Mi apro alla chiusura

176 15 5
                                    

Quell'attimo.
Quando tutto sembra perduto.
Quando il comandante è stato colpito nel petto e osserva con orrore il sangue sgorgare sulle sue mani tremanti.
Eppure si rialza, fra il clangore delle armature, travolto dalla foga.

La vendetta è per i deboli.
la resilienza è per i virtuosi.

fatum floris

E così è giunto il momento , pensò.
Erano stati travolti da troppe cose,
troppe cose più grandi di loro.

La guerra , la morte.
Erano stati traditi, traditi dalla vita stessa.

Come una rosa che con il passare del tempo cede i suoi petali al gelido inverno.

Il primo, tradito dalla famiglia e dal mondo.
Il secondo, sbeffeggiato dall'amore e dall'amicizia.
Il terzo, ripagato con affanno e morte per il suo animo candido.
E il quarto, inerme, fatto a brandelli.

————————————————————————

Un giorno. Un maledetto giorno.

Si chiedeva se avesse studiato abbastanza.
Si chiedeva se fosse veramente pronta.

A quel punto non c'era più spazio per i dubbi.

Si riunirono nella camera di Hermione, anche se quest'ultima avrebbe preferito farlo nella sala comune poiché vuota e per convincere gli altri con una parvenza di salute che sarebbe potuta riuscire ad andare con Kaytlyn.

Impossibile.
Doveva compiere un enorme sforzo anche solo per mettersi seduta sul letto.

-Bene, ci siamo tutti- annunciò la fanciulla predestinata non appena Ron chiuse la porta con delicatezza.

Cinse le loro mani, con completo raziocinio.
- Non so quando ci potremo rivedere, non so se ritornerò qui viva -

Harry fece per fiatare ma una Hermione lacrimante lo fece astenere, ponendo il suo dito smilzo sulla sua gamba.

- Ma vi assicuro che ... quel bastardo non la passerà liscia - concluse.

Troppe parole , troppe parole che non avevano bisogno di essere rilasciate con la voce fluttuarono fra loro.

- Hai preso tutto? -
chiese Ron con una nota di preoccupazione.

- Sí. Grazie. -

Per la prima volta dopo molto tempo lasciò le sue labbra incurvarsi leggermente, simulando una specie di smorfia di gradimento.

Lentamente si avvicinò ad Hermione, con incertezza e autocontrollo, baciandola sul capo.

Lasciò che i suoi amici la abbracciassero.
Per un'ultima volta.

————————————————————————

Piton riposizionò la tenda.

- Domani? -
- Sí-

Toc toc.

- Avanti -

Un tonfo.
Solo tacchi.

Severus fece un cesso ad Albus , allontanandosi.

- Mia cara, accomodati pure-

- Prima di partire ci resta solamente una cosa da fare -

Silente si alzò, con il suo solito passo cadenzato su e giù per l'ufficio.

- La tua sarà la storia di un soldato che ha combattuto nella prima guerra magica nell'est Europa-

La ragazza rimase in una sorta di trance temporaneo per lungo tempo, cercando di assumere tutte le informazioni fornitele da Silente.

- Ciò spiegherà la presenza di tutte quelle cicatrici sul viso e sul corpo , ma ovviamente anche la grande conoscenza di pozioni, incantesimi ed abilità -

- I tuoi genitori non erano ancora nati all'epoca , quindi dai registri del ministero risulterà che tu sei la discendente dei tuoi nonni , purtroppo morti -

Graves era un cognome di un certo spessore in quell'epoca , suo nonno era stato un ottimo auror, aveva lavorato per molto tempo in Francia e Italia, durante la guerra contro Grindelwald.

Esattamente nel 1942 si trovava all'estero con sua moglie.
Avrebbero avuto campo libero.

Le prese la mano.

-Non sempre avere un fare evasivo puó salvarti la pelle, non se si suscita l'interesse del serpente.
Bisogna prestare attenzione, poiché egli morde.-

Era cosciente di non dover esternare troppo le sue capacità,
entrambi i lati della medaglia erano insidiosi.
E lo sapeva bene.

- Ora va, cerca di riposare -

Arrivata lì, sull'uscita della porta dovette fermarsi.

Quel pensiero, che continuava a tormentarla.

Si voltò verso di lui.

- Signore -

Il suo capo riemerse , dato che aveva già iniziato a sfogliare un volume.

- Il mio patronus è un cobra -

Ricordava di aver già sentito quelle parole ,
ma in una chiave diversa.

Non gli permise nemmeno di fiatare.

- Professore, io non credo sia un buon segno-
disse stringendo i pugni e molleggiando con i piedi.

- Io credo di star diventando qualcosa -

Si alzò reggendosi alla scrivania.

- Sai qual è la differenza fra te e Tom Riddle?-

Silenzio.

- Lui non è mai stato in grado di evocare un patronus in tutta la sua vita, per quanto sia uno dei maghi oscuri più potenti di tutti i tempi. -

Puntó il suo dito verso la ragazza.

- Tu sì. Ed è proprio questo ciò che conta-

Il cobra.
Saggezza, sangue freddo, scaltrezza.

Tutto ciò di cui necessitava.

Tu ed Io? Impossibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora