Occhi chiusi

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" La fede vacilla davanti la tragedia,
l'amicizia davanti all'amore, l'odio davanti alla purezza"

Buio totale.
La sala comune era deserta. Nessuno poteva aiutarla.

Rimase lì, all'incirca per un'ora, distesa a terra, inconscia di cosa stava attraversando il suo esile e puro corpo in quel momento.

Una malattia? Assolutamente no.
Qualcosa a cui nessuno avrebbe potuto porre rimedio. La sua vita era ormai segnata , per sempre.

Ron ed Harry non ebbero nemmeno tempo per accertarsi che la ragazza si fosse presentata.
Ron scrutava insistentemente gli spalti, ma non la vide.

Harry dispiegò tutte le sue energie nell'allenamento: Ron, Hermione, Silente, la morte di Cedric.
Tormentato da tutti questi pensieri si fiondò nel vivo del match, nella speranza di dissipare le sue preoccupazioni.

Quando abbandonò il suo stato di incoscienza incominciò a respirare affannosamente, come se qualcuno le avesse colmato il vuoto nei polmoni.
Aprii gli occhi e con cautela si mise a sedere sullo sgabello vicino, scivolando nuovamente a terra.
Le sue gambe vacillavano, tremolanti; non la diede loro vinta e si riuscí trascinare fin su il divanetto.

Portò le mani alle tempie, sconcertata:
- Che diamine sta succedendo?-

Pochi istanti dopo i due ragazzi rientrarono nella sala comune in fretta e la videro:
- Hermione, tutto bene? Ti sei scocciata del l'allenamento e sei tornata prima?- chiese Ron sorridendo
Non voleva farli preoccupare.
"Mi passerà" pensò.
- Sí, mi sento veramente stanca, penso che salterò la cena-

Inizialmente Harry non diede grande peso alle parole della ragazza, in quanto era più che comprensibile che il ritorno alla routine l'avesse stressata non poco.

La Sala Grande non era più la stessa: le risate si erano affievolite, perfino lo spirito gaio degli studenti del primo anno era stato imbottigliato.

Tutti desideravano di dimenticare e andare avanti: ma ciò che era successo a Cedric avrebbe potuto colpire chiunque altro, uno studente esattamente come lui.

Nonostante il tutto si tirava avanti.
A stento, ma con le unghie e con i denti.

Harry e Ron presero posto e dopo qualche minuto la professoressa Mc Gonagall diede inizio al consueto banchetto.

Silente non era lì.
Quel pazzo visionario si era assentato per andare chissà dove.
Il giovane grifondoro intuì la motivazione della sua mancanza.
Era per l'anello, l'anello di Orvoloson.

Infilzando il tacchino con flemma si accinse a mangiare, impensierito.

-Harry-
-Eh?-
- Secondo te Hermione ci ha detto una bugia?-
- Perché? Mi sembrava molto stanca-
-Harry, lei non si è proprio presentata all'allenamento-

Il corvino si voltò verso Ron, facendo lui cenno di approfondire il discorso.

- Dean e Neville erano lì e tra i grifondoro non era presente: io mentre giocavamo ho guardato tra gli spalti ma non l'ho vista.
Ci sta nascondendo qualcosa- affermò il rosso

- Ron , non ti sembra di esagerare?
Probabilmente alla tua domanda di prima ha risposto di sì perché non voleva deluderci.
Sarà rimasta in sala comune a riposare.-

Il ragionamento di Harry era più che logico, ma Ron non ne era convinto, così svió il discorso, iniziando a lamentarsi di Piton.

" Ecco qua che ricomincia" disse fra se e se.

Tra le chiacchiere e i litigi in Sala Grande Hermione riuscí ad agire indisturbata.

Data l'assenza di Madame Pince sgattaiolò in biblioteca, nella speranza di trovare risposte, qualcosa che potesse giustificare ciò che le era accaduto.

Tu ed Io? Impossibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora