Tu ed Io? Impossibile

Occhiate lancinanti

"Colui che si adira per ciò che deve e con chi deve, e inoltre come, quando e per quanto tempo si deve, può essere lodato: e costui può essere detto mansueto, se la mansuetudine è ciò che si loda"
Aristotele.

Con forza disumana Harry sbattè la porta del dormitorio, seguito a ruota da Ron che sembrava letteralmente un soldatino paralizzato.
Il corvino si buttò a capofitto sul letto , sbuffando, Ronald si sedette sul letto di fronte, impassibile.

Quest'ultimo si riprese , provando a biascicare qualche parola: - Non te lo chiedo nemmeno perché sei così nervoso, per me è lo stesso. Ma proprio con quello sbruffoncello si doveva fidanzare? È un borioso.....
Ron continuava a blaterare, ma Harry non lo ascoltava: continuava a non capire perché gli desse così fastidio, dopotutto la sua migliore amica era felice , come non la vedeva da molto tempo; non era nemmeno preoccupato del comportamento di Ced, nonostante Ron lo definisse un Narciso, era un bravo ragazzo con la testa a posto.

Era disgustato dal suo comportamento; a cena non aveva mai sorriso a Ced, ma era principalmente spaventato dal pensiero di poter avere ferito Hermione.
Cercò di rilassarsi ( cosa difficile perché quando Ron ci si mette è più fastidioso di uno snaso)....

Intanto vicino alle aule di erbologia correvano i nostri Ced e Hermione.
Ced: - Non pensavo avessi detto ai tuoi amici che ti ho rubata.- disse con un sorrisino malizioso
Hermione rispose pensierosa: Si, l' ho detto sul treno oggi, a cena comunque erano un po' tesi, credo che ci sia qualcosa sotto oppure erano un po' a disagio.....
Ced:- Adesso non pensarci , siamo qui io e te , infrangendo le regole.
Gli occhi di Hermione scintillavano come stelle, vitrei.
Per la prima volta Hermione non si curava delle regole , della sua condotta , di nulla.

Solo lui e lei.

Rimasero lí, fra baci e occhiate profonde, Ced continuò a giocare con i boccoli di Hermione e lei a contemplare le mani di lui.