Revelio

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C'è chi dice sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi, la cosa più bella sulla nera terra, io invece dico che è ciò che si ama.

Saffo

Le prime luci dell'alba accarezzarono la torre di Grifondoro : quel mattino Hermione decise di levarsi di buon ora, non doveva permettere alla sua precaria condizione di destabilizzare la sua routine.

- Devi mangiare qualcosa!-
- Non ho fame.-
- Tu? Che non hai fame? Questa non me la bevo.-

La fonte delle sue frustrazioni era in arrivo.
- Ti sei alzata presto?-
- Sí, alle 5 -

Fece per aprire la bocca, ma realizzò che Hermione non era in vena di chiacchiere, tantomeno con Ron di fronte a lei.

-Verrete alla partita?-
- Se non mangi non verrò- rispose Ginny ridendo.
- Hermione?-

Chiuse il suo tomo.
- Io starei attendendo delle scuse- esordì con tono saccente
- Mi dispiace -
- Non bastano , Ronald Weasley -

Incartò un tramezzino, raccolse rudemente le sue cose e tirò lui un'occhiata feroce, per poi abbandonare la Sala Grande.

La sua esistenza traballava sul filo del rasoio, inerme nelle sue circostanze, sciabordando nella dicotomia.
Nessuno sembrava annoverare la tangibile pericolosità e gravità di ciò che serpeggiava nel suo corpo.

Approcciò all'apertura del pesante portone nella biblioteca.
Immediatamente si introdusse nella zona di suo interesse, setacciando e scandagliando tutte le pergamene e volumi che le passavano a tirò.

Il 'sonno' subitaneo di Harry , a suo parere, aveva suscitato una preoccupazione avulsa.

Ron.
Solo al pensiero i suoi pugni si contrassero.

Non era per nulla impensierito dallo stato fisico del suo migliore amico, ma soprattutto condannava la scelta legata alla sua salvezza.

Lui, che conduceva una vita spensierata, non subiva i commenti razzisti dei suoi compagni , oppure non si trovava mai a temere per la propria vita a causa del mago più oscuro di tutti i tempi.

Zittì i suoi pensieri, incanalando tutta la sua concentrazione sul volume di medicina, trangugiando la fiala giornaliera del suo elisir.

Era come un bicchiere d'acqua effervescente dopo una prolungata arsura nel deserto.

Affrancatore.

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- Crede sia una buona idea? Intendo andare a trovarla. -

Albus osservò in silenzio Piton attraverso i suoi occhiali a mezzaluna cadenti, annuendo.

-È stata rinchiusa fin troppo a lungo ,  ha bisogno di contatti umani, prima che si rinchiuda in se stessa ancor più reconditamente-

- Severus, ahimè questa è un'arma a doppio taglio: avrà bisogno di essere algida e non lasciarsi abbacinare da lui.
Tuttavia la mancanza di emozioni potrebbe corroderla sin troppo.-

Ma lo scenario che gli si sarebbe parato di fronte sarebbe stato l'ultimo che si aspettava.

Con un colpo secco bussò.

Tu ed Io? Impossibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora