Kaytlyn

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Dal diario di Kaytlyn.

Mi sembra di sbandare qua e là, senza meta.
I tempi buoni sono andati.

Mia madre è morta, mio padre anche.
Non credo di potermi fidare nemmeno più di me stessa: sento cose che gli altri non odono, vedo cose che gli altri non vedono.
Continuo a guardarmi intorno, alla ricerca di
una risposta.

Sono sola, per mia scelta e per mia iattura.
Pensavo che avrei ricompattato la mia famiglia, rimesso insieme i pezzi, ma tutti mi hanno voltato le spalle, nessuno escluso.

I miei amici...ho paura di non poterli nemmeno definire tali... non mi hanno mai scritto, mai.
In tre lunghi mesi non si sono degnati di scrivermi. Nè Ron , nè Harry, nè Hermione.

Sono stanca, stanca di esser sempre io a fare il
primo passo.

Avvolte mi fermo davanti allo specchio e le lacrime prorompenti iniziano a solcare il mio viso; inizio a chiedermi se sono io quella sbagliata, io che ho qualcosa che non va.
Sono sempre gentile, sincera, do tutto quello che ho, tratto chiunque con il massimo rispetto , mi affeziono subito....e poi?

E poi qualcosa si rompe.

Perché a nessuno importa di me?

Mi sono gettata nello studio, ho praticamente quasi terminato il programma del sesto anno; ho cercato risposte e i libri me le hanno date, ho cercato conforto e i libri erano lì per me.
Ho parlato con Hermione, non sta bene ed il peggio è che nessuno se ne è accorto.

Silente non ha risposto alla lettera in cui glielo facevo presente. Ma , d'altronde, nessuno mi calcola.

Vorrei mettermi alla prova, finalmente mostrare quanto valgo.

Ho vissuto in soggezione per anni ad Hogwarts: tutte le volte in cui avevo la risoluzione giusta non mi è mai stata concessa la parola, lasciando che gli altri si prendessero il merito. Credo sia arrivato il momento di prendere parola , con o senza il loro consenso.

E Harry? Sembra anche lui aver dimenticato tutto ciò che è successo; ero nulla, con lui era come avere una piccola pietra filosofale in tasca.

Una corda a cui ero saldamente appigliata: ripenso a tutte le deboli risate e sguardi fra di noi. Tutto finito. Mi ha dimenticata, con uno schiocco di dita.

Lo so, so che ama Hermione, non so come , ma lo so.

Ron? Anche lui, come me , vittima del destino, di nuovo pronto ad incassare il colpo.
Lui può continuare a pararli , io non più.

La morte di Cedric mi ha sconvolta ; non eravamo amici intimi, ma, continuo a vedere gente morire attorno a me e io non posso far nulla per evitarlo.

Mi sono barricata fra queste quattro mura, per ammuffire fra i libri; di tanto in tanto riesco a sgattaiolare , ma qualche volta mai hanno portato del cibo e non mi hanno trovata.
Mi sono appassionata a tante discipline, ho fatto pozioni su pozioni, trasfigurazioni ( continuerò a reputarle inutili per il resto della mia vita) e fatture giorno e notte, senza mai fermarmi.

È l'unico modo in cui sento di poter essere utile.
Tra quelli scaffali ho trovato un tesoro.

Il professor Silente è stato l'unico, in questi 3 lunghi mesi a calcolarmi: mi ha inviato una mezza dozzina di lettere.
Ancora non comprendo il suo interesse nei miei confronti, fra tutti gli studenti.
Mi è stato di aiuto: ha dispensato consigli , assieme alle sue frasi con scopo occulto e contorto.

Vorrei poter ricominciare tutto da zero, scoprire chi io sia...

Lo stare completamente sola in una stanza per mesi non mi ha arrecato particolari danni: mia madre sarebbe stata contenta di vedermi studiare Artimanzia.

Ho ricercato informazioni negli annali riguardo Voldemort, nonostante i miei amici non si siano minimamente curati di me.
Ci sta dividendo, annientando i nostri rapporti, come è successo con la mia famiglia.

Sto iniziando a pensare di non voler più tornare ad Hogwarts; il pensiero che la mia migliore amica mi ha ignorata per mesi mi sta opprimendo.

A nessuno interessa di nessuno.

Mi hanno rinchiusa qui dentro, non mi fanno uscire, non mi dispiace, ma arriverà il momento in cui fuggirò da qui.

Nella dinastia mi ritengono una persona estremamente facile, facile da manipolare, abbagliare con i propri giochetti.

Hanno per anni fatto il doppio gioco, pugnalando i miei genitori alle spalle, sottraendo loro tutto, mentre continuavano ad adularmi, tenendomi a bada.

Il mondo la fuori sta cambiando.
E perdendo pezzi, sostenitori dei buoni ideali.

Non vinceremo la battaglia, né la guerra; almeno non così.

Ogni tanto spero che socchiudendo e riaprendo gli occhi possa svegliarmi da questo incubo, ma mi rendo conto che la verità è nuda e cruda.

Bisogna scegliere se diventare lupi o lasciare che sia il cacciatore a trovarci e distruggerci.

Mi è stato strappato tutto: la famiglia, gli amici, l'amore e persino la furia e l'esecrazione.

Non mi rimane più nulla.




Spazio Autrice
I prossimi capitoli saranno delle analisi dai punti di vista di alcuni personaggi.
Quello di Kaytlyn è particolarmente lungo perché non si conosce nulla del personaggio e vi ho voluto fornire una media infarinatura della sua situazione.
Questi capitoli saranno sotto le 1000 parole.
Grazie ancora per sostenere la storia, siamo solo all'inizio .
Come al solito commentate le vostre impressioni qui sotto.

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