per colpa loro la notte non dormo più di 4 ore- continuò ridendo
E tra tutte le stelle lucenti che brillavano nel cielo terso quella sera per lui la stella più luminosa era Hermione.Rimasero lì per ore.
Era ormai mezzanotte inoltrata quando si resero conto che era troppo tardi per rientrare nel dormitorio senza essere beccati.
Lei allestì una specie di letto con le cose presenti, poiché capitava che Silente ,di tanto in tanto, si fermasse lì tutta la notte a riflettere.
Hermione si stese invitando anche Harry a farlo.
Quest'ultimo non era agitato nonostante la situazione , era completamente rilassato.
Si adagiò sul 'letto' accanto a lei. Si guardarono negli occhi, lei sorrise.
- buonanotte Harry- augurò prima di chiudere gli occhi e appoggiandosi al suo braccio.
- buonanotte Hermione-
Lui rimase sveglio per una mezz'ora in più.
Non riusciva ad addormentarsi con lei così vicina: ebbe la prova che qualcosa dall'anno precedente era cambiato; tante volte era capitato di addormentarsi vicini, ma mai si era sentito così.Avvicinandosi di più alla ragazza e carezzandole i capelli cadde tra le braccia di Morfeo.
Lí distesa la mente di Harry sembrò trovar pace. Lí distesa, assieme a lei.
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Tu ed Io? Impossibile
FanfictionHarry Potter e Hermione Granger. Lui c'è sempre stato per lei. Lei c'è sempre stata per lui. E se per la prima volta si guardassero con occhi diversi? Come mai avevano fatto prima?.... Fra cuori infranti, amori dilaniati e vite strappate alla giovi...