Fardello

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Qualunque fiore tu sia,
quando verrà il tuo tempo, sboccerai.
Prima di allora
una lunga e fredda notte potrà passare.
Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento.
Perciò sii paziente verso quanto ti accade
e curati e amati
senza paragonarti
o voler essere un altro fiore,
perché non esiste fiore migliore di quello.

Daisaku Ikeda.

Ero fuori la stanza, pronta ad entrare.
Qualcosa mi ha fatto arretrare , quando ho avvolto la maniglia fra le mie gelide mani e li ho scorti.
Era lei, che piangeva disperatamente, tra le braccia di Harry, perché io devo partire , per salvare lei e tutto il resto.

Adesso ho paura, paura di me stessa.
Li ho visti lí, avvinghiati l'un l'altra , e non ho provato nulla. Solo una soffocante sensazione di vuoto.
Adesso capisco cosa mi fa male.
Mi fa male vedere l'amore attorno a me.
Io, che sto apprendendo di non averlo mai provato realmente, o solamente in una minima parte.
Il re è accerchiato .

-Ehi-
Rientrò in stanza, con capo basso per non incrociare il suo sguardo.

Hermione alzò la sua mano debilitata e gracile verso di lei, facendole capire di necessitare la sua vicinanza.

La fanciulla la afferrò senza più dubitare.
Sarebbe stata migliore di loro, del loro comportamento.

- Lo toglieremo di mezzo, te lo prometto -
le disse accarezzando il suo debole polso.

Il tremolio del suo labbro era sempre più insistente.
Le sue pupille torturate dallo strazio e dal male interiore.

Si lasciò sfuggire una lacrima sulla guancia sinistra.

-Brandisci la spada e combatti, soldato.-

Una voce estranea le invase la mente.
Lei, la maledetta voce viscida.
La stava aiutando, per una qualche ragione estranea.

A quale scopo?

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Tutte quelle maledette sere che mi rinchiudevo della mia stanza con il mio pianoforte, per coprire le grida dei miei genitori.
Poi solo vetro in frantumi, seguito da un silenzio ricolmo di odio, pronto a scoppiare ancora ed ancora.
E continuavo a suonare , lasciando le lacrime ricoprire il mio intero viso, senza sosta.
Volevo solo sparire, distruggere chi causava tutto ciò.
Aprivo la bocca e gridavo, gridavo fino allo sfinimento, ma dalle mie labbra innocenti non fuoriusciva nemmeno un sibilo sommesso.
Si accatastavano l'uno sopra l'altro , fino a marcire.
La torre è stata presa.

Sono rotta dentro.
I frammenti non si legano più tra di loro.
Sono polverizzati.

Solo vecchi ed amari ricordi.

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- Chiudi pure la porta cara -

Si accomodò, contornata dal silenzio per qualche istante.

- Probabilmente ti starai chiedendo come mai io ti stia fornendo così pochi appigli ed aiuti-

Ella annuí.

-Io ho estrema fiducia in te e nelle capacità che hai appreso in questo periodo; ti sei dimostrata gran lunga più forte di chiunque altro, molto più di me alla tua età..., mi lasciai corrompere da lusinghe, promesse di una vita senza impedimenti-

Si rialzò, in estrema monotonia.

- Signore, io non provo nulla al riguardo :
niente ansia , niente paura. -

Avrebbe voluto dirle che era una cosa normale.

Chiunque , stando al suo posto , avrebbe provato terrore solo al pensiero di rimanere bloccati nel passato, o addirittura uccisi.

- Questo potrebbe essere un vantaggio.
Non dimenticare, non sarai mai sola in tutto questo-

Annuí e si congedò.

- Invece sí -

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Notte inoltrata.

Lui, un ragazzo, plasmato dall'amore e cresciuto dalla morte.

Continuava a vegliarla, carezzarle i capelli all'attaccatura della sua fronte.

Fragile, esile, smarrita, consumata.

Quando finalmente poteva averla per sè tentavano di portargliela via.

La sentiva scivolare da sotto le sue dita palpitanti.

Allontanarsi , perdendo calore, percependo parole confuse.

E poi una voce che conosceva bene, impregnata dal dolore dal sangue, strideva come una creatura ferita a morte.

Uno ad uno , tutti sfumavano via.

Un pezzo della catena gli sarebbe stato strappato dalla morte, l'altro dal tempo.

Kaytlyn.
Un vaso pieno di liquido nero.

Avevano dedicato tempo l'un l'altra? Sí.
Avevano curato le proprie ferite? Sì
Si erano amati?

Alcuni direbbero di Sì, altri di No.

Non ci sarebbe stato un domani se ella avesse fallito.

Avvolte Silente si ritrovava a pensare quanto quella scelta potesse essere sbagliata, ma giusta allo stesso tempo.

Quanto stavano rischiando di avere un duplice nemico.

Il diavolo non si mostra vestito di rosso o con le corna,
si presenta sotto forma di ciò che abbiamo sempre desiderato.

Tu ed Io? Impossibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora